Benessere

Fondo di beneficenza, da Intesa Sanpaolo 9,5 milioni per il no profit

29 Gennaio 2018

L’Italia è quintultima in Europa per numero di “early school leavers”: giovani 18-24enni con il solo titolo di scuola media. Peggio di noi solo Portogallo, Romania, Spagna e Malta. L’ultimo rapporto Eurostat (novembre 2017) ci racconta un paese in cui il tasso di dispersione scolastica continua a scendere ma non abbastanza. Siamo al 13,8 per cento su scala nazionale ma l’obiettivo del 10 per cento fissato dall’Europa per il 2020 è ancora lontano. E la cosa piuttosto sconfortante è il persistere del divario fra Nord e Sud Italia e fra centro e periferie. Solo per fare un esempio, il Veneto ha già superato il traguardo europeo (8 per cento) mentre Sicilia e Sardegna sono ferme al 24 per cento.

Il tasso di abbandono della scuola peraltro esplode nei primi due anni delle superiori. Il passaggio tra scuole medie e superiori per i giovani è delicatissimo e forse meriterebbe maggiore attenzione da parte delle istituzioni. I momenti scolastici e istituzionali di orientamento che accompagnano i ragazzi nella scelta del percorso scolastico, troppo spesso sono approssimativi, soprattutto considerando il fatto che non tutti hanno una famiglia solida alle spalle che li aiuti a decidere e a proseguire gli studi. E allora subentrano le associazioni ad appoggiare questi giovani.

Una di queste è Next Level, “un progetto per i giovani costruito con i giovani, perché trovino il loro posto nel mondo anche se il mondo è complicato”. Next Level lavora con i ragazzi per costruire percorsi di orientamento, formazione e alternanza scuola-lavoro, chiedendo loro di esprimersi, di mettersi in gioco, impegnarsi, rendersi indipendenti. L’associazione però lavora anche con gli adulti – genitori, insegnanti, manager – per confrontarsi su come valorizzare i giovani, capire come possono costruirsi un futuro e dare un contributo. Senza sostituirsi a loro, senza scaricarli.

Un esempio delle attività organizzate da Next Level è Proud of you pilot, proprio per ridurre la precoce dispersione scolastica nel quartiere di Scampia a Napoli, attraverso una didattica innovativa e l’incremento delle opportunità culturali per i ragazzi e le loro famiglie.

Il progetto è stato sostenuto da Intesa Sanpaolo, che, nel 2017, attraverso il suo fondo di beneficenza, ha erogato circa 9,5 milioni di euro per appoggiare iniziative realizzate da enti non profit.

“L’obiettivo del Fondo – racconta il Presidente della banca Gian Maria Gros-Pietro – è sostenere la crescita delle progettualità, andando oltre la sola donazione monetaria e puntando al “capacity building”, che può cominciare già in fase di progettazione e continuare fino al momento della rendicontazione finale”.

Le risorse del fondo l’anno scorso sono state destinate oltre che alla lotta contro la dispersione scolastica, anche al sostegno dell’occupazione e della disabilità, al contrasto del disagio abitativo e della povertà sanitaria e della violenza, alla prevenzione delle malattie, all’assistenza ai malati e all’inclusione sociale.

Il Gruppo ha continuato ad avere però un occhio di riguardo alle iniziative dedicate ai giovani, alla loro crescita professionale e benessere personale, come dimostra il sostegno al progetto di Next Level, ma anche ad iniziative nel Centro Italia colpito dal sisma, per esempio per garantire agli studenti la normale frequenza scolastica e universitaria e il supporto psicologico a loro e alle loro famiglie.

In ambito internazionale il Fondo ha dato continuità alle iniziative pluriennali sostenute in Africa, in Asia e nei paesi dell’Est Europa orientate allo sviluppo locale, al miglioramento delle condizioni di salute dei soggetti più fragili e alla difesa dei diritti delle donne.

Tutte le informazioni sul Fondo di beneficenza di Intesa Sanpaolo (comprese quelle relative alla selezione dei progetti) potete leggerle cliccando qui.

 

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