Memoria e Futuro
L’IA e i servizi (una volta segreti)
In quella specie di anni settanta di ritorno che stiamo vivendo in questi ultimi tempi, tra crisi internazionali legati al Medio Oriente, tensioni tra il blocco filo-americano e quello ex sovietico e possibili siccità energetiche di qui a poco, non poteva mancare anche una bella crisi dai servizi segreti, tipo quelle che avevamo vissuto con Sifar Sismi e compagnia cantante (ma in segreto) che c’era quando Andreotti e i suoi accoliti governavano più o meno direttamente questa parte del paese.
Le dimissioni di Elisabetta Belloni da capo dei servizi segreti italiani hanno creato quello che, nella retorica giornalistica, viene definito un “terremoto” anche se, a parte le sedie, poco pare essersi smosso. Ma la cosa più carina da notare, in relazione a questa vicenda, è che stato tanto rumorosa la questione che ha addirittura infranto una regola d’oro dell’Intelligenza Artificiale.
Infatti, come tutti gli utilizzatori di questo strumento sanno, una caratteristica di gran parte dell’Intelligenza Artificiale a nostra disposizione è di impedire la ricerca di informazioni e riferimenti di alcun tipo alle vicende contemporanee soprattutto se si tratta di vicende politiche. Bene, la vicenda Belloni invece pare infrangere il diktat di questa sorta di Bignami a disposizione di tutti (che, esattamente come il Bignami di una volta, a chi non sa cosa farsene fornisce informazioni che non servono a nulla).
Provate anche voi lettori a digitare su uno qualsiasi di queste strumenti, per esempio Gemini (e evitando ChatGPT, per favore, fucina di bestialità sesquipedali), una frase del tipo “Parlami del caso Belloni” e avrete una scheda (più o meno completa, più o meno realistica, come capita sempre con l’Intelligenza Artificiale) della vicenda. Potrete così farvene un’idea, che non è molto diversa purtroppo da quella che leggete sui giornali, piena com’è di “se… forse… ma… chissà… può essere… dicono…” tipica di un certo modo di dare le notizie che gente come Lamberto Sechi avrebbe fatto riscrivere un centinaio di volte al malcapitato che gliel’avesse consegnata per una verifica.
L’unica certezza legata a questa vicenda è il fatto che, per l’ennesima volta, ci troviamo di fronte a uno scontro di potere tra poteri deboli con motivazioni deboli, perché anche i servizi segreti, parliamoci chiaro, nella storia del nostro paese non è che abbiano sempre fatto una bella figura, anzi. Ultima in ordine di comparizione la vicenda della povera Cecilia Sala. Anzi, ultimissima, essere, con i propri casini, “en plain air” sull’IA. Una questione di intelligence, senza dubbio.
Devi fare login per commentare
Accedi