Memoria e Futuro

Il signore degli agnelli

di Marco Di Salvo 21 Gennaio 2025

A vedere le immagini dell’inaugurazione della seconda presidenza Trump ieri, soprattutto quelle del discorso fatto agli “amici” e “donatori”, vedendo le facce a tratti smarrite dei cosiddetti “potenti” del mondo che erano andati a baciare la pantofola del nuovo presidente, mi sono venuti in mente i titoli di due film, molto famosi.

Il primo è il Silenzio degli Innocenti.  Tuttavia, il titolo italiano, pur essendo efficace, nasconde alcune sfumature rispetto all’originale inglese, “The Silence of the Lambs”. La traduzione nella nostra lingua è una scelta che evoca un’atmosfera cupa e misteriosa, sottolineando la sofferenza delle vittime e il silenzio inquietante che avvolge le indagini. Ma questa traduzione non letterale perde parte della forza evocativa del titolo originale. “The Silence of the Lambs” è un titolo molto più ricco di significati. “Lambs” in inglese significa “agnello”, un animale innocente e fragile, spesso associato alla debolezza e al sacrificio. Il “silenzio degli agnelli” evoca quindi un’immagine molto più potente e inquietante: il silenzio di chi non ha voce, di chi è stato privato della propria innocenza e della propria vita. Ecco sebbene non si tratti proprio di agnellini, le facce di Zuckemberg e (non) soci, a volte imbarazzate mentre il tycoon sproloquiava, sembravano quelle di chi si appresta al macello e tenta di sorriderne. Impressione mia, naturalmente.

Il secondo titolo, legato al primo, è un classico della letteratura fantasy divenuto film di enorme successo, che ho un po’ modificato per farne il titolo di questa riflessione odierna. Un testo molto amato da chi ha fatto un’altra corsa avanti e indietro dagli Stati Uniti in poche settimane (a proposito, queste trasferte sono rubricabili come voli ufficiali o sono movimenti di un leader politico, che sarebbe il caso si pagasse da sola?) per stare in quinta fila, a far parte del coro dei questuanti che omaggiano il nuovo “re per quattro anni”, accanto a vari saltimbanchi e rappresentanti delle destre estreme mondiali (tutt’altro trattamento ricevuto da Milei, solo per fare un esempio caro alla Meloni). Tutti lì, a pendere dalle labbra di un quasi ottantenne con evidenti problemi di coerenza verbale e dal braccio teso (ma più dal portafoglio) del suo “deus ex machina”. Sperando di raccogliere le briciole provocate della tempesta prossima ventura.

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