Costume
parentesi graffa. Quasi quasi vado in vacanza a farmi il vaccino
Immaginiamoci qualche zona d’Italia non particolarmente virtuosa nella pratica di somministrazione dei vaccini anti Covid. Prendiamo atto che esistano delle regioni in linea con il programma di vaccinazione, disposto dal commissario straordinario per l’emergenza, il Generale Figliuolo, soprannominato simpaticamente nei giorni scorsi dall’Huffpost “Benedetto Figliuolo” e criticato da qualche intellettuale radical, ma poco chic, perché sta sempre in divisa.
E’ fattuale e imminente l’avvicinarsi delle vacanze estive, osservate con ottimismo per la graduale ripresa. A questo punto perché non organizzare una vacanza vaccino scegliendo un luogo di villeggiatura nel nostro Paese, ma che oltre a confortarci con le proprie meraviglie paesaggistiche, sia governato da un’amministrazione efficiente, in grado di somministrare al turista forestiero, anche una bella seconda dose o perché no anche la prima del vaccino?
Possibile che qualche tour operator non ci abbia ancora pensato?
Caspita le vacanze sono sacre, se la nostra sanità non si organizza come faremo a programmarle? In più ci si mette anche l’EMA con il via libera (forse) alla vaccinazione dei bambini dai 12 ai 15 anni. Per le vacanze rischia di mettersi male.
Abbiamo la memoria corta? E’ salutare per la nostra psiche rimuovere i momenti tristi e drammatici, ma non esageriamo! Fino a pochi giorni fa contavamo centinaia di morti e migliaia di positivi al giorno, abbiamo passato 15 mesi terribili.
Siamo passati da chiusure totali a timide riaperture, che oggi ci consentono di tornare a vivere andando a cena, al cinema, a teatro. Cerchiamo di pensare alla nostra comunità e non solo ai nostri (pur sacrosanti) bisogni vacanzieri. L’idea di vaccinare il turista fuori regione è bella, ma sarà realizzabile? Non credo, cerco di essere realista. Abbiamo zone del nostro Paese non ancora allineate con il programma di vaccinazione, dosi che mancano, dosi di vaccino AstraZeneca in alcune regioni stoccate nei frigoriferi per l’ingiustificata diffidenza dei cittadini e ancora qualche problema di comunicazione, rispetto ai tempi di somministrazione per la seconda dose.
Abbiamo fatto passi da gigante rispetto all’inizio, ma è utopia pura immaginare efficienza nel somministrare le dosi ai turisti, in luoghi diversi dalla loro residenza Forza facciamo così: primo andare in vacanza in Italia (fa bene anche al nostro settore). Secondo: programmare le vacanze, se possibile, in base alle date previste per vaccinarsi. Terzo: se vacanza e vaccino coincidono nelle date, scegliere una destinazione non eccessivamente scomoda per fare rientro in un giorno (un giorno!) alla propria residenza. Quarto: non dimenticarsi di cosa abbiamo passato. Quinto: le vacanze sono importanti, ma il vaccino lo è di più.
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