Benessere
Amplifon, misurare l’ipoacusia oltre l’audiometrico al Congresso di Lisbona
Le opportunità offerte dalle nuove conoscenze scientifiche per misurare l’ipoacusia in aggiunta al test audiometrico e per contrastare l’acufene. Sono stati questi i temi centrali del Congresso “Quello che l’Audiogramma non dice”, la due giorni di approfondimento scientifico conclusasi lo scorso sabato a Lisbona e dedicata agli esperti otorino-audiologi provenienti da Italia, Francia, Spagna e Portogallo con il contributo non condizionato del Centro Ricerche e Studi (CRS) Amplifon Italia.
Quest’ultima edizione, che ha ospitato circa 200 partecipanti tra ospiti e relatori, si è concentrata su tre aree essenziali: innanzitutto, l’approfondimento sugli aspetti clinici e non che permettono di esaminare le capacità uditive guardando non solo i risultati del test audiometrico ma anche altri parametri, come ad esempio il fenotipo dei pazienti, eventuali traumi e l’ereditarietà genetica, oltre alla correlazione tra ipoacusia e patologie neurologiche (tra cui, ad esempio, anche il declino cognitivo). L’evento, inoltre, ha approfondito tutti i più recenti sviluppi sul tema dell’acufene.
Tra sessioni congressuali e tavole rotonde, quest’anno il confronto scientifico è stato affrontato da una faculty di relatori di rilievo composta dai principali opinion leaders europei del settore. Il coordinamento scientifico è stato seguito dal board di otorino-laringoiatri internazionali composto dalla prof.ssa Anna Rita Fetoni (Italia), dal prof. Bernard Fraysse (Francia), dal prof. Faustino Núñez Batalla(Spagna), e dal prof. Ezequiel Barros (Portogallo), con la guida di Mark Laureyns, Coordinatore e Direttore dell’Interrnational Amplifon CRS.
Tra gli altri argomenti di discussione, l’analisi della perdita di udito nascosta attraverso nuove metodologie, dall’audiometria vocale nel rumore all’analisi dei fenotipi dei pazienti, fino al legame con le comorbidità, come i disturbi dell’elaborazione uditiva centrale e, più in generale, alla connessione tra declino cognitivo e perdita uditiva, per definire un migliore processo di valutazione e riabilitazione dei pazienti fragili.
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