Medicina
Coronavirus, buone notizie: un trattamento dalla Spagna potrebbe funzionare
Quando il mio amico Sergio, un editore di Lanzarote, ha inoltrato su un gruppo di whatsup il video di un servizio realizzato da Antena 3, una rete televisiva spagnola, che annunciava un possibile trattamento contro il Coronavirus, ero piuttosto scettico. Dopo averlo visto e rivisto, e dopo aver approfondito i contenuti di quel servizio, sono passato a uno stato d’animo di crescente aspettativa. Ho pensato che la notizia avrebbe giovato alle tante persone che in Italia, come in Spagna, vivono con apprensione la propagazione di un virus che sembra inarrestabile.
Vediamo cosa sta succedento sul fronte dei trattamenti: sono diversi e l’Italia ha autorizzato in tempi record lo studio Tocivid-19, che valuterà l’efficacia del Tocilizumab, un farmaco usato di solito contro l’artrite reumatoide, già autorizzato in Cina per i casi più gravi. Ci sono poi altri studi in fase di sperimentazione che prevedono l’uso alternato di lopinavir e ritonavir, due farmaci noti per il loro uso contro l’HIV. La novità è che un’azienda specializzata in trattamenti oncologici con molecole di origine marina, la biofarmaceutica PharmaMar, ha annunciato che sta per mettere a disposizione delle autorità un suo farmaco, l’Aplidin, che non era ancora stato preso in considerazione ma che ha dato eccellenti risultati sul Coronavirus umano HCoV-229E, che ha un meccanismo di propagazione del tutto simile al Covid-19.
La notizia è stata accolta con comprensibile entusiasmo, dal momento che in Spagna i contagi sono circa 12.000, oltre 600 le vittime, e che l’Aplidin ha confermato l’ipotesi secondo la quale la plitidepsina (un composto chimico estratto dall’apidiana Aplidium albicans), inibisce la proteina EF1A del Covid-19, essenziale per la moltiplicazione e propagazione del virus, portandolo a una rapida estinzione.
L’Aplidin per adesso è stato provato sul coronavirus umano HCoV-229E, che ha un meccanismo di propagazione identico al Covid-19, ha spiegato il Direttore Generale di PharMamar, e i risultati sono stati positivi, con un’efficacia nell’ordine di nanomolari.
Significa, in parole semplici, che ne basta una quantità ridottissima per asfissiare il Covid-19.
All’inizio di marzo, la PharmaMar, con sede a Madrid ma con distaccamenti in Germania, Francia, Italia e Stati Uniti aveva già annunciato di star provato un composto terapeutico contro Covid-19. Gli esperimenti sono stati condotti dal Centro Nazionale di Biotecnologia del Centro Superiore di Ricerca Scientifica (CSIC), e in particolare dai dottori Luis Enjuanes, Isabel Solá e Sonia Zúñiga.
Alla luce dei risultati ottenuti, la fase di sperimentazione su pazienti dovrebbe iniziare a breve, si parla di poche settimane se non di qualche giorno, e nel caso in cui sui pazienti si ottenessero effetti simili alle prove in vitro, l’Aplidin verrebbe messo a disposizione di medici e ospedali affinché dispongano, in attesa del sospirato vaccino, di un trattamento che si preannuncia molto efficace.
L’Apladin è un farmaco che viene già usato per il trattamento di alcuni tumori ematologici, approvato in Australia e in via di approvazione in Nuova Zelanda, Taiwan e Corea del Sud. Cambiando le dosi di somministrazione, sembra effettivamente mortale per il Covid-19. Speriamo ci siano altri sviluppi in breve tempo, intanto le azioni della PharmMar sono schizzate su del 13,04% in un giorno, ieri 17/03/2019, arrivando a triplicare il loro valore da gennaio (dati ricavati dal sito web della Borsa di Madrid).
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