Relazioni

I rischi dell’Astrologia: avvertenze per i consumatori

3 Novembre 2016

“La colpa, caro Bruto –
non è nelle stelle ma in noi –
che ne siamo schiavi.”

William Shakespeare – Giulio Cesare

 

La maggior parte delle persone è affascinata dall’idea che qualcuno possa avere notizie sul suo futuro. È un potere enorme far credere a un altro che tu sai, che sai qualcosa che lui non sa e che lo riguarda. È un’arma potente ed è uno dei cardini su cui si basa la maggior parte dei ciarlatani che operano nel campo dell’astrologia. Già questo è un handicap e ce ne vuole per spiegare a chi desidera farsi fare il tema natale che l’astrologo non ha la palla di vetro (anche se molti ti fanno credere di averla).

Il secondo step da superare (strettamente legato al primo) è far capire a chi si ha di fronte che siamo tutti responsabili di quello che ci capita o perlomeno di come reagiamo a quello che ci capita (e quindi delle conseguenze generate dalle nostri reazioni e degli eventi futuri a esse collegati). Questo è un punto molto importante ed estremamente delicato, perché quando dici a qualcuno che è responsabile di qualcosa, la sua prima reazione è sentirsi in colpa. Il punto da focalizzare invece è che se tu generi una cosa vuol dire che hai anche il potere di cambiarla. Responsabilità = Potere.

L’ultimo – più grande – ostacolo alla pratica dell’astrologia è la sofferenza. Quasi tutti decidono di fare un consulto astrologico quando stanno male, c’è anche chi lo fa per curiosità ma in linea di massima, soprattutto la prima volta, succede che stai talmente male e quindi ‘le provi tutte’.

Chi ha subìto un danno emotivo è molto fragile e più predisposto alla manipolazione. Ho visto persone intelligenti, brillanti persino, razionali e affatto credulone, cadere nella trappola. Quando l’animo è devastato tendiamo ad aggrapparci alle parole come a una sagola in mezzo al mare. Siamo naufraghi. Il dolore è talmente insopportabile che siamo disposti a saltare su un piede solo, girando in tondo con una gallina in testa se pensiamo possa aiutare.

Lì, proprio in quel momento, il consulente astrologico ha un’enorme responsabilità ed è la responsabilità che qualunque potere esige: quella di non gestire il potere per fini personali. E non parlo solamente di soldi, parlo del potere dell’Ego, di sapere che puoi gestire l’Altro a tuo piacimento. Tenere a bada l’Ego non è facile ma si può fare. Ammesso che ci si riesca il lavoro non è finito perché poi viene la parte difficile: proteggere l’altro da se stesso e dalle sue paure.

Quando qualcuno chiede di fare una lettura del tema natale, solitamente si aspetta due cose: di essere rasserenato, sentendosi dire che andrà tutto bene e possibilmente ricevendo una panacea contro tutti i mali; o, peggio, si aspetta che tutte le sue paure vengano confermate dall’astrologo così che, pur nello scenario più catastrofico, egli possa sentire di aver ragione, che “lo sapeva” e che le cose sono andate e andranno esattamente come diceva lui, perché “le cose vanno sempre così” (e anche se è una catastrofe è comunque un ordine precostituito).
Non può andare meglio perché io ho deciso che andrà male, quindi deve andare male perché, anche se è una tragedia, è ciò a cui sono abituato, mi è familiare, so gestirlo. (Scrive la Dickinson: So attraversare a piedi stagni interi di dolore/Ma quando la gioia mi sfiora/Barcollo e cado.)

Se poi, il cliente di turno, poco poco sa qualcosa di astrologia allora è la fine. “Perché a giugno Urano transita sulla Venere del mio ragazzo e quindi mi lascerà!” E chi l’ha detto? Non è così.

L’astrologia non è cinese o arabo, non prendi il dizionario cerchi l’ideogramma e trovi il corrispondente in italiano. L’astrologia è fatta di simboli. Va interpretata. Nell’analogia linguistica è più simile alla traduzione di una poesia (non può essere letterale, va contestualizzata o non rende) solo molto più complessa. Per cui Urano su Venere può, sì, significare la rottura di una relazione ma può anche significare un cambiamento all’interno della relazione stessa, un rinnovamento o un cambiamento nel nostro modo di amare, o ricevere amore, o di relazionarci, o/o/o mille altre cose, ma se la mia più grande paura è di essere mollata, l’unica cosa che vedrò sarà: Urano su Venere = mi mollerà. Ossia userò l’astrologia per dare voce alle mie paure e me ne convincerò. Talmente sarò brava a convincermene che non sarebbe strano se facessi in modo che questo avvenisse; ovvero non è insolito agire inconsciamente a che un evento, tanto temuto ma ormai apparentemente inevitabile, si verifichi. E così si potrà dire “Avevo ragione”. Ed eventualmente anche aggiungere: l’astrologia c’azzecca. Peccato che l’astrologia in tutto questo non c’entri nulla!

Chi vi legge il tema natale non può darvi risposte risolutive alla vita o al vostro dolore. Non può dirvi come andrà il futuro e non può, in alcun modo, annullare la sofferenza. Quello che può fare è darvi consigli di comune buon senso; fare previsioni basate sul vostro comportamento (se fai sempre la stessa cosa avrai sempre lo stesso risultato) e magari invitarvi a cambiare gli schemi aiutandovi a individuare quali sono i campi in cui lavorare (rintracciabili nel tema natale). Infine può, se siete nelle mani giuste, darvi parole di conforto che possano alleviare, solo momentaneamente, la sofferenza – dandovi la forza e gli strumenti per reggerla nel percorso che state facendo.

Ma quel percorso potete farlo solo voi. E non ci sono scorciatoie.

Non ci sono formule magiche e non ci sono Maestri con la soluzione preconfezionata. Ci sono solo persone che hanno fatto quel percorso prima di voi e vi possono da’ due dritte su dove fermarvi a bere un sorso d’acqua e riposarvi 5 minuti all’ombra.

L’astrologia è una mappa. Vi aiuta ad orientarvi. Ma siete voi a decidere dove andare.

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