Benessere

Pamela e Calogero guariti dal tumore grazie alla Car-T e alle donazioni GoFundMe

18 Luglio 2019

“Remissione completa del cancro”. È difficile immaginare cosa Pamela e Calogero abbiano provato dopo aver ricevuto questo responso medico a Tel Aviv, dopo essersi sottoposti alla terapia Car-T (Chimeric Antigen Receptor T-Cells) ancora non disponibile per tutti in Italia. Le loro lotte contro il tumore del sangue sono state lunghe, piene di ostacoli, sempre in salita.

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Pamela, 37 anni di Montefalco (Pg), ha scoperto di avere un un linfoma primitivo del mediastino non-Hodgkin di tipo aggressivo durante il sesto mese di gravidanza. Non si è arresa, ha completato cicli di chemioterapia senza avere i risultati sperati. Nicola, il suo piccolo è nato lo scorso ottobre. Per lui Pamela ha fatto di tutto. Poi di colpo la speranza: la Car-T, terapia che modifica i linfociti T prelevati dal paziente e li rende in grado di aggredire le cellule tumorali una volta reinfusi. Una terapia che a detta di tutti è destinata a cambiare il trattamento di tumori del sangue finora senza cura. Pamela è candidata per sottoporsi alla terapia presso l’Istituto tumori di Milano, ma non è l’unica. La lista è lunga. L’unica possibilità concreta è quella di andare all’estero: Usa e Israele alcuni dei luoghi in cui la terapia viene somministrata. Il costo è proibitivo, circa 500.000 euro. I familiari e gli amici di Pamela lanciano quindi una raccolta fondi su GoFundMe, dopo aver letto le storie di Lorenzo, Calogero e altri. Persone come lei che combattono contro un tumore del sangue e sanno di poter avere una sola possibilità di guarigione, fuori dall’Italia. Pamela raccoglie oltre 363mila euro e parte per Tel Aviv.

Calogero, 27 anni di Nicosia (En), da due anni lottava contro un linfoma aggressivo che gli ha fatto interrompere gli studi e dato una brusca frenata alla sua vita. Dopo i tanti cicli di chemioterapia senza risultati non si è scoraggiato ed, insieme alla sua famiglia, ha approfondito tutte le terapie disponibili e gli ospedali in cui sono somministrate. La sua campagna di raccolta fondi è stata una delle più importanti d’Italia nel 2019: oltre 556mila euro raccolti grazie a 14mila e 700 donatori. Tra queste una donazione di 200mila euro dalla Fondazione Lorenzo Farinelli, nata dopo la scomparsa del medico anconetano che aveva raccolto su GoFundMe più di 604mila euro nella speranza di poter sottoporsi alla Car-T, ma che purtroppo è morto prima di riuscire ad effettuarla.

Ed è proprio questo il punto centrale che riguarda la Car-T e il suo arrivo in Italia per tutti. Le liste di attesa sono lunghe, tante persone che potrebbero sottoporsi alla terapia non arrivano a farla, non ci sono date definitive sull’inizio della Car-T negli ospedali italiani. “L’augurio più grande è che questa terapia possa essere accessibile subito a tutti – scrive Pamela – Parliamo della vita delle persone ed è assurdo che da un anno a questa parte non si trovi il modo di praticarla in Italia”. C’è un ritardo italiano rispetto ad altri Paesi, ma “ormai ci siamo – ha dichiarato in queste settimane Paolo Corradini, presidente della Società italiana di ematologia e direttore della Divisione di ematologia della Fondazione Irccs Istituto nazionale tumori di Milano – manca l’autorizzazione dell’Aifa per poter iniziare a trattare dei pazienti entro la fine dell’anno”.

“Abbiamo ormai una porzione importante di pazienti che ha ottenuto una guarigione definitiva – ha sottolineato alle agenzie di stampa Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e direttore del Dipartimento di onco-ematologia pediatrica, terapia cellulare e genica dell’ospedale Bambino Gesù di Roma – il 40% dei bambini con leucemia linfoblastica acuta e circa il 30% degli adulti trattati per un linfoma aggressivo. Queste percentuali, che ambiamo a incrementare ulteriormente, sono già importanti se si considera che sono state ottenute in pazienti che avevano fallito tutte le terapie convenzionali, compreso il trapianto di midollo da donatore”.

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“Quelle di Calogero e Pamela sono due delle storie che danno il senso al nostro lavoro. Le loro campagne di raccolta fondi online e la solidarietà delle persone che hanno donato, hanno letteralmente reso possibile il salvataggio di due giovani vite umane e questo ci rende orgogliosi e pieni di speranza – ha commentato Elisa Liberatori Finocchiaro, responsabile di GoFundMe per il Sud Europa –. A Pamela e Calogero erano stati dati pochi mesi di vita e una sola speranza: all’estero e a sotto il pagamento di cifre enormi. Sono riusciti a raccogliere quelle cifre, a curarsi e a salvarsi. Ma soprattutto a dimostrare che una cura è possibile e che esiste una speranza per i malati.”

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