Salute mentale

Il Duce: recupero attuale aggiornato

17 Settembre 2022

Fino ad un po’ di tempo fa, il mito del Duce e del Fascismo era ristretto a ridotti gruppi di persone suddivisi tra vecchi militanti, magari di Salò, e giovani attirati da una fantasia eroica e aggressiva e soprattutto anti-antifascista. Iniziando da Fini e proseguendo poi fino alla Meloni, sembra che fosse in corso una “epurazione” di questi miti, ovviamente senza offendere il passato regime, per non scontentare appunto i nostalgici. Poi le cose e una persona intelligente come la Meloni e il suo gruppo dirigente hanno iniziato un’opera ideologica di adeguamento “moderno” di quei contenuti.

È vero che i residui nostalgici, rinnovatisi dato il cambio generazionale, sono sempre attivi (il cosiddetto revisionismo) con affermazioni tipo: “ma il Fascismo ha fatto anche cose buone”, ignorando come l’impetuosa dinamica politica sociale e soprattutto le stravolgenti mutazioni tecnologiche ed economiche, imponevano a qualsiasi Paese dell’area occidentale, democratico o autoritario, di modernizzarsi. Figuriamoci se gli attuali imprenditori (non si possono chiamare più  “capitalisti”), possano  accettare regimi chiusi ed autarchici. Sembrerà paradossale per chi ha in mente la realtà delle lotte sociali, come i migliori garanti della democrazia siano oggi i capitalisti. Non a caso si definiscono liberali. Ovviamente poi c’è da vedere cosa costituisce questa modello democratico.

Però, molti aspetti ideologici di base del passato regime che a propria volta aveva utilizzato abbondantemente tematiche sia risorgimentali che conservatrici, vengono oggi sapientemente riciclati ed integrati nella dinamica politico-sociale dalla Meloni (e C.), staccandosi da una xenofobia contro lo straniero vissuto come pericoloso che aveva fatto la fortuna di Salvini. In effetti la posizione di Salvini contro gli immigrati è unilaterale nel senso che ne fa il problema più importante. È chiaro che molte persone vivono di questa paura dell’invasione barbarica che addirittura violenta le donne, paura anche alimentata da episodi e microcriminalità da parte di immigrati. Ma Covid, guerra e timori economici stanno ormai in primo piano ed inoltre, volenti o nolenti, l’integrazione degli stranieri sta sviluppandosi in modo notevole ed apporta importanti vantaggi sociali (quale italiano oggi potrebbe occuparsi dell’igiene intima degli anziani non autosufficienti?). La Meloni ha compreso tutto questo e pur mantenendo anch’essa un atteggiamento duro nei confronti dell’immigrazione per mantenere un collegamento con le componenti razziste del proprio elettorato, ha ampliato l’ideologia politica di Fratelli d’Italia, puntando su un recupero dell’idea di sicurezza rispetto allo stravolgimento non controllabile delle dinamiche in atto.

In effetti, la Meloni non promette nuovi orizzonti di progresso bensì porge strumenti (“salvagenti”…) alle ansie sociali dilaganti. E per questo riutilizza i vecchi temi conservatori e autoritari che costituivano la base del Fascismo. Ma opportunamente ristrutturati. Dio,Patria e Famiglia vanno bene se dichiarati esplicitamente in una Spagna ancora impegnata con i residui del Franchismo, ma apparirebbero surreali per tante persone che più o meno sono su una via di ateismo parziale nascosto, la Patria fa venire in mente Garibaldi ed è ben sostituita, per esempio, dallo sport che piaccia o non piaccia, è sempre stato un potente veicolo ideologico. Per quanto riguarda la Famiglia le continue rotture dei matrimoni, delle coppie e le unioni di tutti i tipi (che i social media ampiamente divulgano) devono staccarsi dai vecchi modelli, soprattutto contadini, e viene recuperata sotto il profilo del luogo di stabilità, sia pure precaria, della sicurezza personale affettiva, solidale ed economica. Spesso poi tutto questo dura un tempo limitato e e lo si ricostruisce  trovando nuovi/nuove partners (ovviamente con l’ausilio del mai  domo desiderio amoroso e sessuale).

Ora a me sembra che questo tipo di rassicurazione sia implicito nella Meloni; vi prometto che avrete un salvagente in questo caos. Si dirà ma anche Mussolini aveva utilizzato questa ideologia ma l’aveva enfatizzata sull’aspetto della Patria vincente e aggressiva (giustamente utilizzando le ideologie nazionalistiche allora prevalenti. Qui la Patria è sostituta dalle vittorie, quando ci sono, della Nazionale o dall’armonico spettacolo delle prestazioni di nuotatori e nuotatrici. Ma però la garanzia della sicurezza è data, si voglia o no, dalla forza e dall’autoritaritarismo, Se non sono forte, non posso garantire sicurezza. E’ molto improbabile se non impossibile che in Italia possano prendere vita autoritarismi barbarici come in Russia, Polonia , Ungheria ecc.. Ma la cosiddetta società  liberale ha strumenti ben più raffinati  e indiretti per attivare proibizioni e normatività repressiva.

Ora è importante considerare il ruolo di qualsiasi ideologia sociale, a prescindere dagli innegabili contenuti reali. Cioè le ideologie come sistemi di valori e norme che agiscono perché supportate dal consenso del gruppo di appartenenza o riferimento, danno in ogni caso sicurezza: come la danno la mamma e il papà al bambino. Solo che le ideologie hanno un limite e cioè sono sistemi normativi chiusi e si oppongono alle trasformazioni radicali con tutto quel che segue. Chi va al potere resisterà ai continui e imprevedibili cambiamenti sociali, economici, tecnologici?

 

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