Salute mentale
Esplode il disagio giovanile, nell’era del digitale in crisi un adolescente su due
Istat e Censis raccontano il disaagio dei giovani di oggi in Italia. Una fotografia precisa di molti malesseri
Istat e Censis raccontano il disagio dei giovani di oggi in Italia. L’istantanea delll’Istituto Nazionale di Statistica disegna uno scenario giovanile trasfigurato rispetto al passato, certificando il capolinea di ogni possibile confronto generazionale. Il rapporto annuale dell’Istat evidenzia quanto le questioni sociali e ambientali abbiano cambiato la condizione degli adolescenti con ripercussioni importanti sugli stili di vita dei più giovani. In parallelo emergono anche i dati del rapporto Censis sul mondo giovanile, il quale rileva che il 49,4% degli adolescenti tra i 18 e i 25 anni vive problemi di ansia e depressione.
Benvenuti nel mondo della generazione Z, dominato dal progresso digitale, nel quale crescono solitudine e disagio psicologico. La metamorfosi adolescenziale nell’epoca delle chatbot è riassunta dalle parole del rapporto Istat: “Oggi le nuove generazioni devono essere equipaggiate con le competenze necessarie per affrontare un mondo caratterizzato dalla globalizzazione e dall’accelerazione delle sfide tecnologiche”. La raffigurazione è quella di una popolazione che si muove in un contesto dominato dalla digitalizzazione, con una percentuale di internauti vicina al 98%.
In parallelo a emergere sono quelli che l’Istat definisce gli ambiti di peggioramento che riguardano la riduzione di oltre un punto percentuale della partecipazione sociale, politica e del volontariato, una diminuzione generale dell’attenzione alla cura della persona e un abbassamento di qualità della salute mentale. A destare maggiore apprensione è tuttavia l’indice sul benessere psicologico, specchio del disagio dei giovani di oggi.
Il dato aggregato nel nostro paese da anni mostra evidenti segni di arretramento: negli ultimi dodici mesi si sono persi più di due punti percentuali, con un valore passato da 68,2% a 66,5%. Cambiano le tendenze sociali di riferimento e, per cascata, anche gli impatti sulla popolazione giovanile. Le rilevazioni Censis restituiscono un quadro di rassegnazione generalizzata con una percentuale di giovani superiore al 40% che guarda al futuro affermando che la condizione è destinata a peggiorare. Il sentimento di incertezza accomuna il 45% degli adolescenti, che diventa ansia per il 32%.
Dentro il mondo scolastico il vortice delle patologie psicologiche, intanto, travolge 7 giovani su 10 i quali dichiarano di vivere un disagio non compreso da parte dei genitori. D’altronde, se l’Italia retrocede nelle classifiche del benessere mentale anche gli altri paesi non sono estranei a una emergenza sociale che nei prossimi anni rischia di esplodere.
La World Health Organization segnala la presenza su scala globale un miliardo di persone che soffrono di disturbi mentali, di questi la quota di adolescenti supera il 14%. Ad addensarsi nel mondo giovanile sono anche le nebbie dei grandi problemi sociali, a cominciare dalle difficili condizioni lavorative. Stati di disagio che sempre più spesso si traducono in disturbi alimentari, fenomeni di ritiro sociale e tentativi di suicidio.
Di questi temi, di come le indagini di Istat e Censis raccontano il disagio dei giovani di oggi in Italia abbiamo parlato con Matteo Lancini, docente universitario di psicologia nelle università milanesi di Bicocca e Cattolica e presidente della Fondazione Minotauro.
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