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Memoria e Futuro
L’avvocato del populismo
Noi, che alla fine del primo decennio dei 2000 eravamo già scafati e, per lo più, stanchi della politica italiana, vedemmo prima i Vaffa day e poi il sorgere di liste movimentiste legate al comico genovese come una cosa divertente, da prendere sul serio ma fino a un certo punto. Era fatto, in fondo, di brava gente, il nucleo centrale di quelle persone che si agitava nelle chat promosse da Grillo e che poi si attivò per le prime azioni politiche di quello che sarebbe diventato il MoVimento 5 stelle.
Già, vi ricordate le 5 stelle cosa volevano dire, che cosa rappresentavano? Chissà se lo ricordano, se lo sanno, quanti nel movimento sono rimasti dopo tutti questi anni. E quanti sono arrivati dopo che lo stesso è stato via via aspirato e attirato verso l’avvocato del Popolo, quel Giuseppe Conte che, ai tempi della legislatura del 2013 faceva parte delle rose che i 5 stelle fornivano al parlamento per qualsiasi incarico di ambito legale e che poi, in mancanza di meglio, diventò il candidato di equilibrio della astrusa, ma in fondo coerente, maggioranza giallo-verde del 2018.
A poco a poco, prima esaltatosi con le due esperienze da Capo di governo, poi amareggiato per come finì la seconda, il civilista prestato alla politica ha indossato i panni di un novello Conte di Montecristo con il solo obiettivo di tornare e vendicarsi.
Giuseppe Conte nell’ultimo anno e mezzo ha messo in moto un meccanismo ad oggi perfetto per diventare il vero distruttore del sistema politico italiano. Molto più di Grillo, ormai abbandonato in quel di Bibbiena come una balena spiaggiata, il novello avvocato del populismo raccatta tutte le cause più estreme, prova a dargli una pennellata di razionalità, (a differenza di quanto fa Salvini, che indossa la maschera del trumpiano duro e puro), e così attira anche alcune ex anime belle della sinistra che si illudono di aver trovato in lui un novello leader rivoluzionario.
Non capendo che Conte non è uno Spartaco, quanto un Sansone che punta alla fine di coloro che considera filistei (che in sostanza sono quelli che hanno infranto il suo sogno di restare a Palazzo Chigi). E per fare questo pare essere disposto anche a accettare qualsiasi compromesso, anche quello con un altro Avenger di tutto rispetto come l’inquilino della Casa Bianca. Pur se questo dovesse portare in dote la scomparsa dell’Ucraina democratica e, in prospettiva, dell’Unione Europea stessa.
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