
L'architettura e noi
Il sacro non si può rappresentare, la nuova chiesa di Torricelli e Rampi al Gratosoglio
È terminata la costruzione della nuova chiesa a Milano (Quartiere le Terrazze al Gratosoglio) di Santa Teresa di Calcutta progettata da Angelo Torricelli e Mariateresa Rampi. Il progetto risale al 2005, ma rappresenta una novità nella progettazione delle tante chiese che in questi anni sono state edificate. Queste tendevano quasi tutte a una espressione simbolica del sacro, anche secondo le interpretazioni le più stravaganti. Niente di tutto ciò nella nuova chiesa in questione, consapevoli i progettisti che il sacro non sia rappresentabile, ma solo esperibile, essendo la chiesa soprattutto una immagine di se stessa.
E quindi i progettisti hanno affrontato giustamente il tema senza paludamenti e secondo la loro propria cultura, formatasi nel percorso professionale e accademico. Il progetto è quindi onesto e veritiero. La chiesa raggruppa in sé diverse azioni liturgiche, e pertanto essi hanno seguito la strada compositiva della integrazione e consolidamento delle diverse “funzioni”, dove ognuna è anche ben distinta tra le altre e formalmente definita. “Come personaggi che entrano in scena (sia la scena urbana che la scena interna) con la propria individualità”.
L’immagine si determina invece attraverso la scomposizione e ricomposizione di frammenti formali distinti e autonomi, che giocano dialogando con lo spazio circostante; e restituendo ad esso una conformazione nuova, sottolineando la particolarità di questo luogo liminare di città e campagna. Il tema del sacro è quindi un tema a posteriori, che attiene la vita stessa ecclesiale. Si evita quindi l’errore della cristallizzazione a priori, con la presunzione di supplire a una cristallizzazione vera, che può avvenire solo dopo la ideale immersione nel fluire della vita quotidiana della liturgia, come il famoso ramo spoglio immerso nella miniera di sale e restituito splendente.
Devi fare login per commentare
Accedi