Medicina
al Centro Studi Caldara nasce un osservatorio sulla sanità
Giornali, TV, internet e altri media propinano di tutto ma spesso le buone notizie non filtrano sovrastate da missili, fulmini, starlette e varia umanità. Anche quando impazzano le campagne elettorali, i bisogni dei cittadini restano nel dimenticatoio, negletti, e se i politici ne parlano lo fanno in modo distratto, generico e confuso. Mentre la stampa recitava e riferiva il cahier de doleance sulla sanità pubblica, a Milano, nel silenzio carsico e carico di fogli sparsi nelle stanze del Circolo e Centro Studi “E. Caldara” di via De Amicis, una pattuglia di professionisti, guidati dal Presidente del Circolo Franco D’Alfonso, affrontava l’ennesima avventura di incontro con la società e i suoi problemi. Politici? Banchieri? Candidati? Ma no! Sono medici, docenti universitari, amministratori di Comuni della Città metropolitana, presidenti di Gruppi civici o di associazioni, giuristi, riuniti ad un tavolo alla ricerca di un linguaggio comune dedicato ai problemi più pressanti della popolazione milanese, lombarda e non. Uno tra tutti: la sanità negata! Hanno cercato un lessico comune per comunicare tra loro e per come inscrivere in un elenco i problemi più pressanti ed è così emerso che l’esigenza più sentita è quella della sanità. Medici che sentono quotidianamente lamentele sul Sistema Pubblico, madri che non riescono a racimolare qualche migliaio di euro per la prevenzione odontologica dei loro figli, anziani con malattie degenerative che richiedono assistenza continua da parte delle famiglie quando i più fortunati hanno le badanti ma molti milioni di nuclei non riesce a fare questo sforzo. Innumerevoli sono e stanno diventando gli esempi di sanità negata, di sacrifici per pagare le cure private, visite specialistiche di pochi minuti che assorbono centinaia di euro, faticosamente racimolati.
L’Art. 32 della Costituzione, quel testo sacro che ha lontane origini nella fraterna solidarietà di Rousseau ritrovata dalla Resistenza, dispone che la Repubblica debba tutelare la salute quale diritto imprescindibile, primario, indisponibile il cui rispetto attuativo è l’immagine della civiltà di un popolo. Lo sanno quegli ultimi anziani che hanno conosciuto il Medico di Famiglia che, nei piccoli centri, nei borghi e nei paesi di campagna alla sera venivano a visitare l’intera famiglia, dai bambini ai vecchi. A tutti si riservava un consiglio, una dieta salutare, una indicazione empirica ma genuina. In cambio magari di un baratto alla pari, qualche alimento sano e di produzione propria, una tazza di caffè o di latte. E il medico era soddisfatto di quel saluto alla porta, carico di arrivederci perché la visita si sarebbe riverificata di lì a qualche settimana.
Racconto Deamicisiano in tema con la sede del Caldara? Forse, ma certamente in memoria di quelle iniziative che al Circolo De Amicis, fondato e retto dall’allora Sindaco di Milano e poi Ministro della Sanità, Aldo Aniasi. Di quelle iniziative una, “ Milano per voi”, era dedicata all’ascolto dei problemi sanitari dei cittadini che magari non avevano avuto riscontro nelle sedi opportune e ufficiali.
Ma torniamo ai quei professionisti , medici, amministratori, avvocati che si sono riuniti al Caldara. Ebbene hanno deciso di mettere a buon frutto le loro esperienze professionali, creando un Centro d’Ascolto della Civitas Mediolanensis, istituendo con il beneplacito del Circolo Caldara, il primo Osservatorio indipendente sulla sanità lombarda. Lo scopo è quello di verificare, spulciare, indagare nelle pieghe del Bilancio regionale della sanità, per stanarne le storture e capire perché molti cittadini sono scontenti di pagare quattro volte per la salute: contribuzioni dirette, indirette, visite specialistiche private, ticket e quant’altro. La Lombardia ha purtroppo il primato di aver contribuito ad una drammatica configurazione della società, gli intoccabili che possono pagare per curarsi e i bistrattabili condannati a non potersi curare.
De Amicis è oggi una locazione toponomastica ma non è a caso che i pasdaran della sanità lombarda, la banda degli onesti della sanità, vi ha fatto la sede storica non di atti benefici ma di atti di giustizia perché la salute è diritto universale, e davanti alla malattia siamo tutti uguali, senza differenze di censo o conto in banca mentre oggi la Legislazione sanitaria è diventata iniqua fino a trasformare il malato in cliente.
Ora i cittadini possono scrivere al Circolo Caldara per raccontare le loro traversie e per trovare un centro di ascolto. In questi giorni viene varato il Primo Paper o Documento Bianco sulla “ Sanità diritto negato in Lombardia”. E ci attendiamo consigli, notizie, casi difficili e controversi. Milano è per voi e il Caldara è dietro l’angolo della giustizia.
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