Sanità
La lunga strada in Italia per la sanità digitale
Qualche giorno fa ho potuto assaporare per la prima volta l’emozione di poter ricevere direttamente sul mio computer i risultati delle analisi del sangue: un clic e ho generato il pdf.
In Regioni diverse dalla mia tutto questo è già una realtà, come è realtà, ad esempio, ricevere le radiografie su un cd. In altre Regioni, addirittura la ricetta è smaterializzata: niente più carta.
Nell’attesa che l’Italia si adegui con il resto d’Europa e arrivi alla digitalizzazione completa il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha firmato il regolamento del fascicolo sanitario elettronico.
Si tratta, come spiega lo stesso ministero, dell’insieme “di dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito, che ha come scopo principale quello di agevolare l’assistenza al paziente, offrire un servizio che può facilitare l’integrazione delle diverse competenze professionali, fornire una base informativa consistente, contribuendo al miglioramento di tutte le attività assistenziali e di cura”.
E come la mettiamo con i dati sensibili? “Il Fascicolo consentirà non solo al paziente di poter disporre facilmente di tutte le notizie relative al suo stato di salute ma permetterà al medico di accrescere la qualità e tempestività delle decisioni da adottare. Il modello di Fascicolo consentirà inoltre di evitare, attraverso i resoconti, l’incrocio dei dati e la trasparenza di essi, di evitare inefficienze e contribuirà a migliorare la programmazione, il controllo e la valutazione del sistema sanitario nel suo complesso, in un contesto sia italiano che europeo”.
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