Medicina

Medico di base per chi non ha fissa dimora: unanimità per la proposta di Furfaro

26 Giugno 2024

Ieri 25 giugno la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità, con 227 sì, la proposta di legge del Pd, a prima firma di Marco Furfaro, per l’assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora.

Il testo ora passa all’esame del Senato, e prevede l’avvio di una sperimentazione per due anni, 2025 e 2026, con uno stanziamento complessivo di 2 milioni di euro.

La proposta è quella di assegnare un medico di base ai senza fissa dimora, e le città metropolitane in cui verrà avviata la sperimentazione saranno 14: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia.

I nuovi pazienti potranno iscriversi nei registri delle Asl con l’aiuto delle associazioni, e in questo modo secondo il Partito Democratico si dovrebbe raggiungere oltre il 60% delle persone senza dimora che attualmente sono prive dell’assistenza sanitaria territoriale. Secondo i calcoli del Pd i possibili fruitori della legge, ossia persone senza dimora e senza residenza, italiane o straniere regolarmente soggiornanti in Italia, saranno circa 60mila.

Anche cinque Regioni hanno già approvato una legge che garantisce il medico di base alle persone senza dimora e prive di residenza, ossia Emilia-Romagna, Puglia, Abruzzo, Liguria e Marche. Inoltre il Piemonte nel 2022 ha istituito la figura del ‘tutor socio-sanitario’ con il compito di accompagnare le persone senza dimora nella presa in carico socio-sanitaria.

I dem spiegano che il testo è frutto di un confronto durato più di un anno, a partire dall’aprile 2023, per individuare una platea di beneficiari compatibile con le risorse messe a disposizione dal governo. La proposta di legge originaria prevedeva di assegnare a tutti i senza dimora un medico di famiglia. Il costo si sarebbe aggirato intorno ai 4 milioni di euro.

Queste le parole del primo firmatario Marco Furfaro, capogruppo nella Commissione Affari sociali della Camera e responsabile welfare del Pd:

La mia legge per dare il medico di base ai senza dimora è stata appena approvata all’unanimità. Confesso che poche volte nella mia vita mi sono sentito così orgoglioso. Questa legge cambierà in meglio la vita di tante persone.

Sto parlando di padri di famiglia che si separano e finiscono a dormire in macchina, donne vittime di violenza che scappano di casa e vanno a vivere da amici, persone che perdono il lavoro e finiscono in strada e non hanno un tetto sopra la testa.

Persone che per vari motivi perdono la possibilità di avere una dimora propria e che purtroppo perdono conseguentemente anche la residenza. E questo comporta il venire meno di un pieno accesso al diritto alle cure perché senza residenza non si può accedere al medico di base (e ai Sert, a un consultorio, a un centro di salute mentale).

Non solo sei povero, non solo sei senza un tetto, lo Stato ti toglie pure il medico di base. E il pediatra ai bambini delle famiglie in difficoltà.

Un dramma nel dramma insopportabile.

Oggi il Parlamento ha approvato all’unanimità una legge a mia prima firma che sana questa ingiustizia: dal 1 gennaio 2025, finalmente le persone senza dimora potranno iscriversi nei registri delle ASL e accedere al medico di base.

Avverrà prima per tutte le città metropolitane, per poi estendersi ovunque.

Con questa legge – il ringraziamento più grande va ad Antonio Mumolo, Presidente di Avvocato di Strada, che per primo si è battuto per questo risultato – decine di migliaia di persone non solo avranno pieno diritto alle cure, ma finalmente sapranno che lo Stato non le ha abbandonate. E che uscire da una condizione di fragilità è possibile.

Sono felice. Perché oggi la politica riesce a dare di sé l’immagine più bella, quella che cambia la vita delle persone. In meglio.

Esprime soddisfazione anche la Segretaria Pd Elly Schlein:

Una grande conquista di civiltà che renderà il nostro sistema sanitario nazionale ancora più giusto e inclusivo.

Grazie alla proposta di legge Furfaro, che estende l’assistenza sanitaria alle persone senza dimora, si colma una grave lacuna che impediva loro l’accesso al medico di base, ai centri di salute mentale, ai Sert, ai consultori e alla medicina preventiva.

L’unanimità raggiunta alla Camera fa ben sperare per un rapido passaggio al Senato, auspicando una veloce approvazione definitiva. Ancora una volta, il PD dimostra di mettere i veri problemi delle persone al centro della propria iniziativa politica.

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