Costume

e dio chiamò il presidente trump

12 Marzo 2020

Attualizzazione del processo dopo il peccato originale alla luce del COVID-19

Dio chiamò il Presidente degli Stati Uniti d’America e gli disse:
“Donald, come mai la prima super-potenza al mondo ha trascurato con tanta superficialità la diffusione del virus?”
Trump: “Proprio oggi ho ammesso pubblicamente che questo si sta diffondendo negli USA.
La colpa è dell’Europa che non ha assunto misure sufficienti a contrastarlo. Infatti ho appena disposto che per i prossimi trenta giorni siano cancellati tutti i voli aerei dal Vecchio Continente agli Stati Uniti”.
Poi Dio si rivolse alla Presidente dell’Unione Europea.
“Ursula, come mai la UE è stata così tardiva e scoordinata nel contrastare il virus?”
von der Leyen: “L’OMS ha appena dichiarato che si tratta di PANDEMIA, dunque ci stiamo allineando.
Purtroppo molti paesi hanno ritenuto che fosse colpa dell’Italia, al punto da arrivare a vietare l’esportazione di prodotti lavorati nel Bel Paese, ma questo non ha impedito al virus di diffondersi”.
Dio si rivolse dunque al Presidente del Consiglio dell’Italia.
“Giuseppe, come mai la tua nazione ha portato avanti una corsa ad ostacoli contro il virus senza riuscire a debellarlo velocemente?”
Conte: “Purtroppo abbiamo chiuso i voli, poi decretato le due zone rosse, poi chiuso la Lombardia ed altre zone del Veneto e dell’Emilia Romagna, poi fatto di tutto il territorio nazionale una “zona protetta”, poi invitato tutti a rimanere in casa, infine ieri ho chiesto che non vadano a lavorare tutti i lavorarori, ad eccezione di chi lavora nella filiera agroalimentare, nei trasporti, nei beni e servizi essenziali e abbiamo nominato un commissario straordinario per fronteggiare l’emergenza.
In tutto ciò non sono mancati malumori e rimbalzi di accuse, dal ministro dello Sport alla Lega Calcio che non aveva interrotto il campionato, dai genitori costretti a tenere i figli piccoli a casa dovendo andare a lavorare, dalla congestione della rete per lo smart working e la didattica scolastica a distanza, dagli anziani spaventati verso chi ha continuato a radunarsi nei locali, dai fedeli sofferenti per la chiusura dei luoghi di culto, dai meridionali arrabbiati con i corregionari che hanno fatto un esodo forzato dalla zona rossa lombarda di notte, dal Centro-Sud sofferente verso le zone rosse del Nord dove i controlli non hanno impedito gli spostamenti sul resto del territorio nazionale, dai lombardi e dai veneti che continuano a pagare pesantemente il loro tributo, dai medici e dagli infermieri eroici che stanno pagando gli effetti pluridecennali dei tagli sulla Sanità.
In tutta questa situazione con chi ce la possiamo prendere?
Forse con la Cina dalla quale è partito questo virus?”
Dio dunque si rivolse al Presidente della Repubblica Popolare Cinese.
“Jinping, come siete arrivati ad essere causa di questa Pandemia?”
Xi: “La Cina è una potenza di un miliardo e 433 milioni di abitanti.
La colpa è della città di Wuhan, metropoli di 11 milioni di abitanti, che si è fatta sfuggire il virus.”
Dio si rivolse al Sindaco di Whuan.
“Xianwang, come mai non avete fermato il virus alla sua nascita?”
Zhou: “Purtroppo milioni di persone sono fuggite prima della quarantena. Ma la colpa non è nostra, è del COVID-19 che, subdolo, ha iniziato a decimarci.”
Dio si rivolse infine al COVID-19.
“Io non ti ho mai creato, nè pensato, nè progettato, nè voluto. Si può sapere da dove vieni e perchè stai combinando tutte queste disgrazie?”
COVID-19: “Comprendo bene che ora tu te la prendi con me, perchè sono all’origine della catena di trasmissione. Tu mi chiedi: “perchè” e io ti rispondo: “non lo so”.
Tu mi chiedi: “da dove vieni?” ed io ti dico: “neanche esistevo… si sono però create le condizioni perchè io venissi alla luce… A chi devo dare la colpa? All’inquinamento, all’uomo, al caso? Non lo so. Ma io SONO INNOCENTE”

I dialoghi che ho immaginato si rifanno alla pagina biblica del libro della Genesi, capitolo 3, che presenta gli interrogativi posti da Dio ad Adamo ed Eva dopo la loro caduta.

Nel racconto l’uomo dà la colpa alla donna e la donna dà la colpa al serpente. Il danno è fatto, ma la colpa “originale” è sempre di qualcun altro.

Se chi viene interrogato arriva a sostenere che la colpa non sia mai la sua ma sia da attribuire a qualcun altro; se nessuno si assume le proprie responsabilità sostenendo che c’è un altro a cui addossare la colpa (che a sua volta non se l’assume!); se quel che emerge nei momenti di crisi sono le irresponsabilità e gli egoismi, piuttosto che una responsabilità personale e una solidarietà condivisa, ci sarà sempre un COVID-19 capace di oscurare la parte migliore dell’essere umano.
Cfr. Gn 3, 8-24.

Alessandro Manfridi

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