Benessere

IL GRATTA E VINCI DEL DESTINO

28 Dicembre 2014

Parliamo di oroscopi, parliamone ora , in questo periodo  dell’anno, durante il quale, su tante testate giornalistiche, in molti programmi televisivi, piuttosto che durante le cene conviviali di fine festività, imperversano istrionicamente i cosiddetti esperti o cultori di predizioni del futuro e facezie simili.

Li vediamo ” bucare lo schermo” con fare ammiccante, con sorrisi compiaciuti non fosse altro che per la lauta mercede che incassano, felici e gongolanti nel dirci che il nostro segno avrà un mese positivo, anzi eccezionale, durante il quale le faccende di cuore brilleranno, gli affari saranno fulgidi, la salute mai così in smalto.
Poi, giacchè bisogna essere un po’ equi e non bisogna mai troppo esagerare in un solo senso, la settimana successiva, per non scontentare troppo gli esclusi, sugli altari degli astri viene onorato un altro segno; il nostro si ridimensiona, ma naturalmente non troppo, perchè, suvvia, non si deve mai togliere un po’di speranza. E questo in televisione!

Sui giornali invece regna sovrana la sintesi, quattro parole vuote e ripetute sistematicamente e così la rubrica è bella che pronta. Sarebbe utile agli entusiasti lettori di tali rubriche provare a prendere nota dei contenuti e della semantica usata per poi, a distanza di qualche mese  , effettuare un monitoraggio per somiglianze e differenze linguistiche, si accorgerebbero che, gira e rigira, il vuoto si può tentare di riempirlo, ma più di tanto non ci si riesce e alla fine è sempre la stessa minestra che passa nel piatto.
Se poi trasferiamo il tutto su base annua, possiamo essere certi che le cose vanno esattamente nello stesso modo, per cui a usare un po’ di attenzione, ognuno può ben intuire in anticipo cosa gli verrà pronosticato, segno più, segno meno.

Si dice: ma in fondo, anche uomini importanti, capi di stato, artisti di chiara fama, persino qualche papa, avevano grande rispetto per gli oroscopi, anzi, pare che qualcuno di questi illustri personaggi avesse il proprio predittore personale. E allora?

Il bisogno di conforto insito nella visione magica connessa alle predizioni  non rende i potenti o i famosi esenti. Costoro, essendo anch’essi esseri umani, sono come tali spaventati, anzi, forse più di altri, terrorizzati dall’idea della morte.

Il dinamismo psicologico è piuttosto facile da spiegare: la necessità di attribuire alle profezie il dispiegarsi del proprio destino, semplicemente altro non è che il tentativo di esorcizzare la disperazione esistenziale che ognuno di noi si porta appresso dal momento in cui ha incominciato ad introiettare il concetto di limitatezza, che corrisponde nella sua forma più estrema a quello di morte.

Per fare un esempio, la situazione è simile a quella di chi guida un’auto lungo un percorso e ipotizziamo, sa che avrà un incidente, ma non sa a che chilometro ciò avverrà. Inevitabilmente cercherà di mettere in atto tutti gli strumenti di attenzione di cui dispone, ma siccome ciò non sarà mai sufficiente, tenterà anche di rivolgersi all’irrazionale, alla visione magica, per minimizzare il tasso di angoscia. Se poi questa visione magica gli viene rinforzata da cartelli stradali che ogni tanto gli ricordano che è entrato nella sua ora fortunata e che invece l’ora è meno fausta per l’auto che sta dietro, allora il meccanismo qualche risultato lo dà.
Si pone allora una considerazione: ma se gli oroscopi servono così bene ad attenuare un certo dolore esistenziale, teniamoceli cari e non stiamo a parlarne.

A me personalmente, ed anche professionalmente vengono seri dubbi a riguardo di tale presunto conforto. Intanto, anche quando la panacea funziona è solo temporanea, perchè comunque gli eventi seguono il loro cammino e prima o poi tutti a certi appuntamenti ci dobbiamo presentare, secondariamente il delegare agli astri le nostre sorti, allontana dalla presa di coscienza di sè, dei propri limiti ma anche delle proprie possibilità; in qualche modo tende a reificarci e se c’è qualcosa di cui non abbiamo bisogno, soprattutto in questo periodo storico, è di aggiungere ulteriori canali che possano manipolare e confondere i già tribolati vissuti che stiamo sperimentando.

Capisco che il rischio, in questa stagione oscurantisca, nella quale la gente patisce, la cultura si rinsecchisce, i disagi aumentano, sia incombente: gli oroscopi possono diventare, se è possibile, ancora più   che un tempo, una specie di gratta e vinci del destino.
Ma davvero, se crediamo che  un po di raziocinio non sia un optional,  possiamo pensare che l’essere nati a una certa ora o in un certo giorno ci renderà, per quegli stessi  motivi, diversi da un’altra persona che è nata un’ora prima? E’ ovvio che si sarà diversi, ma per il lapalissiano semplice motivo che si è diversi! Ma davvero siamo convinti che il leone abbia certe caratteristiche che non hanno i pesci che invece avrebbero i gemelli?

Ma dai, basta guardare le facce gongolanti degli oroscopisti per rendersi conto che neppure loro ci credono, ma naturalmente per campare, come spesso avviene,  tutto si può fare, soprattutto quando si corre il rischio di campare piuttosto bene e spesso esentasse.

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