Medicina
Sanità: mancano alcuni farmaci. Per altri serve solo lo specialista
Con l’arrivo dell’autunno e l’aumento di varie patologie, specialmente delle vie respiratorie, Utifar (Unione Tecnica Italiana Farmacisti) ha rivolto un appello a Ministero della Salute, Aifa e Farmindustria per un cronicizzarsi della carenza di medicinali che desta non poche preoccupazioni. Mentre, per accedere ad alcuni prodotti dal prezzo importante prescritti per malattie croniche, servirà un piano terapeutico a firma dello specialista. Ancora più caos tra i pazienti e liste d’attesa per le visite che partono dal 2024. E chi non può permettersi costi così alti come farà nel frattempo?
La sanità italiana, pare navigare in acque sempre più burrascose. Con un Servizio sanitario nazionale alla prese con nuove e complicate emergenze dalla soluzione tutt’altro che facile. E con una carenza di alcuni farmaci essenziali, che sembra protrarsi da svariato tempo. Certamente, l’appropinquarsi della stagione autunnale prima ed invernale poi, ed il verosimile aumento delle patologie di natura respiratoria, sono alla base dell’appello che l’Unione tecnica italiana farmacisti (Utifar ), ha rivolto alle Istituzioni, competenti quali il Ministero della Salute, Aifa e Farmindustria. “Serve intraprendere iniziative mirate al superamento delle carenze in atto e offrire al cittadino risposte univoche e credibili per spiegare la situazione“, si apprende nel comunicato diffuso dall’associazione negli scorsi giorni.
Oramai, lo scarseggiare di alcuni farmaci, non può essere più ridotto ad un intoppo sporadico, quanto definito come una vera e propria falla del sistema. Emergenza questa, che occorre affrontare con la massima serietà e lungimiranza, considerando il grave pericolo e danno a cui si espone l’incolumità dei pazienti, siano essi affetti da malattie croniche o meno. Questione che interessa anche, evidentemente, somministrazioni di medicinali ad uso pediatrico, come antiinfiammatori ed antibiotici.
“Bene ha fatto il Sottosegretario della Salute, On. Marcello Gemmato, a istituire un tavolo con tutti i protagonisti della filiera, ma chiediamo di avere le giuste informazioni. Il farmacista è, infatti, la figura professionale a cui i cittadini si rivolgono per avere richieste di chiarimento, ed è importante che gli vengano dunque fornite risposte chiare ed esaustive in merito alle motivazioni delle carenze e ai tempi necessari per ritornare alla normalità. Non è più sopportabile, per i farmacisti che l’Unione tecnica rappresenta e, più in generale, per tutti i colleghi che operano nelle farmacie territoriali, rimanere all’oscuro delle reali motivazioni delle mancanze di medicinali che si ripetono ormai da anni e in misura sempre maggiore e dovere rimanere in silenzio davanti alle legittime richieste di chiarimenti da parte del pubblico. Anche per questo motivo, ma primariamente per stimolare le istituzioni di riferimento a porre rimedio alle carenze in atto, Utifar si rivolge al Ministero della Salute, all’Aifa e a Farmindustria per chiedere chiarimenti sulle cause del problema e sui tempi previsti per la sua soluzione, in modo che i farmacisti possano relazionarsi in maniera univoca e credibile con i cittadini, i quali si trovano spaesati e impotenti, avendo da una parte una prescrizione del medico e dall’altra l’impossibilità di attuare la terapia“, sono le parole di Eugenio Leopardi, presidente Utifar.
Per alcuni farmaci sarà necessario un piano terapeutico a firma di uno specialista
Per alcuni farmaci non basterà più la prescrizione del medico di base, ma servirà un piano terapeutico a firma dello specialista con liste d’attesa interminabili per essere sottoposti a visita, e costi insostenibili per molti pazienti che non possono permettersi di acquistare farmaci essenziali per curare le loro patologie croniche.
Ma, coloro i quali non dispongono delle risorse economiche per ovviare al problema di liste d’attesa che partono solo dal 2024, come faranno?
Le nuove regole relative alla prescrizione di questi prodotti impiegati per la cura di patologie croniche, sono state disposte lo scorso ottobre, dalla Commissione tecnicoscientifica dell’Aifa, stabilendo di fatto, che il Servizio Sanitario Nazionale, prenda il carico il costo di alcuni farmaci dal costo esoso, solo e soltanto, se presente, un piano terapeutico ospedaliero, a firma del medico specialista che ivi svolge la sua attività professionale. Farmaci che mancano, così come il personale sanitario, liste di attesa infinite per accedere a prestazioni mediche, carenza di fondi strutturali, quale stagione caotica e mortificante starebbe per affacciarsi per noi cittadini e per il nostro diritto alla salute?
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