Benessere
Il coraggio delle emozioni (ai tempi del coronavirus)
Il 27 ottobre 2020 , sulle pagine di un quotidiano, è stato ricordato da Riccardo Luna il concerto di Keith Jarrett a Colonia del 24 gennaio 1975. Gli fecero trovare un pianoforte non solo diverso da quello che aveva chiesto, ma per di più piccolo, scordato e con i pedali fuori uso. Se ne andò offeso, poi tornò, salì sul palco e su quel pianoforte scassato e frettolosamente riaccordato alla meno peggio letteralmente creò musica per circa un’ora. Suonò in modo incredibile, forse proprio perché sapeva che il pianoforte non era adatto, ci mise una energia e una intensità mai viste, dicono, prima e dopo. Il suo manager registrò l’esibizione e quel concerto è diventato il disco di piano più venduto della storia del jazz. Avrebbe potuto non suonare, quella sera, Keith Jarrett: ne aveva tutte le ragioni. E invece ha suonato e ne è venuto fuori il più bel concerto della sua vita.
Lo splendido libro IL CORAGGIO DELLE EMOZIONI aiuta a comprendere il segreto di una storia come questa: “provare a scrivere rispettando la regola degli endecasillabi…invece di fare un componimento completamente libero, avrà anche limitato Dante Alighieri nello scrivere la Divina Commedia, ma non gli ha certo impedito di portare a termine uno dei più grandi capolavori letterari di tutti i tempi. In realtà, è proprio grazie all’accettazione dei vincoli che spesso si riesce a stimolare la creatività e la fantasia rispetto all’avere una completa tabula rasa davanti, in cui potersi muovere liberamente. Non è solo il caso di Dante, anche molti registi, attori, nonché gruppi o artisti musicali di successo, sono riusciti a comporre le loro opere migliori proprio quando avevano scarsità di tempo e di mezzi a disposizione, poiché sono stati costretti a compensare tali mancanze con una dose maggiore di creatività e immaginazione” (p. 56).
I due autori, Gianluca Ciuffardi e Tommaso Perissi, esplorano il valore dei limiti a partire da emozioni ritenute per luogo comune negative come la paura, la tristezza, la rabbia, per lo più ritenute inutili o addirittura patologiche. Con la luce della psicologia, cercano di illuminare percorsi possibili in cui queste emozioni possono aiutare a diventare persone migliori e più consapevoli.
Lo fanno con frequenti esplorazioni narrative, citando film e opere letterarie. Ma anche con frequenti osservazioni di carattere pedagogico perché ogni lettore possa trovare la strada dell’autonomia e della libertà.
Il libro è fortemente connotato dall’attualità costituita dall’esplosione della pandemia da coronavirus.
“Le emozioni svolgono un ruolo creativo, poiché spingono le persone a riconoscere i pericoli, a cercare soluzioni nuove per superare le situazioni di disagio e a promuovere comportamenti dotati di uno scopo, oltre a farci riflettere su alcuni aspetti dell’esistenza a cui in genere si attribuisce scarso valore, distratti come siamo dai ritmi stressanti della vita moderna. Di solito tendiamo a difenderci da queste emozioni attraverso l’uso di psicofarmaci oppure seguendo uno stile di vita poco salutare, in maniera non troppo dissimile da quello che accade di fronte a eventi inaspettati e improvvisi, privandoci così di quanto tali esperienze avrebbero da insegnare” (p.31).
La pandemia diviene così nel libro un’opportunità per prendere contatto con le proprie emozioni. Consente, grazie ad una maggiore disponibilità di tempo, di usufruire di forme artistiche come la musica, il cinema, il teatro, la letteratura e la pittura che permettono l’arricchimento dell’esperienza che possiamo fare di noi stessi, degli altri e del mondo circostante.
Un bel libro, una bussola per questi tempi di smarrimento e di incertezza.
Gianluca Ciuffardi-Tommaso Perissi, Il coraggio delle emozioni (ai tempi del coronavirus), Meltemi
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