Medicina
Sulla sedazione profonda troppa ignoranza
Se ne sono lette tante in questi giorni anche sui quotidiani italiani in merito alla sedazione continua profonda. Lo spunto l’approvazione di una legge in Francia che la promuove.
“Dormire prima di morire per non soffrire” è il motto del testo, presentato dal socialista Alain Claeys e dal neogollista Jean Leonetti.
“La Francia apre all’eutanasia” è sicuramente il commento più netto che è stato fatto. Le cose a dire il vero sono un po’ più complesse e vanno spiegate a partire da due domande: a che cosa si riferisce di fatto questa legge? A quali categorie di malati si applica la sedazione continua profonda?
Per capire meglio occorre chiamare in causa il mondo delle cure palliative.
Giovanni Zaninetta ne fa parte: è stato presidente della Società italiana di cure palliative. Dirige l’hospice della casa di cura Domus Salutis di Brescia.
” Mi pare – afferma – che il punto cruciale è quello in cui la legge francese introduce il concetto che le decisioni del paziente sono insindacabili: se dico che ho troppo dolore che voglio essere sedato ho diritto ad avere questo trattamento”. Per Zaninetta: “Questo può mandare in crisi il rapporto medico – paziente: decisioni così difficili dovrebbero essere prese assieme”. Nel mondo delle cure palliative, infatti, la sedazione continua profonda viene praticata secondo regole precise: “Esistono indicazioni a livello internazionale che dobbiamo seguire nel farla: solo di fronte a sintomi intrattabili, non a richiesta”.
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