Famiglia

Movimenti di coppia e settimo anno

6 Giugno 2015

L’argomento non è nuovo, mi è capitato di averne già scritto, ma giacché ultimamente incontro con maggiore frequenza coppie con serie difficoltà di comunicazione,  mi pare utile parlarne ulteriormente.

“Era molto diverso quando eravamo fidanzati. Era più dolce più tenero..” , “Da un po’ di tempo non riusciamo più a parlare assieme”.

Capita spesso di sentire queste o altre simili espressioni quando si incomincia ad indagare sulla situazione in cui vive una persona che presenta sintomi di ansia, o, più semplicemente quando tra amici od amiche, si parla del proprio matrimonio. La crisi del settimo anno ( il cui numero ordinale è fissato forse in base ad una statistica empirica ed anche ad una certo esoterismo connesso al numero) è in sostanza la presa di coscienza del passaggio dall’amore romantico alla normale convivenza in un legame affettivo, cioè il passaggio dall’ IO più TU al NOI.

In che cosa consiste questo passaggio? Quali elementi giocano nel deteriorare il rapporto tra due persone che si sono liberamente scelte e che talora si conoscevano da molti anni prima di sposarsi?

Vogliamo qui tralasciare le cause esterne alla coppia ad esempio il lavoro, le famiglie di origine, i figli, la monotonia di certi ritmi di vita che il condizionamento sociale impone. Vogliamo invece attirare l’attenzione su  elementi legati direttamente al rapporto tra le due persone che convivono, in modo da esplorare certe angolazioni che spesso sfuggono ai soggetti coinvolti.
Come si diceva il matrimonio, o meglio ancora la convivenza stabile di una coppia non è solo la somma e la giusta opposizione di un LUI o di una LEI ognuno portatore del proprio bagaglio psicologico; è anche il costituirsi di una nuova realtà il cui elemento fondativo è il NOI. Questa realtà secondo alcuni psicologi, in particolare quelli di di scuola californiana, costituisce un vero e proprio sistema.

All’interno di questo sistema, che è la coppia, ma potrebbe essere anche la famiglia o un gruppo , peculiare importanza hanno le leggi che governano il sistema stesso, le comunicazioni tra i suoi componenti e, aspetto diffuso a tutti i sistemi, anche quelli fisici, la tendenza a raggiungere e mantenere la stabilità e l’opposizione ad ogni possibile cambiamento, tutto ciò in termini psicologici e non solo si chiama OMEOSTASI.

Soffermiamoci su alcuni di questi fattori, partendo dalle leggi del sistema. Ciò che conta e che più può disturbare la coppia non sono tanto le leggi esplicite della serie, se uno fa la spesa l’altro porta a spasso il cane, bensì le leggi implicite, le abitudini che si sono via via consolidate nel tempo e che mostrano la loro formidabile presenza laddove uno dei partner  volesse metterle in discussione. Un altro fattore significativo è quello correlato al potere di controllo sulle leggi stesse. Per esempio a mia moglie può non dispiacere se ogni tanto esco con gli amici, purchè contratti volta per volta l’uscita, ma se stabilisco che è mio diritto farlo quando voglio , con buona probabilità tra noi si manifesterà fastidio e tensione.

Altrettanto importante è il livello della comunicazione. La comunicazione è un messaggio che un componente del sistema invia all’altro.

Il contenuto del messaggio può essere MOLTO CHIARO (passami un asciugamano), CHIARO MA CON SOTTINTESI (se dico che ho fame può significare altre cose, ad esempio che sei sempre in ritardo con la cena, oppure vediamo che manicaretto hai preparato per il tuo maritino), DECISAMENTE POCO CHIARO (ad esempio quando diciamo al coniuge che sa benissimo ciò a cui ci riferiamo ed invece lui non sa niente) PARADOSSALE ( ad esempio dire, devi essere felice o devi essere libero, risultano frasi dal contenuto paradossale in quanto sia la felicità che la libertà non possono essere imposte come un dovere)

I contenuti dei messaggi verbali molto dipendono anche dal modo in cui sono pronunciati e dalla mimica e dall’atteggiamento con cui sono espressi. Dire a qualcuno che ci è antipatico, strizzandogli l’occhio cambia completamente il senso della frase. Oppure pensiamo alla profonda comunicazione che implicitamente  passa quando riceviamo una carezza piuttosto che un gesto di allontanamento, in questi casi si parla di METACOMUNICAZIONE.

La comunicazione tra due partner spesso può essere complicata dal fatto che ognuno dei due non si comporta solo in base a ciò che pensa dell’altro, ma anche in base a ciò che pensa che l’altro pensi di lui. Per esempio una moglie può non chiedere la sera notizie del lavoro al marito pensando che sia stanco e non abbia voglia di parlarne, mentre il marito può pensare che la moglie non si interessi di lui o magari possa essere addirittura  gelosa del suo lavoro.

Si comincia così a scavare tra i due una piccola fessura che se non viene chiarita in fretta può ingrandirsi con conseguenze gravi sulla tenuta della coppia.

Come si diceva il sistema coppia tende sempre all’omeostasi. Si pensi a due coniugi per i quali il litigio è una modalità di rapporto consolidata nel tempo; qualora uno dei due smettesse di litigare, all’improvviso porrebbe l’altro di fronte ad una apparente maggiore tranquillità, ma in realtà gli farebbe perdere un punto di riferimento stabile e certo, contravvenendo al mantenimento del principio omeostatico, e ne deriverebbe con buona probabilità, da parte del coniuge spiazzato, la contromossa dell’aumentare la provocazione in modo da indurre reazioni litigiose, così da ristabilire l’equilibrio precedentemente consolidato.

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