Benessere
Sos cuore randagio: curare gli animali invisibili. La generosità di Monica Pais
Nella meravigliosa cornice di Oristano, in Sardegna, presso la Clinica Duemari, la dottoressa Monica Pais, chirurgo veterinario, cerca di curare prima di tutto il cuore martoriato degli animali randagi che incontra, quelli invisibili nel nostro quotidiano, quelli considerati, troppo spesso, una res nullius (una cosa di nessuno). Gli scarti dell’affetto umano, insomma. E la vera rivoluzione (con tutte le difficoltà che comporta) sta nell’occuparsene in maniera totalmente gratuita, aprendo il cuore, appunto, allargandolo, per cercare di suturare qualche ferita in più e regalare quel calore minimo che solo un animale è in grado di restituire in quantità centuplicata. Per queste ragioni nobilissime, ha creato “Effetto Palla“, una onlus che cerca di tradurre il proprio concetto di assistenza inclusiva rivolta ai nostri amici a quattro zampe e non solo, anche “itinerando” per il mondo, attraverso una sfilza di progetti benefici, fino ai posti più dimenticati, come il Brasile e le sue popolosissime favelas. Del volontariato e della estrema professionalità, la dottoressa Pais e chi la aiuta, ha fatto un vero e proprio stile di vita, votato all’accoglienza ed all’amore donato disinteressatamente. Così accade che, la pagina facebook della clinica, ottenga tantissimi like, grazie ad una campagna di sensibilizzazione ed informazione sul concetto di animalismo consapevole, sano e che riesce a raggiungere un pubblico sempre più vasto, utilizzando una comunicazione immediata e non artefatta o di circostanza.
Ma chi sono gli ospiti della Clinica DueMari??
Ad abitare la clinica “DueMari”, in omaggio alla denominazione storica della città di Oristano, possono arrivare gli animali più disparati, perché bisognosi di cure: dalle volpi, alle tartarughe Caretta Caretta, alle aquile reali, fenicotteri, daini. Ospiti questi, che vengono presi in consegna dalle sapienti mani del Dott. Paolo Briguglio, marito della Dottoressa Pais, e direttore sanitario dell’ente, e del suo affiatato team di lavoro, che offre assistenza veterinaria agli animali di proprietà, con un occhio di riguardo alla tutela della fauna selvatica e prestando le cure necessarie e gratuite per randagi feriti, provvedendo a cercare la soluzione più congeniale per loro, affinché possano essere reinseriti in natura o vivere circondati dall’affetto di famiglie e strutture in grado di provvedere loro adeguatamente e, possibilmente, senza abbandonarli. Dal tenerissimo agnellino che finisce sulle tavole pasquali nella più totale indifferenza circa il calvario che lo attende prima di morire, fino a cani e gatti abbandonati come fossero niente, investiti, o torturati, lasciati morire di fame e di sete, dopo averli voluti capricciosamente come giocattoli da dismettere appena stancati.
La dottoressa Monica Pais, ha scritto diversi libri, tra i quali “Animali come noi” e “Storia del cane che non voleva più amare”, editi da Longanesi, ed altri ancora, in cui narra da una prospettiva alternativa, spaccati di cuore animalista in una terra sanguigna e rovente come solo la Sardegna riesce ad essere, nel suo rapporto privilegiato con la solitudine della natura e con chi la anima. La veterinaria più apprezzata d’Italia, ha coniugato due passioni, quella per la scrittura e quella per gli animali, coltivate sin dalla tenera età. Emblematica è la storia di Palla, una cagnolina simil-pitbull, che fu trovata con un laccio strettole al collo, come a rappresentare un collare che di fatto le aveva prodotto un rigonfiamento della testa talmente evidente, da assimilarla ad un pallone. Una vicenda che ha incontrato una profonda onda di commozione tra gli internauti, letteralmente conquistati da Palla e dalla Dottoressa Pais, soprattutto dal cuore aperto con cui insieme al suo staff ha salvato la cagnetta in questione, e migliaia di altri animali che chiedono solo di sopravvivere. Entrare in connessione profonda con il mondo dei nostri amici pelosetti, ma in generale con l’universo animale, è una esperienza così forte e piena di stupore che presuppone una spiccata coscienza emotiva, una radicata sensibilità d’animo. Sentire convintamente che, cani, gatti, e molti altri esemplari esistenti in natura, sono dotati di una capacità di percepire il dolore e ricevere e donare amore, in particolar modo. Occorrerebbe una educazione improntata a rispettarli pienamente, proteggerli ed accudirli nella maniera più delicata possibile, curandone prima di tutto l’anima, quella che sanguina per prima, quando crediamo di potergli infliggere con superficialità, la più lacerante e mortale delle ferite: l’abbandono, pregno della nostra indifferenza. Chi ha amato ed è stato amato intensamente da un animale, conosce molto bene il senso di felicità piena che si prova, la contentezza inspiegabile dalla quale si viene attraversati nel ricevere le coccole dei nostri amici fedeli. Il calore da cui si è pervasi, mentre ci si perde nel loro pelo morbido, pieno di luce autentica. L’infinito che si intravede scrutando i loro occhi, colorati di verità. Quando un animale ci ama, ci ama fino alla fine, quello che prova è puro, non mistificabile da niente e da nessuno.
Se non dalla nostra aridità spirituale.
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