Salute mentale
La seduzione nascosta di Giorgia, la ragazza della porta accanto
Non prendendo in considerazione le perfidie personali sulla Meloni e famiglia, dettate da chi è restato pesantemente frustrato dalla vittoria delle destre, si può fare qualche considerazione sulla seduzione di Giorgia che ha, in così breve tempo, ottenuto il consenso di un quarto dei votanti. In genere, e la storia è piena di esempi, i personaggi che venivano ammirati e, soprattutto appoggiati nell’ascesa al potere, godevano di quello che si chiama carisma (brutto vocabolo perché può associarsi ad altri termini tipo magia, doti soprannaturali ecc.).
Ora la Meloni non sembra godere di particolari qualità “carismatiche”. Allora, cosa ha spinto tanti italiani a sceglierla? In genere i personaggi, in tutti i campi, che hanno successo e consenso, psicologicamente agiscono perché rappresentano agli occhi di chi li segue, un ideale. Ma è un ideale che resta lontano, ovviamente, dai seguaci. Tuttavia essi ritrovano in quel personaggio, proprio perché “forte”, una protettività che possiamo anche considerare (vedi Freud in “Psicologia delle masse ed analisi dell’Io”) paterna o più genericamente genitoriale. Genitori buoni e permissivi che offriranno l’accesso a situazioni felici, neutralizzando le difficoltà e soprattutto i nemici. Se io aderisco a questo tipo di leader, godrò di rassicurazioni e vantaggi. Ma questa dipendenza che ha avuto, storicamente, anche esiti disastrosi, conferma una disistima di base dei seguaci che non potranno mai essere come questi modelli ideali. Magari qualcuno cerca anche di imitarli , ma sia lui che gli altri, sono consapevoli della finzione, spesso goffa, di questi tentativi: si pensi a quanti gerarchi fascisti cercavano con accenti e comportamenti di imitare o almeno avvicinarsi a Mussolini.
Ma allora Giorgia? Non credo che i suoi fans la vivano come una “mamma” protettiva. E non solo per la sua giovane età ma anche perché le sue promesse, sia pure infiltrate da elementi costanti della destra, sono abbastanza vaghe. Eppure è successo qualcosa. Invece di instaurare come nei riguardi dei leader carismatici, una dipendenza che non fa che rammentare la propria inferiorità, qui la Meloni, agisce, più o meno consapevolmente, utilizzando i meccanismi di identificazione. Cioè io posso identificarmi con lei. Per questo la definisco “la ragazza della porta accanto”. Cioè come una persona come me che però ha delle qualità di valore che vuole condividere con me. Un po’ come certi amici e amiche dei quali riconosciamo delle buone doti che sono ben contenti di farci partecipi o anche, come se fosse una sorella o un fratello maggiori che ci vogliono bene ed anche un po’ ci proteggono. In altri termini siamo sostanzialmente uguali a lei. Anche la scelta della denominazione del partito, “Fratelli d’Italia” non solo riecheggia il nostro inno nazionale ma sottolinea questa idea di fratellanza.
Storicamente noi abbiamo molti esempi, nella agiografia di personaggi importanti, un racconto sulle loro origini anche umili, proprio per assecondare questi meccanismi di identificazione e per rassicurare che avendo avuto inizialmente un’esistenza come la nostra, possono ben capire i nostri problemi. Ma poi lo sviluppo della presa di potere, tende a aumentare le distanze per dimostrare che loro hanno proprio quella forza che noi richiediamo.
Ma fino a che punto questa collocazione psicologica della Meloni sarà stabile oppure anche lei si avvierà verso il distanziamento del potere? E qui ovviamente è necessario capire anche cosa faranno gli altri che dirigono il movimento.
Però ci possiamo chiedere se sia in corso un processo psicologico-sociale che, correlato con l’accertata decadenza di ideologie e simili, non sia il segno di una trasformazione culturale dei tempi. Le crisi della autorevolezza (non dell’autoritarismo che proprio per la caoticità presente qualcuno e non solo a destra invoca), porta ad una maggiore richiesta di contatto e di condivisione in tutto. E i social media con i loro spettacoli di intrattenimento non fanno che rafforzare. Ma allora chi è Giorgia? La “ragazza della porta accanto” con la quale andiamo alla movida o che, con spasmodico interesse, seguiamo nel “Grande Fratello”?
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