Relazioni
Non-Oroscopo 2017 di Astri & DisAstri
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ARIETE
29° grado sabiano: LA MUSICA DELLE SFERE CELESTI
Ogni essere che agisce gioca un ruolo nell’armonia dell’universo. Dovrebbe permettere a questo ruolo – il proprio destino essenziale – di controllare i suoi desideri personali.
Urano e Saturno, padre e figlio nella mitologia, simboleggiano la capacità della nostra psiche di trovare un compromesso tra l’adattamento all’esterno e la libera espressione della propria autenticità. Saturno evirò suo padre, Urano, e da quel taglio nacque Venere, dea della bellezza e dell’amore, ossia di quel sentimento di profondo interesse e cura che è sempre la soluzione dei conflitti. Ciò che infatti fa convivere due opposti è la mediazione, simbolicamente rappresentata da Venere. Venere armonizza i diversi tra loro, il vecchio e il nuovo, la tradizione e il cambiamento, il conformismo e l’originalità. Quando questi poli opposti si combattono ne scaturisce un vero conflitto interno ma se riusciamo a far convivere cambiamento e stabilità, essi diventano complementari, due facce della stessa medaglia e generano una grande potenza, una forza creatrice all’interno di una struttura solida. Saturno (stabilità) e Urano (cambiamento) sono due archetipi della psiche che lavorano come una coppia. Armonizzarli significa consentire lo sviluppo di una struttura solida e al tempo stesso elastica che garantirà il raggiungimento di una piena autonomia con l’opportuna capacità di adattamento ove necessario. Conciliare questi aspetti significa operare una scelta, in base ai propri valori, tra ciò che va conservato e ciò che può essere modificato. Valori e scelta sono, ancora una volta, simboleggiati da Venere che, pertanto, diventa l’artefice di un cambiamento basato non più su un conflitto ma su una mediazione tra due istanze.
Cari Arieti, ammesso che io abbia voce in capitolo, quest’anno vi invito senz’altro a lavorare sull’armonizzazione di Urano e Saturno in tutte le loro sfaccettature. Siete perfettamente in grado di contenere la vostra energia concentrandola in qualcosa di creativo che sia allo stesso tempo strutturato e non dispersivo. Credo sia arrivato il momento per voi di crescere e radicarvi saldamente a terra così da rendere le vostre battaglie finalizzate a qualcosa di utile non solo alla gratificazione del vostro Io. Credo sia tempo di smettere di disperdere energie in battaglie fini a se stesse e raccogliere quanto di più originale e potente avete dentro per generare una stella danzante. Il significato del 29imo grado sabiano è che ogni essere gioca un ruolo nell’armonia dell’universo. Permettete a questo ruolo, il vostro destino essenziale, di governare i vostri desideri personali e dirigervi verso qualcosa di più grande del vostro ego. Senza una mèta, senza una direzione, il vostro nucleo potente si disperderà inutilmente. Disciplinare il vostro fuoco vi permetterà di canalizzarlo in qualcosa di stabile e creativo. Un ultimo suggerimento: cercate una via di mezzo tra le vostre nobili visioni e la realtà e imparate a vedere e rispettare le persone che vi circondano per ciò che sono realmente, indipendentemente dalle vostre esigenze.
TORO
5° grado sabiano: UNA VEDOVA SI CHINA SU UNA TOMBA ANCORA APERTA
L’importanza fondamentale del modo con cui ci si stacca dal passato, o se ne resta prigionieri. Una profonda crisi di coscienza.
L’anno scorso vi ho esortato a cercare la vostra vocazione e confido che abbiate lavorato in tal senso con la determinazione e la costanza che solo voi Toro avete. Non credo che vi siate persi per strada attardandovi in quisquiglie. Non dubito del vostro impegno e mi piace pensarvi assorti e concentrati nel compito. Ho una salda fiducia se non nel risultato, che non posso certo conoscere, sicuramente nella vostra dedizione. Il lavoro che avete incardinato, e che voglio chiamare La Ricerca della Felicità, va proseguito. Lo scorso anno abbiamo capito dove volete andare e gettato delle basi solide ma c’è ancora molto da costruire, progettare e realizzare. Il che, lungi dall’essere una cattiva notizia, significa solo che avete il potere e la libertà di disegnare il vostro futuro come meglio credete (e per chi questo lavoro non lo avesse cominciato, non è mai tardi!).
Una cosa è necessaria però per compiere tale miracolo: affrancarsi dal passato. Temo voi possiate essere ancora troppo ancorati a certezze obsolete e illusorie, a schemi inefficaci, a doveri e sensi di colpa, a convinzioni limitanti. La nostra convinzione più radicata e più limitante è che sia meglio contenere ciò che siamo perché se ci svelassimo nella nostra interezza rischieremmo di perdere tutte le fonti di rifornimento affettivo – nessuno più ci amerebbe. Lasciate che vi dica che non solo questo è falso ma che se anche fosse vero, il prezzo richiesto per l’accettazione esterna, ossia l’amputazione di una parte vitale di noi, è decisamente troppo alto.
Quest’anno vi invito dunque a proseguire (o cominciare per i ritardatari) il vostro progetto di ricerca, rompendo i vincoli del passato e gli schemi di adeguamento all’esterno e trovando una corretta mediazione tra voi e gli altri senza più contrabbandare la vostra felicità. Ovunque essa risieda. Non vi stupite se dovesse prendervi una crisi di coscienza. Il significato del vostro grado sabiano è capire l’importanza fondamentale del modo in cui ci si stacca dal passato o se ne resta imprigionati. La crisi di coscienza è parte del processo. Non avete nulla da temere. Potete guardare nella tomba. Innescherete una catarsi se rimarrete ben ancorati alle vostre (notevoli) risorse e a una chiara e onesta intenzione di bene.
GEMELLI
1° grado sabiano: IL FONDO DI VETRO DI UNA BARCA PERMETTE DI CONTEMPLARE LE MERAVIGLIE DELLA VITA SOTTOMARINA
La scoperta di una dimensione nuova del reale all’interno di un campo psichico. La Meditazione e i suoi possibili risultati.
Definire qualcosa vuol dire racchiuderlo in una forma statica che rischia di irrigidirsi e non poter essere più cambiata. Non credo a voi piacciano le definizioni, siete spiriti liberi, inafferrabili, come il mercurio che vi governa. Tuttavia le definizioni non sono negative a priori, hanno una loro utilità, un compito, che di base è quello di fornire strumenti per la comunicazione. La comunicazione infatti, che è il vostro campo di azione, si avvale di segni e simboli che permettono una comprensione reciproca seppur approssimativa. Voglio dire che a volte definire qualcosa non solo è legittimo ma addirittura opportuno.
Freud diceva che ‘non siamo padroni in casa nostra’, intendendo che non ci conosciamo affatto e che se vogliamo diventare padroni dovremmo faticare non poco. Conoscere se stessi è l’impegno di una vita, sosteneva Jung, mi domando dunque se voi abbiate mai cominciato. Sappiate che per cominciare è necessaria una definizione, un punto di partenza, dal quale avviare il lavoro di rifinitura e ampliamento. Una base che può essere rivista e modificata di continuo ma dalle quale, tuttavia, è bisogna partire. Definire se stessi non significa destinarsi a un personaggio a vita. Qualunque delineazione noi si possa tracciare è sempre suscettibile di correzione o annullamento, se si rivelasse necessario. Ma definirsi è propedeutico a conoscersi e, perdonatemi se ve lo dico, non credo voi vi conosciate poi così bene. La mia sensazione è che facciate resistenza a scandagliare i profondi recessi dell’anima, a scalare le catene montuose emotive e ravvisare le vostre reali intenzioni profonde.
In realtà credo che quest’anno più che mai farete fatica a trovare una definizione soddisfacente di chi siete ma questo, lungi dall’essere un ostacolo, potrà solo aiutarvi nella vostra ricerca. Infatti, proprio non riuscire a definirvi in maniera statica vi solleciterà a ricercare la vostra vera identità, sempre che non cediate alla tentazione di fermarvi in superficie. La vostra domanda del 2017 è: siete davvero solo quello che avete creduto fino ad oggi? Io penso di no. Io credo vi sia una meravigliosa vita sottomarina che non state contemplando e per questo vi invito ad aprirvi ad approcci non convenzionali, a suggestioni provenienti dal mondo dei sentimenti e delle emozioni, a sollecitazioni di tipo non razionale che vi traghettino in nuovi e fantastici mondi. Salite sulla vostra barca di vetro e solcate i mari osservando con molta attenzione cosa si muove sul fondo.
Quest’anno lasciatevi confondere poiché è dalla perdita di tutti i punti di riferimento che nasce una nuova consapevolezza e le coordinate per territori inesplorati. Avete ancora molto da scoprire di voi e di sicuro è qualcosa che non immaginate neanche. Per questo avete bisogno di perdervi. Per scoprire una nuova dimensione del reale all’interno del vostro campo psichico.
CANCRO
1° grado sabiano: IN PIENO MARE I MARINAI DI UNA NAVE AMMAINANO LE VELE E CAMBIANO BANDIERA
Una crisi di autorità che tende a sottomettere l’Io personale e a fargli ricentrare il proprio campo di esperienza in funzione di una giusta finalità.
Dice Liz Greene: “è ironico quanto paradossale il fatto che la sincera accettazione di ciò che non può essere cambiato sia spesso una delle chiavi per un vero e profondo cambiamento della psiche”. Ebbene, la grande sfida, però, sta nel capire cosa non può essere cambiato, e dunque accettare la realtà, e cosa invece è in nostro potere cambiare. Il trucco è tutto lì. Temo che il più delle volte ci inganniamo grandemente ostinandoci a non accettare l’inevitabile e disinteressandoci per lo più di ciò che invece attiene alla nostra responsabilità.
Cari Cancro, questo è il nocciolo della questione e la grande sfida di questo 2017. La vostra natura più autentica è illimitata e infinita ma quanto più continuerete a legare la vostra identità a elementi esterni tanto più le vostre certezze verranno minate al fine di nuove e più ampie possibilità di essere. In qualche modo si rende necessaria una morte dell’ego, di una parte di voi che spesso coincide con l’immagine che conoscete e su cui fondate il vostro senso di identità e, soprattutto, le vostre sicurezze. Lo so che fa paura, è una paura lecita, ma la paura nasce da una errata percezione di ciò che siete come se tutto si limitasse e si esaurisse in ciò che conoscete. E non è così. Dentro di voi si celano ricchezze segrete e solo oltrepassando i confini di ciò che già conoscete potrete accedere a quei tesori nascosti. Ciò richiede la forza del cambiamento, vale a dire il coraggio di lasciare le sicurezze, e la capacità di discernere quali eventi sono al di là della vostra portata e quali invece sono in vostro potere.
Dice la preghiera della serenità: «Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso, e la saggezza per riconoscere la differenza.» La differenza non è poi così difficile da riconoscere: avete il potere su tutto ciò che attiene a voi stessi e non ne avete su tutto quello che riguarda gli altri. Si tratta dunque di tracciare una linea di demarcazione tra il potere e l’abuso di potere ricordando che noi tutti siamo divini ma nessuno è onnipotente. Vi è in ciascuno di noi l’impossibilità di controllare gli eventi ma la possibilità di decidere come rapportarci ad essi spianando la strada per un processo di profonda trasformazione che vi condurrà all’origine del vostro Sé. Per ricontattare questo nucleo originale e autentico di ciò che siete occorrerà effettuare una discesa in cui la vita tenderà alla completezza rompendo i limiti e gli attaccamenti dell’ego e recuperando le parti di voi che sono state escluse dalla coscienza al fine di divenire integri. Riscoprirete così fantasmi rimossi e potenziali inutilizzati che vi condurranno a una nuova, scintillante versione di voi stessi. A patto che sappiate coltivare due elementi fondamentali: umiltà e onestà.
Dunque, ammainate le vele e cambiate bandiera, è ora di ricentrare il vostro campo di esperienza e sottomettere l’ego in funzione di una giusta finalità.
LEONE
13° grado sabiano: UN CAPITANO DI VASCELLO IN PENSIONE SI RIPOSA SOTTO IL PORTICO DELLA SUA CASA CONVERSANDO CON DEGLI AMICI
Il piacere di partecipare a dei giovani i ricordi di una vita piena di avvenimenti insoliti e di esperienze globali.
Cari, carissimi Leoni, come andiamo con la ristrutturazione? Pensavo che col 2016 avremmo terminato le attività ma si sa i lavori sono sempre più lunghi del previsto e qualunque architetto vi direbbe che i tempi non vengono mai rispettati. Probabilmente siete ancora alle prese coi rubinetti dell’acqua (bisogno di piangere) e i pavimenti della cucina (ricerca di una base solida). Lo so, l’impegno è risultato più arduo del previsto e c’è ancora molto da fare, tuttavia penso siate a buon punto. Certo, dipende da voi. Nella vita le cose non si risolvono solo perché c’è Urano trigono al Sole. Nella vita le cose si risolvono se decidiamo di volerle risolvere, ossia rimboccandoci le maniche e mettendo mano al fango e alla melma, cosa che solitamente a voi non piace fare.
Però se quest’anno è andato come doveva andare, ossia se c’è stato lo smantellamento delle vecchie fondamenta, vuol dire che vi siete adoperati opportunamente e, nonostante gli operai siano indietro coi lavori, il grosso è fatto. Se invece, siete di quelli che non hanno ancora deciso di sporcarsi le mani… bè, a voi la scelta. Potete rimanere inermi e continuare a vivere in una catapecchia o darvi una mossa e mettervi a lavoro. Lo so che non siete soddisfatti, non ho dubbi al riguardo, e per questo credo valga la pena di affrontare l’inerzia e agire.
Per quelli in fase di ristrutturazione posso solo dire che siete degli Eroi, so che non è stato facile ma il Leone è il segno del mito dell’Eroe e il vostro compito è proprio riscoprire la vostra nobiltà e portarla alla luce. Dunque, per quanto il sentore della fatica sia ancora fresco, e i calcinacci in giro per casa siano lì a ricordarvelo, alcuni di voi si stanno già godendo i frutti della loro fatica. Insomma, miei cari, a qualunque punto voi siate della vostra ristrutturazione interna, alla ricerca di una nuova e più autentica espressione di voi stessi, bè, proseguite senza fermarvi.
A volte, dopo tanto lavoro, si può avere la tentazione di mollare, perché siamo già molto stanchi e ci sembra di aver fatto tanto. E’ vero, tanto è stato fatto ma altro c’è da fare e la verità è che se approcciato nella giusta prospettiva e con il corretto stato d’animo vi accorgerete che non c’è fatica quanto il piacere, insolito e altamente gratificante, di esprimere voi stessi, creare e crearvi, e scegliere dove e chi volete essere. E questo può essere incredibilmente eccitante. Eccovi lì, già vi vedo, vecchi capitani di vascello, sotto il portico della vostra nuova casa, a conversare con gli amici più cari.
VERGINE
10° gradi sabiani: DUE VISI CHE CERCANO INTENSAMENTE DI SCOPRIRE L’AL DI LÀ DELLE OMBRE PROIETTATE DAI LORO CORPI
L’attività trascendente dello stato mentale umano convinto dell’esistenza di una realtà al di là delle tenebre della coscienza egotica raziocinante.
Miei cari, la capacità di discernimento è una grande virtù ma non sempre corrisponde a una visione razionale della vita. Stare con i piedi per terra, guardare in faccia la realtà, confrontarsi con le cose così come sono significa anche accettare che non possiamo spiegare, controllare, indirizzare tutto. Io credo che abbiate due scelte: accettare una semplice verità, ossia che non avete potere su ogni cosa, oppure ostinarvi a dirigere gli eventi con il risultato di sbattere fragorosamente contro gli scogli. E’ chiaro che non vi sto esortando a rassegnarvi agli eventi, vi sto invitando a realizzare dove finisce il vostro potere e dove comincia il volere degli altri che hanno la libertà di esprimersi anche in contraddizione con la vostra volontà. Vi state scontrando con la realtà, non perché essa sia particolarmente ostica o vi sia in qualche modo ostile ma semplicemente perché vi rifiutate di accettarla in quanto non conforme alle vostre aspettative.
Forse siete solo molto stanchi e desiderate riposarvi. Allora eccovi una storiella buddhista: c’è un uomo che spinge forte un muro e più spinge più sente aumentare la pressione così, per paura che il muro cada, spinge sempre più forte. Se solo l’uomo smettesse di spingere si accorgerebbe che il muro sta in piedi da solo e che la pressione che sente è data solo dal lui. Cari Vergine, forse siete voi quell’uomo. Forse state convogliando le energie in qualcosa che vi sta sfiancando senza che sia necessario. E forse se volete riposarvi e prendere fiato è opportuno realizzare che dovete smettere di applicare a tutti i costi il vostro ordine interno al mondo esterno. Non potete scartare tutto quello che non rientra nella vostra classificazione della realtà. Non riuscirete a combattere il vostro caos interiore escludendo le imperfezioni. Il vostro compito è integrare tutte le parti, raffinare e trasmutare. Ma per integrare non si può operare una selezione arbitraria, si deve accogliere tutto con equanimità. Naturalmente potete operare una scelta ma non potete snaturare le cose né, tanto meno, le persone.
Io credo che il vostro compito più importante quest’anno sia di venire a patti con l’Ombra, ossia con il lato oscuro, scadente e imperfetto della vita per farne qualcosa di buono. Fate attenzione però a che questo qualcosa di buono non si traduca ancora una volta nell’alterare la natura delle cose e nel volerle a tutti i costi abbellire. Perché, vi ripeto ancora una volta, ci sono cose su cui possiamo intervenire e altre no. Il vostro compito è di venire a patti con ciò su cui non potete intervenire il che significa smettere di spingere contro il muro e prendervi un meritato riposo. Il mio unico consiglio è abbracciare quello che non rientra nel vostro ordine precostituito non come qualcosa che scompagina ma come qualcosa che può apportare valore e nuova consapevolezza, in modi a voi sconosciuti. Solo così potrete svolgere il vostro ruolo di alchimista, che trasforma il vile metallo in oro. E’ questo che siete chiamati a fare. Ma non nel senso di dover modificare la natura fisica degli elementi quanto di rendere prezioso, ossia oro, ciò che ancora prezioso non è, accettandone la natura intrinseca se pur imperfetta. Cambiare schemi non è mai facile e di certo non si fa in un giorno ma questa non è una buona ragione per non cominciare.
Non voglio snaturarvi, desidero condurvi in una realtà trascendente oltre le tenebre della coscienza raziocinante. Ma per farlo dovrete essere disposti a seguirmi e per seguirmi è indispensabile che vi separiate per un attimo dal bagaglio di convinzioni che vi portate in spalla. Il vostro grado sabiano vi invita ad andare oltre le tenebre della coscienza raziocinante, al di là delle ombre proiettate.
BILANCIA
8° gradi sabiani: UN FUOCO SOPRANNATURALE BRUCIA NEL CAMINO DI UNA FATTORIA DESERTA
La possibilità di rinnovare uno sforzo abbandonato quando il centro spirituale della coscienza è ancora attivo.
L’alternatore è una macchina che converte l’energia meccanica in energia elettrica. Cari Bilancia, un alternatore è metaforicamente ciò di cui avete bisogno. Di un congegno che trasformi uno sforzo in energia creativa. Per far questo è necessario che stabilizziate l’intento ossia che focalizziate in maniera chiara il vostro obiettivo concentrandovi sulla strada da percorrere. Potete passare da momenti di eccessivo dinamismo ad altri in cui non vi va di fare nulla il che di per sé non sarebbe un problema se non fosse che quest’alternanza rischia di depotenziare gli sforzi fatti. Quello che dico è che continuare a confidare nella fortuna o nei momenti di slancio naturale non sarà sufficiente. Rischiate di ingolfarvi, come un motore alimentato da una quantità eccessiva di carburante: le candele si bagnano e fa fatica ad accendersi.
Ciò che vi serve è la capacità di dosare con discernimento le riserve di combustibile e metterle al servizio della causa con disciplinato entusiasmo. In pratica dovete fare chiarezza dentro di voi e abbandonare l’idea che ‘succederà’ qualcosa. Non ci sono colpi di fortuna e non ci sono sventure, c’è la nostra capacità di trasformare gli eventi in nostro favore. Per fare questo bisogna essere molto creativi ossia bisogna saper vedere qualcosa che ancora non c’è ma che potenzialmente potrebbe verificarsi. È ora di pensare fuori dalle righe, di scorgere il potenziale nascosto, di trasformare una pentola rotta in un vaso di fiori. Oltrepassate gli schemi e vedete quello che gli altri non vedono. Rinominate le cose, date loro nuova linfa. Non vi fermate a ciò che vi è stato insegnato fin qui, plasmate, forgiate, inventate.
Quest’anno siete dotati del potere della pre-veggenza, potere raro e prezioso, che può darvi l’occasione di immaginare l’incredibile. Picasso diceva che tutto quello che puoi immaginare è reale. Per questo dovete iniziare dall’immaginazione. Qualunque opera parte da un progetto, qualcuno l’ha prima pensata, immaginata, vista nella propria mente per poterla realizzare. In questo momento voi avete un canale privilegiato con l’immaginazione e la capacità di vedere oltre l’orizzonte noto per scoprire inaspettate possibilità. Rompete gli schemi dunque. Osate. Ma osate con grazia. Osate con discernimento. Non vi sto invitando al gioco d’azzardo, vi sto invitando a seminare il vostro orto con innesti singolari. Potrete avere grandi momenti di vigore di cui godere senza fare nulla. Nessuno ve lo vieta e nessuno vi criticherà per questo. Ma ciò che io invece vi invito a fare è sfruttare questi momenti di grazia al servizio di un progetto a lungo termine, vi chiedo di investire sul futuro e partorire una vera opera d’arte.
Il fuoco soprannaturale citato nel vostro grado sabiano simboleggia il centro spirituale della vostra coscienza che è ancora attivo. Utilizzatelo per rinnovare uno sforzo abbandonato. E che lo sforzo sia in direzione della vostra realizzazione personale. O, se preferite, della vostra felicità. Ripopolate la Fattoria.
SCORPIONE
20° gradi sabiani: UNA DONNA TOGLIE DUE SPESSE TENDE CHE NASCONDONO L’ENTRATA DI UN PASSAGGIO SACRO
L’azione rivelatrice dell’intuizione che supera il dualismo dell’intelletto e conduce al mistero non razionale della vita mistica.
Lo Scorpione ha potenzialità parimenti grandi per il bene e per il male, per la guarigione e per la distruzione. Il vostro compito è infatti scegliere con quale forza volete schierarvi, senza mai negare l’esistenza dell’altra. Siete Cavalieri Jedi, percepite entrambi i lati della Forza. Conoscete molto bene i pericoli del Lato Oscuro tanto quanto ne subite il fascino e la seduzione. Il problema col potere è sempre legato ai valori e alle risorse personali. Quand’è che noi abusiamo del nostro potere? Quando pensiamo di non farcela, e quindi dobbiamo sfruttare qualcun altro, oppure quando non ci va di impegnarci e quindi sfruttiamo qualcun altro. Nel primo caso non c’è sufficiente fiducia nelle proprie capacità, nel secondo c’è una carenza di valori. In entrambi i casi, che sia per debolezza o per avidità e tornaconto, stiamo usando il lato oscuro della forza. Considerata la vostra predisposizione, ne consegue che è particolarmente rilevante per voi trovare un sistema di valori solido e riconoscere le vostre doti per farne un bacino di risorse cui poter sempre attingere.
Quest’anno credo che possiate fare un ottimo lavoro in tal senso. Come ogni Jedi che si rispetti verrete messi alla prova, sarete tentati e avrete dunque la possibilità di fare una scelta. Ognuno di noi deve testarsi di tanto in tanto per vedere fino a che punto è disposto ad arrivare e quanto sia incline a violare la propria scala di valori se la posta in gioco è sufficientemente appetibile. Ognuno di noi deve fare i conti col proprio lato oscuro. Le prove servono a radicare, ancor più saldamente, i nostri valori fondamentali, facendoci riscoprire nuove risorse a cui attingere o smantellare la falsità delle nostre credenze su noi stessi e metterci così di fronte a parti di noi magari poco piacevoli ma senz’altro autentiche.
I valori non sono qualcosa di universale che possiamo ereditare dalla famiglia o dalla società. Un valore è una parte di noi profondamente intima e personale ed è legato alla convinzione che in noi c’è qualcosa di inviolabile che non siamo disposti a contrabbandare. Quando un valore è profondamente radicato e non solo preso in prestito, pur di non infrangerlo siamo disposti a fare qualunque cosa, a scervellarci per trovare soluzioni innovative e geniali. E’ così che ricontattiamo parti di noi sopite riscoprendo che abbiamo molte più risorse di quanto credevamo. È così che aumenta il nostro bacino di rifornimento personale che ci rende sempre più competenti e fiduciosi: Testandoci. Se invece non siamo disposti a impegnarci e siamo disponibili a contrabbandare i nostri valori in cambio di piccole ricompense, allora non avremo mai la possibilità di testarci e non avremo modo di scoprire che valiamo molto più di quanto ci hanno detto.
Cari Scorpione, credo che quest’anno potrete testarvi. Sta a voi decidere se andare sul sicuro e sfruttare il potere che avete per accaparrarvi poche ma rassicuranti briciole, preferendo dunque il lato oscuro, o se scegliere di raccogliere il guanto della sfida e operare nel senso di una maggiore consapevolezza di quanto valete, schierando in campo tutte le vostre risorse. In questo caso però, una condizione risulterà indispensabile, che voi vi rendiate disponibili alla perdita. Quando si affronta una battaglia c’è sempre il rischio di perdere. È implicito. Ma, a mio avviso, la perdita è la più grande delle vittorie perché ci insegna l’unica risorsa davvero indispensabile: che possiamo sopravvivere. Per questo, l’ipotesi della sconfitta non è mai una buona ragione per non accettare la sfida.
SAGITTARIO
12° gradi sabiani: UNA BANDIERA SI TRASFORMA IN AQUILA, POI IN GALLO CHE SALUTA COL SUO CANTO IL SORGERE DEL SOLE
Necessità per la coscienza umana di passare dall’ideale astratto alla realtà concreta delle esperienze giornaliere.
Cari Sagittario, la prima cosa che voglio dirvi è: lasciate perdere tutti quelli che vi diranno oddio c’è Saturno in Sagittario, che sciagura! Nessun anatema si sta abbattendo su di voi. Il mare non si trasformerà in sangue, non ci sarà l’invasione delle cavallette né pioveranno fulmini dal cielo. Niente di tutto ciò (eh lo so, per i più drammatici sarà una delusione ma le cose stanno così!). Quello che invece avrete l’occasione di fare è di centrarvi. Di stabilizzare ciò che va stabilizzato. Di gettare le fondamenta. Di avviarvi verso una personale autonomia, di rompere con le dipendenze. In una parola: di crescere. Certo, ci si aspetta che rompere con le dipendenze sia un sollievo. Che la persona, finalmente libera esulti, festeggi. Spesso non è così. All’inizio è sempre difficile rinunciare a qualcosa che ci incatenava. Liberarsi è quasi sempre un atto violento.
Ma da cosa dovete liberarvi? Io non lo so ma voi certamente si. O meglio, avrete la possibilità di vederlo, di riconoscerlo ma dipende da voi. Dovrete stare molto allerta ed essere ben disposti ad affrontare quanto vedrete. Forse dovete liberarvi di un odio, di un rancore. Forse di un nido caldo e famigliare che vi sta impedendo di trovare la vostra strada. Forse di una relazione stantìa. Di una vita che vi sta stretta. Di un atteggiamento che vi crea più disagi che benessere. Forse della convinzione che giusto e sbagliato siano valori assoluti. O forse di niente di tutto ciò. Ma senz’altro qualcosa da recidere c’è. C’è sempre qualcosa da recidere, la differenza è che a voi hanno messo le cesoie in mano. Siete pronti. Potete rinunciare al non essenziale. Potete fare senza. Potete stare in piedi senza appoggi. Potete correre persino. È chiaro che prima di individuare il ramo giusto da tagliare dovrete concentrarvi, guardarvi dentro e questo, generalmente, non è il vostro passatempo preferito.
Voi siete fatti di fuoco, avete un’energia centrifuga, indirizzata sempre verso l’esterno. Per questo, sarà necessario abbassare i livello di quell’energia, affinché vi non distraiate, cosa che senz’altro fareste se foste lasciati a voi stessi. Allora, ecco che può capitare che vi sentiate più fiacchi, più tesi, meno motivati, senza gran voglia di fare. Tutto questo è utile e indispensabile. Vi serve per concentrare le energie all’interno, per rimanere focalizzati, per vagliare il da farsi, per riposare anche. Per non accelerare i tempi e non fare il passo più lungo della gamba. Se dovete gettare le fondamenta è bene assicurarsi che il lavoro sia fatto in modo adeguato. Ma adeguato a cosa? Al meglio, ovviamente! E quindi niente distrazioni. La vostra parola chiave del 2017 è: essenziale. Niente fronzoli e luccicchii ma un senso di rinnovata sobrietà che è fase di semina cui seguirà il copioso raccolto.
L’immagine della bandiera che si trasforma in aquila e del gallo che saluta il sole è la necessità della vostra coscienza di passare dall’ideale astratto alla realtà concreta delle esperienze quotidiane. Siete ben saldi, dunque riscoprite la vostra moltezza e date forma alla vostra vita. Trasformatevi in aquila e salutate il sole.
CAPRICORNO
23° gradi sabiani: UN SOLDATO DECORATO DUE VOLTE PER IL SUO CORAGGIO
Le ricompense che la vita offre a coloro che non esitano a vivere in maniera totale. L’esaltazione del coraggio.
Persefone/Kore, figlia della dea dell’agricoltura, Demetra, era una giovane fanciulla, semplice e obbediente alla madre con cui viveva in un rapporto esclusivo, simbiotico, che non permetteva alla giovane di crescere. Un giorno venne rapita da Ade, Dio degli Inferi, che, innamorandosene, la portò nel suo regno. Demetra cercò la figlia disperatamente e quando scoprì che era stata rapita abbandonò il suo aspetto di dea e rese la terra sterile. Intervenne, allora, Zeus che per salvare il genere umano andò a riprendere Persefone. Una legge del Destino stabiliva però che chi avesse mangiato qualcosa negli Inferi non potesse farne ritorno. Perciò, quando Persefone è costretta a lasciare Ade, accetta i chicchi di melagrana che il suo sposo le offre. A quel punto Zeus stabilì che Persefone avrebbe trascorso un certo tempo sulla terra con la madre, periodo che coincide con l’inizio della primavera, e i restanti mesi come sposa di Ade e regina degli Inferi, permettendo all’inverno di tornare.
All’inizio del mito, Persefone non ha ancora un nome. È semplicemente Kore, che vuol dire “fanciulla”, ed è completamente dipendente dalla madre. Esse sono l’una nell’altra, in un tenero rapporto simbiotico, in una dimensione psicologica fusionale. La figlia deve separarsi per poter crescere. Rapita da Ade, la fanciulla, spaventata e piangente, deve confrontarsi con le creature paurose che dimorano nel Regno oscuro. Benché la prima esperienza di Persefone negli Inferi sia dunque quella di vittima, in un secondo tempo ella ne diviene regina. Questo aspetto del mito si sviluppa come risultato dell’esperienza e della maturazione. In seguito al rapimento, infatti, Kore contatta gli dèi e le Ombre che dimorano nel Regno, trova il tesoro di cui la dipendenza l’aveva privata e, lontana dalla madre, comprende l’oscurità, riconosce il suo valore e scopre il suo nome divenendo Persefone, Regina degli Inferi e, soprattutto, padrona di sé. E’ per questo che, costretta da Zeus a lasciare gli Inferi, accetta, volontariamente, di mangiare la melagrana; perché sa che lì, nel Regno oscuro, è Regina e padrona di se stessa.
Simbolicamente, il mondo degli Inferi rappresenta gli strati più profondi della psiche, il luogo dove giacciono sepolti ricordi, sentimenti, modelli e istinti ma soprattutto tesori preziosi. Le Ombre sono le parti di noi che abbiamo negato, respinto nel buio. Sono il tesoro che Ade preserva, perché noi lo si possa recuperare e divenire, come Persefone, sovrani e padroni di noi stessi. L’archetipo di Persefone è una qualità che noi tutti dovremmo coltivare. Ade simboleggia il misterioso mondo interiore ricco di risorse. E’ naturale che nella fase del rapimento prevalga la paura. L’incontro con l’ignoto è un’esperienza delicata. Tuttavia, accettare l’incontro, integrare l’istinto significa recuperare la capacità di essere attivi, intraprendenti, forti, maturi, coraggiosi e indipendenti, ma anche di sapersi dare dei limiti, saper circoscrivere e saper scegliere. Vuol dire affermare e difendere il proprio mondo interiore e il proprio modo di essere, con convinzione ma anche con delicatezza. Si tratta di imparare a rispettare sé stessi e la propria complessità, che è fatta di bello e brutto, bene e male, forza e debolezza.
Il viaggio nel regno negli inferi non si presenta certamente piacevole, è doloroso e spaventoso. E’ il momento in cui l’esistenza sembra obbligarci ad entrare in contatto con la nostra oscurità, con ciò che abbiamo celato e represso: paure, blocchi, bisogni profondi e antichi. E’ il momento in cui non possiamo più nasconderci a noi stessi e dobbiamo toglierci la maschera. Discendere nel regno di Ade significa entrare in contatto con quelle forze invisibili che giacciono nel profondo, forze che possono spaventare ma che è necessario accogliere e padroneggiare. E’ infatti nel regno di Ade che la giovane Kore diviene Persefone, non più semplice fanciulla ma donna, differenziata dalla madre, Regina e capace di attingere all’invisibile ricchezza del suo regno.
Una volta che si è scesi nelle profondità di sé stessi, non si ha più timore di farvi ritorno, perché siamo diventati più forti, più coraggiosi e capaci di mediare fra gli opposti. L’incontro con Ade è un momento di trasformazione che nella vita spesso si manifesta attraverso un periodo di crisi. Il concetto di crisi fa riferimento a un termine medico greco che indica un punto decisivo di svolta durante una malattia. In ambito psicologico si riferisce a un momento della vita caratterizzato dalla rottura dell’equilibrio precedentemente acquisito e dalla necessità di trasformare gli schemi consueti di comportamento, non più adeguati alla situazione presente. Socialmente, il concetto di crisi è rivestito da un alone di negatività, considerato come qualcosa da evitare e sicuramente da temere. La crisi ha invece una posizione intermedia, particolarmente interessante. Dal vuoto, dalla sensazione di mancanza di senso, di scopo, dalla sensazione di inutilità delle proprie azioni, nasce il germoglio di una nuova lettura della realtà, più aderente ad essa e alla propria natura. Il germoglio cresce, portando con sé un ampliamento della personalità e della visione del mondo.
La capacità di comprendere sé stessi, i propri desideri, i propri limiti, le proprie debolezze e di prendersi la responsabilità anche dei propri lati oscuri, da un lato, e la capacità di stabilire i confini e vedere la realtà per quello che è, dall’altro, sono i presupposti necessari al raggiungimento della completezza. La via della liberazione dalla sofferenza, comincia nel momento in cui riconosciamo che quella crisi, quell’evento doloroso, può diventare un importante punto di svolta, perché solo imparando a conoscere le nostre tenebre possiamo diventare veramente adulti e padroni di noi stessi.
Cari Capricorno, siete stati rapiti e liberati. Ora potete tornare al vostro regno come Re e Regine. Trovate il vostro nome. Questo può essere l’anno del vostro battesimo. Dipende da voi, dovete scegliere se mangiare i chicchi di melograno oppure no. Per quel che mi riguarda, siete soldati decorati due volte. Emblema viventi del coraggio.
ACQUARIO
7° gradi sabiani: DA UN UOVO SPLENDENTE VIENE ALLA LUCE UN NEONATO
L’apparizione spontanea di un nuovo tipo di essere umano quando inizia un nuovo ciclo. L’originalità creativa.
Cari Acquario, la fiducia in voi stessi è la chiave di volta, la formula magica, la risposta all’enigma. Siete capaci di vedere la vostra strada, la vocazione, ciò che vi chiama irresistibilmente. Siete in grado di visualizzare la mèta e raccogliere gli elementi necessari a iniziare l’impresa. Siete Colombo, colui che solca l’oceano senza garanzia alcuna tranne l’incrollabile fede nelle sue credenze. Potete partire alla volta dei mari per scoprire terre inesplorate. Potete battezzare nuovi territori col vostro nome e consegnarli alla storia. Ma l’ingrediente indispensabile a che questo si avveri è la fiducia. Credere in qualcosa, perseguire l’obiettivo oltre ogni ragionevole dubbio, maturare la certezza della vittoria sarà l’unica strada percorribile. Voi soli potete essere nemici di voi stessi. Non c’è spazio per il dubbio. Sia bandita l’incertezza. Vi è richiesto di affidarvi alle vostre capacità e persistere nell’impresa. Io non so quale sia esattamente l’impresa ma vira senz’altro verso l’autorealizzazione, la soddisfazione personale, il meritato e definitivo approdo al vostro regno, dove sarete i soli e incontestati sovrani.
Come Diogene, uscite di giorno con una lanterna. Egli cercava l’uomo, voi cercate voi stessi. Ma la vostra formula magica è ben espressa dalla traduzione di Rudhyar del grado sabiano a voi abbinato: originalità creativa. Date forma alla vostra originalità creando qualcosa di nuovo, una nuova versione di voi stessi. Più forte, più sicura, più fiduciosa. Allargate lo spettro delle vostre conoscenze e affidatevi al mistero, al rispetto di ciò che ancora non sapete. Non fermatevi alle convinzioni dedotte dagli elementi in vostro possesso. Siate più creativi di così, più originali. Tutti possono trarre conclusioni da fatti apparenti, voi andate oltre.
Abbracciate il possibile contro il probabile. Siate determinati a cercare il vostro futuro e a scoprire cosa potete diventare. Nutrite l’immaginazione. Abbandonate ciò che è conosciuto per un futuro, pericoloso forse, ma brillante. Partite alla volta del Sacro Graal e nutrite la vostra ricerca di speranza. Valutate di poter essere stati ciechi, forse ignoranti, e ponete la domanda: chi sono io? Cosa significa la mia vita? Cos’è che mi rende diverso dagli altri? È una ricerca estremamente intima, personale e profonda quella cui andate incontro ma non potrete che uscirne vittoriosi e, come Parzival, divenire signori del castello. Riconnettetevi all’impulso potente verso l’auto-riconoscimento. Compite il vostro destino e c’è solo un modo per farlo: mettervi in viaggio. Non esitate.
Affrontate il viaggio equipaggiati solo di un’incrollabile fede, di una raffinata discriminazione e di una potente e luminosa originalità. Fede nella vostra vita creativa e nella capacità di generare qualcosa di bello. Discriminazione per riconoscere il vero dal falso ed evitare le trappole lusinghiere che troverete lungo il cammino. Originalità che fa di voi un essere unico e speciale.
PESCI
7° gradi sabiani: UN RAGGIO DI SOLE PENETRA LA NEBBIA E ILLUMINA UNA CROCE BIANCA ERETTA SU DELLE ROCCE
La consacrazione ultima da parte dello Spirito divino che si può aspettare un individuo che abbia compiuto il proprio dovere nella solitudine.
Anticamente Saturno era posto a guardia delle colonne d’Ercole, ultima frontiera del mondo conosciuto. Nella letteratura classica le colonne d’Ercole indicavano il limite estremo del mondo, oltre il quale non vi era nulla o vi era la speranza di terre migliori. Platone vi colloca Atlantide, isola leggendaria, sprofondata negli abissi per opera di Poseidone. Edgar Cayce definì Atlantide una civiltà antica e altamente evoluta. Voi, miei cari Pesci, ne siete cittadini onorari. Vivete al di là delle colonne d’Ercole, oltre il mondo conosciuto, in abissi remoti e popolati da creature misteriose. Questa è la base e la forza della vostra natura, il vostro inafferrabile segreto. Siete i custodi del Mistero. Quest’anno, tuttavia, vi viene data l’opportunità di fare un altro tipo di viaggio, un viaggio a ritroso. Mentre tutti gli altri sono chiamati a oltrepassare le Colonne per accedere all’ignoto voi siete invitati a varcarle in senso contrario, per approdare nel regno di Saturno.
Da un punto di vista psicologico, Saturno rappresenta la nostra forma, ciò che abbiamo messo assieme come struttura psichica, ossia l’identità. L’identità non è qualcosa di statico, è qualcosa in continua evoluzione e cambiamento. Ma per modificare l’identità è necessario che un senso di identità esista, è un passaggio obbligato. Saturno è il passaggio dall’indifferenziato all’individuazione, dagli abissi alla terra ferma, ossia alla definizione di ciò che siamo attraverso l’acquisizione di nuove competenze: la disciplina, il limite, la struttura. Saturno rappresenta anche una versione metaforica del collagene, un collante universale che tiene assieme tutte le cose e che ci impedisce di disgregarci rimanendo integri. È al tempo stesso lo strumento che ci permette di dividere, di riconoscere che abbiamo una coscienza personale e dei confini entro cui distinguere ciò che ci appartiene da ciò che sta fuori. È infine la legge di causa-effetto definita dal Karma secondo cui, pur nella separazione, siamo collegati gli uni agli altri ed ogni nostra azione ha effetto sul cosmo.
Dunque, la vostra strutturazione vi attende. Avete la possibilità di comporre la vostra vita, uscendo dal mare magnum dell’indifferenziato e approdando a una definizione chiara e precisa della forma che volete assumere. Si tratta di scegliere di emergere e dirigersi verso terre civilizzate, forse meno evolute ma ugualmente ricche di spunti. Non dovrete rimanervi per sempre. Solo il tempo necessario ad assemblare gli strumenti essenziali a rendervi più efficienti. Saturno, con i suoi limiti, è un maestro severo e rigoroso ma è anche equanime e non permetterà che vi perdiate. Esigerà da voi impegno e disciplina, come un bravo fisioterapista che avesse il compito di rimettervi in piedi dopo una lunga degenza ma lo farà nel rispetto dei tempi e dei modi che vorrete scegliere. A patto che scegliate. Non potete indugiare ancora nel vostro paradiso perduto è tempo di salire in superficie e compiere il vostro dovere per consacrare lo Spirito Divino di cui siete illustri ambasciatori.
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