Memoria e Futuro

La tosse della pulce

di Marco Di Salvo 10 Dicembre 2024

A leggere/sentire/vedere le cronache parlamentari e governative, queste settimane sono tutte una fibrillazione, per il governo. Da dopo l’estate si sono “alzati i toni e riaccesi gli scontri” (tanto per usare alcune delle frasi fatte più scontate) tra le parti in commedia (i partiti che compongono la coalizione), soprattutto grazie all’energia di uno dei tre leader, forse quello più imprevedibile nel ruolo di bastian contrario.

Eh sì, perché avendo visto in azione per più di trent’anni l’uomo in oggetto, non possiamo dimenticare la sua fulgida carriera di espatriato, di giovane cervello in fuga al Parlamento Europeo, perché considerato caratterialmente unfit dentro la Forza Italia degli albori in cui guerreggiavano veri squali come Cesare Previti, poi presidente (per turno ricevuto in base agli accordi tra PPE e PSE) del parlamento europeo, e, infine, leader del dopo, quando sembrava che un dopo non ci fosse. Oggi è tutto un fare la faccia dura, un rimbeccare i partners della coalizione. Qualcuno dalle mie parti di origine, di quelli con il pelo sullo stomaco da Prima Repubblica, avrebbe commentato il tutto con un detto siciliano: “Miii, uora macari i pulici anu a tussi”. Una di quelle cose che si diceva ai bambini un po’ impertinenti.

Lo rivediamo anche ora, quel timido ed un po’ impacciato giovane liberal-monarchico, quando si trova a commentare le crisi internazionali con lo sguardo da cerbiatto spaurito e la posa da “che ci faccio io qui?”. Più roboanti sono le dichiarazioni, più improbabili sembrano gli sguardi che le accompagnano, splendido esempio della classe politica che ci è toccata in sorte in questi anni.  Quella con gli script che non combaciano con gli oratori.

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