Benessere
Smart working, i miss you!
Oddio mi è tornata la voglia di smart working.
Intanto cerchiamo il nome corretto nella giungla di sinonimi a volte adoperati in maniera impropria. Smart Working, lavoro da casa, lavoro agile, tele lavoro, lavoro a distanza, home working (quello utilizzato maggiormente dalle aziende nel periodo di pandemia, diverso dallo smart, quindi non proprio un sinonimo)e poi ancora, remote working, oggi lavoro da casa, non sono in ufficio, mi trovate a casa collegato ecc..
Insomma non si è nel solito posto di lavoro, con colleghi, scrivania incasinata, pausa caffè alle macchinette, ma a casa propria, comoda o meno che sia. Ci adattiamo, ci abituiamo, ne siamo costretti, però in fondo non è niente male, qualche vantaggio c’è: orari flessibili, più tempo da dedicare alla famiglia (a volte pure troppo) ai propri interessi, quelli in casa però, considerato che non si poteva uscire, corso accelerato di laurea breve per chef, con dubbi risultati, se non quello di esserci appesantiti di qualche kg. Di necessità virtù, come si è soliti dire. Il tempo passa e come tutte le cose ripetitive anche questa confortevole e costretta modalità di lavoro comincia a starci stretta. Che palle ‘ste riunioni da remoto, mi sembra di vivere in un acquario, video call come se piovesse.
Ma arriva il sereno, si ritorna ad uscire, si varca timidamente la porta dell’ufficio o dell’azienda, quasi con timidezza, paura di disturbare, i colleghi, la vecchia cara scrivania, finalmente mi posso ammazzare di merendine e caffè alle macchinette. Tutto torna velocemente (quasi) come prima, compreso il traffico (aumentato), il collega vicino di posto che litiga da sempre con il deodorante, amico del capellone che semina forfora ad ogni passaggio, la presenza asfissiante del capo con le sue paturnie, la borraccia al seguito perché l’azienda è green e vede nella plastica il male assoluto. Di nuovo, che palle! mi manca lo smart working, ma non possiamo tornare a farne un po’ di più di quello previsto?
Speriamo solo di non esserne di nuovo costretti dalla fourth wave. Non mi piace l’inglese, l’ho usato solo per scaramanzia e per esorcizzare il tutto mi affido alla third dose.
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