Benessere
Medici e operatori sanitari come in Vietnam: un Numero Verde per aiutarli
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Anche chi aiuta ha bisogno di aiuto. Mai quanto ora, medici, infermieri e operatori sanitari hanno bisogno di supporto psichico per far fronte alle difficoltà dovute all’emergenza coronavirus e, così, per aiutare meglio le persone malate. Per questo Emergenza Sorrisi, Società Italiana di Psichiatria e TIM, hanno deciso di aprire uno sportello di ascolto e sostegno a distanza, attraverso un Numero Verde messo a disposizione da TIM nell’ambito di “Operazione Risorgimento Digitale”. Per l’iniziativa è stato richiesto il patrocinio del Ministero della Salute e della Protezione Civile. Il Numero Verde 800.042.999 è attivo dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19: a rispondere saranno gli esperti della Società Italiana di Psichiatria sotto la supervisione del prof. Massimo di Giannantonio e del dr. Enrico Zanalda, coordinatori SIP del progetto.
“Emergenza Sorrisi, sulla base delle sollecitazioni espresse dai sanitari e dai propri volontari distribuiti in tutto il territorio nazionale, ha deciso di promuovere questa iniziativa – spiega Fabio Abenavoli, presidente di Emergenza Sorrisi. In questo periodo di estrema difficoltà siamo molto vicini ai nostri medici e infermieri volontari che lavorano senza sosta e timore per salvare tantissime vite. Questo virus è il virus della lontananza e del distacco, per questo abbiamo raccolto la loro richiesta di aiuto e pensato di offrire un servizio di supporto per ricordare loro che non sono soli nell’affrontare una situazione di stress elevatissimo. Siamo orgogliosi di avere al nostro fianco due importanti partner come TIM, che ha messo a disposizione gratuitamente il numero verde, e la Società Italiana di Psichiatria cui appartengono gli specialisti chiamati a dare sostegno ai nostri sanitari. Se è vero che l’unione fa la forza tutti noi siamo in prima linea per essere al fianco del personale sanitario italiano”.
“Per chi è in prima linea lo stress da Covid-19 è come quello dei soldati in Vietnam, e dobbiamo evitare i reduci di questa guerra – spiegano di Giannantonio e Zanalda, presidenti della Società Italiana di Psichiatria –. L’ansia, la frustrazione, i sensi di colpa, i disturbi del sonno a causa dei lutti multipli e della paura di non aver fatto abbastanza per i propri pazienti, secondo dati SIP, riguardano il 50% degli operatori sanitari. Questa percentuale sale al 70% per il timore e l’ansia di contrarre il virus e all’85% per l’angoscia di essere veicolo dell’infezione per i propri cari. Livelli di ansia e di angoscia che rischiano di arrivare al burnout, cioè alla sindrome da esaurimento
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