Sanità

Dalla Germania: Coronavirus in Italia, problema autoinflitto a suon di tamponi

25 Febbraio 2020

Per giorni, sulla stampa europea, è stato un caso “italiano”. L’Italia sembrava, dopo la Cina, la vittima unica e l’unica possibile del virus. Un’ipotesi quantomeno strana, data la forte viralità del Coronavirus, ormai accertata, e la rapidità con cui, secondo alcune proiezioni, sembra in grado di propagarsi. Sono proprio queste le ragini principali a fondamento delle scelte delle istituzioni italiane. Un rapido propagarsi del Virus, caratterizzato da una letalità bassa, a patto però che le strutture ospedaliere possano rimanere operative e non siano invece intasate dall’emergenza, è sembrata un’ipotesi realistica e, allo stesso tempo, un rischio troppo grande.

La scelta dellle autorità italiane, nella sua drasticità, è unica in Europa, almeno per il momento. Ma se fino a ieri l’emergenza Coronavirus sembrava trattata da tutti i giornali europei come un caso destinato a rimanere tutto italiano, da oggi si può notare un cambio di segno. Così, LeMonde apre il sito sul virus, e affianca ai dieci morti italiani i due nuovi casi francesi. Il più importante quotidiano francese spiega che il governo di Parigi definisce l’epidemia “alle porte” e sottolinea che l’OMS ritiene che il mondo sia pronto per una pandemia percepita come “inevitabile”.

Anche in Germania la preoccupazione sale, di giorno in giorno. Il Suddeutsche Zeitung, giornale storicamente vicino all’intellighenzia socialdemocratica, ha però toni più rassicurante rispetto a quelli usati dai colleghi francesi. Sottolinea infatti che l’isolamento di interi paesi, in caso di epidemia in Germania, è un’ipotesi “teoricamente possibile”, ma al momento davvero impensabile, ed enfatizza il fatto che l’Oms ribadisce che non siamo ancora di fronte a una pandemia e che questa eventualità “non è imminente”. Particolarmente interessante poi, è la spiegazione del perchè in Italia i casi diagnosticati sono molti di più. Nell’articolo firmato dal corrispondente dall’Italia Oliver Meiler si legge:

Perchè l’Italia è così colpita? Il Fatto Quotidiano inserisce la risposta in un titolo audace, in prima pagina: “Perché lo stiamo cercando, mentre altri paesi se ne fregano”. Ma la frase, che suona come una difesa provocatoria, è in verità anche un’ammissione di un problema autoinflitto. Infatti, dopo i primi casi sospetti, gli italiani hanno testato “a tappeto”, come dicono loro, nelle zone colpite, quasi su tutta la linea, con tamponi alla gola. Questi test rapidi hanno anche riscontrato infezioni che normalmente non sarebbero mai state rese pubbliche.

La scomessa delle autorità italiane è che questa fosse l’unica via per evitare un’epidemia con gravissimi problemi di assistenza, oltre che la strada giusta per fermare l’ondata di panico. Qella di francesi e, soprattutto, tedeschi è esattamente opposta. Chiunque avrà ragione, non finirà benissimo.

 

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