Benessere
Quel turismo che parte dall’emozione
Cambiano i tempi, e cambia il turismo. Ormai non si viaggia più solo per vedere cose belle, ma anche per emozionarsi. Ed è così che nascono itinerari diversi, fatti per scaldare il cuore.
Non conoscevo il turismo esperienziale. O, meglio, me ne avevano parlato degli amici londinesi come di qualcosa di meraviglioso e di poco diffuso in Italia, e invece Anima Italica, lo porta avanti da anni con Stefania Giosuè, Carla Costanzi e Marina Germani che hanno scandagliato l’Italia fino a tradurla in dodici itinerari che si snodano per oltre 35mila siti storici, 5mila giardini e 2700 siti archeologici. In questo modo è nato un viaggio nelle bellezze italiane più emozionanti, che hanno riverberi dell’Italia goethiana e la drammaticità che Pier Paolo Pasolini colse nel suo La lunga strada di sabbia.Tutto è nato con dei gattopardi, e con la laguna. Con la Sicilia e con il Veneto. Con il desiderio di due donne di mettere insieme modi di vita e conoscenze diverse, per trasformare il nostro Paese da cartolina in qualcosa che fosse di più di una bella Chiesa, una meravigliosa piazza, uno scorcio a strapiombo sul mare.
Carla Costanzi e Anima Italica svelano l’epicità nascosta del nostro Paese, e lo fanno calpestando le tracce del sentimento “anche se – mi spiega proprio Costanzi, vice presidente di Anima Italica – le preferenze restano più o meno le stesse da quando ho iniziato ad occuparmi di turismo emozionale. Capri con la Costiera Amalfitana, la Toscana nelle sue articolate declinazioni, Roma e Venezia. E poi la Puglia e la Sicilia, adesso mete turistiche tra le più richieste. Molti anni fa andavo in Puglia per interessarmi di una vecchia masseria di famiglia e la bellezza e l’autenticità di questa terra mi folgorò quando era ancora sconosciuta agli stessi italiani come destinazione turistica. Visitai la struttura di Borgo Egnazia, ancora in cantiere, ed ebbi la sensazione di partecipare alla creazione di un luogo di delizie fuori dell’ordinario, destinato a veicolare il turismo internazionale del lusso in questa regione. Ed è solo di pochi giorni fa la notizia che proprio Borgo Egnazia ha vinto il premio a Las Vegas del “Best hotel of the year 2016”. In fondo, il bello ha una sua dimensione oggettiva quando è declinato attraverso il comfort e il lusso.
“Le più grandi soddisfazioni – continua – le abbiamo avute dal pubblico internazionale che resta sempre più colpito e stupito dai luoghi, ma soprattutto da atmosfere italiane che prima non conosceva. Tutto comincia con la scelta della zona geografica sulla quale progettare il percorso. Consideriamo tutti gli aspetti più caratterizzanti dell’area: storico-culturale, antropologico, naturalistico-ambientale, enogastronomico, tradizioni popolari, alta artigianalità italiana. A questo punto individuiamo il fil rouge che condurrà ogni viaggiatore a entrare nell’anima dei luoghi. E così nasce un nuovo percorso che rispetto alle offerte del panorama turistico italiano, spicca per unicità e esclusività”.
“Le ultime dimore dei gattopardi a Palermo e Bagheria, La laguna veneta e la civiltà delle ville venete sono state le nostre prime proposte, molti anni fa, a Londra, quando ci trovano catapultate al WTM. Da allora non abbiamo smesso di lavorare su nuove destinazioni, intercettando pubblico da Paesi come USA, Nord Europa e BRIC”. E a loro proporre questa nuova, emozionante, filosofia di viaggiare.
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