Salute mentale
Psicopolitica: il presidente psicologo
Nel linguaggio politico, l’utilizzazione di qualificazioni psicologiche che vadano aldilà dei puri giudizi semplificatori (buono, cattivo, irrazionale, assurdo ecc.) è raro. Anche perché, giustamente, gli psicologi, insieme a sociologi, linguisti e simili sono mal visti in quanto costoro, cercano di dare significati alle azioni e agli atteggiamenti che possono essere non del tutto ben accetti e che spostano il discorso su una (asserita) competenza superiore.
Poi vari interventi a livello dei media, soprattutto televisivi, della nostra categoria, sono di un sempliciottismo che in nome della comprensione del pubblico, ripete ciò che le persone comuni dicono e pensano, senza gli orpelli del ruolo professionale. A questo punto il giudizio del nostro Presidente sul potere “che inebria” sembra violare questa regola.
Da un lato potremmo dire “benvenuto Presidente tra di noi”. Dall’altro lato però potremmo anche sentirci (noi psico e compagnia) offesi per un’invasione di campo. Si potrebbe accennare al fatto che il Presidente sia di profonda tradizione cristiana, e le religioni hanno ampiamente tentato di impossessarsi, e con successo, della psichicità umana, secondo i propri schemi punitivi e sanzionatori.
D’altra parte quando perfino il Papa ha “confessato” di essere stato in analisi (anche se solo per 6 mesi, il che per noi psicoanalisti è un po’ pochino), non possiamo meravigliarci di queste invasioni di campo.
Però va notato come l’uso del termine “inebriarsi”, semanticamente porta all’area originale dell’ubriachezza, quindi con un accento particolarmente pesante.
Mi permetterei di suggerire al nostro Presidente, psicologo ad honorem, di utilizzare termini di origine psichiatrica più specifica quali “euforia maniacale” o “onnipotenza maniaco-depressiva” , con l’aggiunta magari di un possibile “rafforzamento narcisistico”. Ovviamente tutto questo tenendoci lontani dalle qualificazioni di cupa persecutorietà paranoidea e di perversione che tanto bene si sono adattate a ben altri personaggi storici la cui tenebrosa grandiosità non c’entra nulla con la modestia dei nostri governanti.
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