Benessere
“Le riaperture del 3 giugno non devono preoccupare”: l’analisi del Cer
Le regioni più colpite in passato hanno un riassorbimento molto più lento del fenomeno epidemico che, tuttavia, appare oggi sotto controllo anche in Lombardia. Per questo, dal punto di vista epidemiologico non ci sono ragioni per continuare a limitare la cirolazione, e quindi l’economia. È quanto si legge nel rapporto Covid del Cer – Centro Europa Ricerche, prodotto sulla base dei dati di fine maggio in vista delle riaperture dei confini “regionali”.
Qui riproduciamo un breve brano del rapporto. Per ricevere il testo integrale delle pubblicazioni mensili del CER inviate una mail a
infocer@cer-online.it indicando le vostre generalità (nome, cognome, professione, società).
“Le dinamiche passate spiegano statisticamente sia perché l’azzeramento dei contagi è ancora lontano, sia perché alcune regioni continuino a essere più colpite di altre. Non sembrano esservi, di contro, motivi di sorpresa che giustifichino il prolungarsi dell’incertezza su come riavviare l’economia alla normalità, a cominciare dal ripristino della libertà di muoversi sul territorio nazionale. La presenza di una forte componente autoregressiva rende scontato il fatto che la dinamica dei contagi resti superiore alla media – per il presente e per il futuro – nelle Regioni che più sono state colpite dal Covid. Di nuovo, si tratta di un’informazione già contenuta nei dati passati, che evidenzia come sia priva di fondamento la pretesa di ripristinare la libera circolazione sul territorio nazionale solo in caso di una dinamica dei contagi simile in tutte le Regioni. Questo evento è estremamente improbabile e aspettare il suo verificarsi non fa altro che prolungare lo stato di incertezza in cui si trova la nostra economia”.
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