Salute mentale
L’invasione degli ultracorpi televisivi nelle persone
Il recente divertente e interessante intervento di Patrizia Barrese sul potere della pubblicità, mi porta a fare ulteriori considerazioni che vanno aldilà della pubblicità stessa, per investire tutta la comunicazione e specificatamente quella televisiva. Accanto ai social, l’esposizione ai suoi contenuti sia d’intrattenimento che di informazione può produrre (anzi produce…) trasformazioni psicologiche e non solo ideologiche ma anche caratteriali. Non a caso Freud (mi dispiace doverlo sempre citare ma è per via della sua genialità), affermava che l’identità delle persone è il “precipitato” delle identificazioni con gli altri. Cioè quello che noi pensiamo di essere si configura come un’agglomerato di tratti delle immagini di altre persone: siamo illusoriamente noi stessi ma in verità siamo “altri”. Consderazioni delle quali si è impossessato allegramente Lacan, o meglio prima di lui Sartre, in una visione piuttosto pessimista della cosidetta libertà, autenticità, unicità, che crediamo ci appartengano.
Ma tornando a Freud: su quali meccanismi avviene tutto questo? Tramite i meccanismi di identificazione che agiscono in modo automatico in presenza delle persone (e anche in presenza di altri oggetti : per esempio animali, case, macchine ecc.). Cioè, piaccia o non piaccia, quando ci troviamo davanti a qualcosa d’altro lo introiettiamo, sia nella sua globalità o in certi tratti, e diventa parte del nostro apparato psichico e specificatamente del nostro Sè stessi. Oppure, all’opposto, “proiettiamo” nell’altro parti di noi che rifiutiamo, attribuendogliele. È il meccanismo che quando è estremo si chiama “paranoia”.
Ora, tutto questo accade, continuamente, nella vita quotidiana. E, siccome la televisione, come tante altre forme di contatto con il mondo esterno, incombe con i suoi contenuti seri o meno seri su di noi, questi e soprattutto i personaggi che vi compaiono entrano e si accampano, come virus o vampiri, affiancando o modificando tutti gli altri contenuti che da una vita ci hanno costituito.
Così, se vedo un presentatore o presentatrice o un esperto o un politico o un buffone divertente ecc. Questi in parte o totalmente, lo introiettiamo e, quasi sempre inconsapevolmente, modificano il nostro carattere, i nostri atteggiamenti e, a volte ed è l’aspetto che può diventare più pericoloso, i nostri comportamenti e azioni.
Ora proprio la televisione, con la sua capacità rappresentativa (e possiamo dire ipnotica) è molto potente perchè è soprattutto sul canale visivo che agisce, supportato poi da quello verbale sonoro. Ovviamente altri fattori intervengono dei processi di identificazione: per esempio quello ideologico. Tanto per divagare un po’, chi è di sinistra tenderà a introiettare aspetti della Schlein, quelli di destra tratti della Meloni. Questo spiega anche la vischiosità delle appartenenze politiche.
Ma qualcuno si indignerà affermando che lui si forma le convinzioni con i ragionamenti razionali. Noi “psico”, nella nostra prepotenza terapeutica, chiamiamo queste affermazioni “resistenze”…
Devi fare login per commentare
Accedi