Benessere
Decalogo per come difendersi dalla realtà e restare coi piedi per terra
Care amiche e cari amici, visto che tanta gente, troppa, si prende la briga di elencare decaloghi per i viaggi di qui e di là, cosa vedere assolutamente perchenonsenepuofareamenosevuoiesserein, oggi vorrei proporvi una specie di viatico per la sopravvivenza, che è molto più importante di una breve vacanza nella folla impazzita che cerca di evadere dalla folla impazzita. Mi direte voi: arrivi tardi, già ci sono le varie opinioniste che offrono i loro rimedi consigliati dal tal guru eccetera, e poi qui sono ormai decenni che si sopravvive. Risponderò io: è vero, però è un crescendo inarrestabile. In genere ci si dimentica di come le cose si complichino sempre più perché è inevitabile che sia così: se non risolvi nemmeno un piccolo problema, il battito d’ali di quei farfalloni diventeranno uragani accanto a voi e allora bisognerà tenere il salvagente sotto ogni sedia della casa. E poi, i vari guru sono fuffa mediatica e basta. Io propongo qualcosa di diverso, assolutamente antitelevisivo.
Vediamo un po’ come non farsi sopraffare dalle angosce che in questa mezza estate 2022 si annidano oscure e minacciose, pronte a scatenarsi sopra di noi. Almeno proviamoci.
1) Spegnete il televisore. Non vi serve.
Ossia, se vi piacciono le telenovelas dove Calenda Brooke giura amore eterno al Letta Ridge di turno e viceversa, e poi il giorno dopo, senza manco dirgli di star sereno, annuncia il divorzio in tv, è perfettamente inutile perché repetita stufant. Le notizie più tragiche, usate dai palinsesti come generatore di angoscia, andranno subito in secondo piano perché ce ne saranno sempre di nuove e più tragiche, in modo da mantenere alto l’indice depressivo. I fratelli assassini, la madre assassina,la mucca assassina, l’assassino dell’assassina, no, no, grazie, abbiamo già dato.
Una volta spento il televisore vi sentirete smarriti. È l’effetto del silenzio quando non ci si è più abituati. Io ormai ho una certa età e mi ricordo da bambino che c’era solo una rete televisiva che trasmetteva da una certa ora in poi e fino a una certa ora. Eppure intere generazioni sono venute su con questo silenzio. Non c’era gente che litigava in continuazione, non c’era gente che parlava sugli altri, ognuno aspettava il suo turno, c’era una parvenza di civiltà, oggi scomparsa. Vi accorgerete come, dopo un primo smarrimento, sarà bello recuperare una dimensione meno affollata.
Oppure, se proprio non riuscite a farne a meno, evitate le reti ufficiali, anche certe private, e prediligete le reti dove vengono elargiti documentari sulle piante e sugli animali. Che scopano sempre davanti a tutti, senza alcuna riserva; anzi la telecamera li aspetta proprio in quel momento. Anche gli insetti contribuiscono a esibire il loro contributo alla vita sessuale delle piante, suggendo nettari e impollinando pistilli. Ecco, ricordatevi che, oltre a quella che vedete in tv potrebbe esserci una vita sessuale, vostra, da riscoprire.
2) Spegnete il telefono o accendetelo solo quando dovete telefonare.
Capisco che ormai il telefono fa le veci del televisore, ma voi sforzatevi di fargli fare solo il telefono. So che è difficile e che a voi causerà un grande dolore ma, ascoltatemi bene e provateci almeno per una decina di giorni: staccatevi da facebook, instagram, tiktok, e altre diavolerie social in modo da non farvi inquinare dalle minchiate e dai litigi incontrollabili di molti utenti. Anche qui, il silenzio che ne scaturirà sarà estraniante i primi giorni, ma poi potrebbe iniziare a piacervi.
Ricordate i tristissimi giorni del confinamento? I primi giorni era terribile, perché ci si sentiva prigionieri e increduli che stesse accadendo qui e ora e a voi. Ma, superato il primo choc, il silenzio della città pur tetro, spesso interrotto dalle sirene, cominciava a diventare un rumore familiare. Il rumore del silenzio. Si riusciva a percepire il suono del vento, il canto degli uccelli, i rumori dei tuoni chilometri e chilometri più in là, senza rombi di moto smarmittate, senza clacson, senza perturbazioni. Ecco, togliete il lato triste della cosa e godetevi il silenzio social.
3) Guardate il cielo.
Ricordo che quando ci fu il black out in tutta Italia, diversi anni fa, e tutte le luci della città si erano spente, contemporaneamente si era acceso il cielo. Rividi le costellazioni che non potevo vedere più da tanti anni a causa dell’inquinamento luminoso. Fu una sensazione straordinaria. Ora, per vedere le stelle, devo andare in posti assai isolati e privi di luci, non sempre facilmente raggiungibili. Dovreste farlo tutti, potendo, almeno una volta al mese. Vi ricorderebbe la vostra posizione nell’Universo e vi darebbe molta gioia.
4) Sarà meglio che impariate a cucinare, perché non potrete farvi selfie provocanti per sempre.
(Anonimo)
Provate a riscoprire il piacere di cucinare da soli. La pigrizia è una brutta bestia. Si corre, si corre, si corre e poi, soprattutto se si vive da soli, ci si affida a quattro salti in padella o a un precotto da mettere due minuti nel microonde. Cercate di evitarlo. Almeno dove ci sono dei buoni ingredienti, e l’Italia è piena di questi luoghi, impiegate mezzora in più ma cucinate per voi, premiatevi con un piatto ben fatto. Ve lo meritate. Impadronitevi di tecniche culinarie, profumi, aromi, sapori. Vi piacerà farlo anche per le persone a cui volete bene, vedrete. Fate delle marmellate e regalatele, a tutti, dal vicino di casa al collega di lavoro, o, e poi vedete di nascosto l’effetto che fa, al barbone che chiede l’elemosina e che proprio non se lo aspetta, anziché stare a poltrire passivamente davanti all’ennesima lite in tv o perdere gli occhi a cercare di capire sul minischermo del portatile perché due dei vostri contatti social si stanno insultando. Se coloro vogliono perdere tempo, cazzi loro, il vostro tempo è molto più prezioso.
5) Leggete.
- Riscoprite la lettura. Capisco che la maggior parte delle persone dovrebbe andare a corsi di lettura a livelli primari. Mi riferisco a chi sa già leggere, o, almeno a capire ciò che è scritto. Scegliete bene cosa leggere perché purtroppo c’è anche molta spazzatura spacciata per letteratura. Evitate le biografie autocelebrative di politici, calciatori, vip, influencer, perché nel 99% dei casi sono inventate da ghost writers (chi sono? Sono gli scrittori che le scrivono per loro ma che non appaiono) e sono modellate secondo ricerche di mercato sui fans, prese anche dai social, naturalmente, su cosa i fans si aspettano dalla loro vedette. I social servono anche a quello, non lo sapevate? Quindi, non lasciatevi manipolare dal gusto per il pettegolezzo e scegliete le grandi opere. Il piacere di leggere i monologhi di Franca Valeri, oppure le Novelle per un anno di Pirandello, oppure Zia Mame di Patrick Dennis, i cicli di Vigata, James Bond, certa fantascienza intelligente, o le poesie di Leopardi, Pascoli, Montale, Palazzeschi. Anche il canzoniere di Fabrizio De Andrè, per esempio. E pure i miei articoli.
6) Ascoltate la radio.
La radio è immensamente meglio della tv. Anche di notte ci sono spesso interviste, interventi, riflessioni assai interessanti, e, nella maggior parte dei casi, si svolgono in un’atmosfera garbata, senza violenze. Le voci dei commentatori, che non si vedono, rendono l’ascolto un po’ un mistero. E poi c’è tanta, tantissima musica. Per tutti i gusti. Io ricordo come da ragazzo scoprii una sera, con una radio piccolissima, altro che hi-fi, le Variazioni Goldberg di Bach suonate da Glenn Gould. Fu una magia. Potrebbe esserlo pure per voi, anche con una canzone di Arisa o di Deodato, non ci sono limiti. E poi c’è il jazz, la sinfonica, la cameristica. Gli ultimi quartetti di Beethoven, le sonate di Schubert e Schumann, i capolavori di Ravel e Debussy… le arie di Mozart, Händel, Rossini, Bellini! Sapete quante cose si potrebbero scoprire? Viva la radio.
7) Andate più spesso nei giardini, a passeggiare.
Scoprite come crescono le piante, come fioriscono. Imparate a scoprire i loro nomi. Portatevi un libro. Scoprirete quanto tempo libero lascia la tv se la si spegne.
8) Coltivate qualche piantina sul vostro balcone, anche se dite di non avere il pollice verde.
Magari ne farete morire qualcuna prima di capire qual è quella adatta al clima, come si cura, e così via. Ma potrebbe piacervi capire come vivono le piante. Potrebbe anche stimolarvi a vederle in natura e scoprirle. Chissà, un riavvicinamento alla natura potrebbe anche aprire gli occhi su come funziona il pianeta anziché sentirlo sempre passivamente e in maniera angosciante da Greta Thunberg o da meteorologi scatenati che annunciano una sciagura dopo l’altra, spaventandovi su ciò che la natura è. L’aspetto pericoloso della natura c’è, indubbiamente, ma ce ne sono molti altri ben più armonici. Potrebbe far capire meglio come armonizzarsi colla natura a chi non ci si è mai soffermato troppo.
9) Smettete di sentirvi in colpa per qualsiasi cosa.
Basta. Non fatevi mettere in croce da chi dice Che ogni tre respiri sciogli due ghiacciai
Il telefono ci spia, sono della CIA, come canta assai simpaticamente Francesco Gabbani in Pachidermi e pappagalli. Il ghiacciaio della Marmolada si scioglie in estate, quest’anno più di altre estati, perché fa più caldo. Non è colpa vostra! Studiare seriamente la natura e i suoi cicli, ma profondamente, non per opuscoletti da circolo ecologista della domenica, potrebbe aiutarvi a liberarvi del senso di colpa che la nostra cultura giudaico cristiana, in cui siamo immersi volenti o nolenti, ci inculca fin da neonati colla storia del peccato originale, puah!
10) Fate l’amore.
Il più possibile. Nelle varianti che più vi stimolano. Anche con voi stessi, se siete da soli. Dice il paggio Cherubino nelle Nozze di Figaro: E se non ho chi m’oda, parlo d’amor con me.
Dopo un mesetto di questo training, fatemi sapere come va. Credo che avrete le idee più chiare anche per chi mandare a quel paese alle prossime elezioni.
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