Benessere

Bonus psicologo, nella legge di Bilancio si punta ad ampliare la platea

10 Dicembre 2021

Cinquanta milioni di euro per permettere a chi ne ha bisogno di accedere al supporto psicologico. Il bonus “psicologo per tutti” – che prevede appunto questo finanziamento – è alla base di un emendamento alla legge di Bilancio depositato al Senato dai gruppi politici e che ha l’obiettivo di istituire un fondo salute mentale da inserire nel bilancio del ministero della Salute per il 2022. Le tipologie di supporto previste nell’emendamento sono due: un bonus avviamento, con 15 milioni di euro di finanziamento, e un bonus sostegno, con una dotazione finanziaria di 35 milioni di euro. Il primo consiste in un contributo di 150 euro per i cittadini maggiorenni a cui non è stato diagnosticato un disturbo mentale e che non hanno avuto accesso ad altre agevolazioni in materia di salute mentale, ma senza limiti di reddito. Il secondo, invece, più sostanzioso, prevede l’erogazione di un contributo di 1.600 euro con Isee fino a 15.000 euro, 800 euro con Isee compreso tra i 15.000 e i 50.000 euro, 400 euro per le persone con redditi compresi trai 50.000 e i 90.000 euro. Ammesso che l’emendamento venga approvato senza modifiche. Bisognerà attendere sia la Legge di Bilancio 2022 sia il decreto attuativo del Ministero della Salute.

L’iniziativa è stata presentata di recente da sei senatrici: la cinque stelle Elisa Pirro, promotrice dell’iniziativa, la presidente della commissione Salute del Senato, Anna Maria Parente di Italia Viva, la dem Paola Boldrini, la senatrice di Leu Loredana De Petris, la leghista Raffaella Marin e Maria Teresa Bellucci di Fratelli d’Italia.

Una prima forma di “bonus psicologo” è già stato introdotto con il decreto Sostegni bis. In particolare, nel momento della conversione in legge è stato modificato l’articolo 33 del decreto con l’introduzione del comma 6-bis. L’articolo 33 modificato riguarda i “Servizi territoriali e ospedalieri di neuropsichiatria infantile dell’adolescenza e reclutamento straordinario psicologi”. Il comma 6-bis prevede nello stato di previsione del ministero della Salutel’istituzione di un fondo con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2021 per promuovere il benessere e la persona, favorendo l’accesso ai servizi psicologici. Il bonus psicologo, sempre secondo quanto previsto dal comma aggiuntivo, spetta alle fasce più deboli della popolazione, con priorità per i pazienti affetti da patologie oncologiche e ai bambini e agli adolescenti in età scolare.

L’emendamento alla Legge di Bilancio è invece «un lavoro portato avanti con Caterina Biti – spiega Elisa Pirro – per accendere un faro su quello che ancora oggi viene vissuto da molti come un tabù: la salute mentale. Ognuno di noi va dal medico se ha un problema di salute, l’aiuto psicologico deve esser vissuto allo stesso modo: un percorso di guarigione da una ferita. E in questo periodo storico così complesso, a maggior ragione».

La pandemia ha costretto la politica a guardare la salute mentale da un punto di vista di salute pubblica, ma quanto fatto fin qui non è abbastanza. Mancano le risorse, i medici e i reparti psichiatrici e i servizi territoriali non riescono a coprire del tutto i bisogni. Per troppi, la salute mentale è ancora un tabù. Anche le terapie psicologiche non sono accessibili a tutti: un’ora di terapia in privato con uno psicologo costa mediamente dai 70 ai 100 euro. I consultori (spesso pieni di obiettori) e le strutture pubbliche non riescono a prendere in carico tutti, soprattutto coloro che non hanno disturbi clinicamente gravi.

Il Covid infatti ha avuto un forte impatto sul benessere mentale della popolazione. Le prime stime mondiali riportate su Lancet riferiscono di 53 milioni di casi in più di depressione maggiore (che ha bisogno della psichiatria prima ancora che della psicologia) e 76 milioni di casi in più di disturbi d’ansia nel 2020 direttamente collegati alla pandemia. Però, «con la pandemia – ha spiegato nel corso della conferenza stampa il presidente dell’ordine nazionale degli psicologi David Lazzari – questo disagio è aumento di oltre 25 per cento per i disturbi come ansia e depressione. L’incidenza è cresciuta in maniera impressionante. Si è arrivati al 20 per cento della popolazione interessata da disturbi più o meno leggeri, si tratta ormai non più di un problema individuale ma sociale». Peraltro, nel nostro paese sono quasi 2 milioni gli adolescenti che soffrono di disturbi mentali e i giovani sono quelli che in questi due anni hanno sviluppato maggiore disagio. Forse un supporto psicologico aiuterebbe molti a non sviluppare forme più severe di disagio e malattia. Ampliare la platea delle agevolazioni è necessario.

 

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