Medicina
Concorso Nazionale Specializzandi, la mobilitazione parte dai social
di Comitato Aspiranti Specializzandi
Ancora una volta i social network si sono infiammati sulla tematica del Concorso Nazionale per l’accesso alle Scuole di Specializzazione di Medicina. Una piazza diversa, quella dei social, ma pur sempre una piazza dove far sentire la propria voce e rilanciare proposte, incalzando Istituzioni e decisori politici rispetto ad argomenti di interesse comune. Comune come il concorso nazionale di accesso alle Specializzazioni, meta e obiettivo della maggior parte dei giovani medici italiani dopo la laurea.
Centinaia di aspiranti specializzandi hanno aderito questa mattina (ndr. 26 aprile2016) al social flash mob lanciato dal Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi e dall’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) iniziativa volta a catalizzare l’attenzione sulle imminenti scadenze dell’iter pre-concorsuale, una su tutte l’uscita del DM recante il bando di concorso.
A scatenare i Giovani Medici il fatto che a soli 4 giorni dal termine del tempo che il MIUR si è concesso per emanare il bando, nessuna informazione è ancora stata data. L’ansia, lo stordimento e le preoccupazioni dei giovani professionisti si sono riversati sul web con oltre 1.500 tweet (conteggio fatto tenendo conto della finestra tra le ore 12 alle ore 15) ed una quantità non numerabile di post Facebook. In questo clima emotivamente esasperante gli hashtag #ssm16 #escileborse #fuoriilbando #30iscoming sono rapidamente diventati virali, raggiungendo i vertici delle classifiche dei treading topics.
Ad animare l’iniziativa, la condizione di precarietà in cui vertono i Medici neo-abilitati: a fronte di un mercato del lavoro sempre più difficile, sono costretti a prepararsi ad un concorso su cui resta grande l’incertezza. I giovani medici aspiranti specializzandi lamentano infatti l’assenza di risposte al ripetuto invio di un documento preparato dagli stessi giovani professionisti in cui venivano segnalate criticità e proposte soluzioni con il fine ultimo di migliorare l’impianto di un concorso che resta una grande conquista sociale in termini di trasparenza e merito.
Le difficoltà che i Medici nell’immediato postlaurea devono sopportare prima di iniziare la loro opera di assistenza all’interno del Sistema Sanitario Nazionale non è solo una lotta di categoria: se lo Stato Italiano riconoscesse e valorizzasse le risorse umane su cui ha investito in formazione, sarebbe un bene per la sanità e la società tutta. L’esodo degli Aspiranti Specializzandi che dovranno lasciare l’Italia per continuare il proprio percorso all’estero rappresenta, infatti, il più grande taglio alla Sanità Pubblica che il Sistema Sanitario Nazionale abbia mai conosciuto.
Un taglio finora mai raccontato a sufficienza e, soprattutto, di cui non si sta comprendendo la gravità.
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