Memoria e Futuro
Facce da social
Sei pronta/o? Hai bisogno ancora di un attimo, devi farti un ultimo ritocchino prima del selfie? E gli occhiali da sole come li metti così o cosà? Immancabile il sorriso, che con la correzione dell’IA apparirà smagliante, anche in quei giorni in cui il “buongiornissimo, caffè?” non ti viene voglia di dirlo neanche al cane, che ti guarda perplesso e speranzoso che tu la finisca e che si possa continuare la passeggiata.
Ecco, hai finito, un altro pezzo della tua vita (virtuale) è andato online, un’altra monetina per il salvadanaio dei ricchi e famosi, degli imperatori dell’era novissima che fanno parte dell’eletta schiera dei megaricchi, come quelli descritti in questo articolo del Sole 24ore di qualche giorno fa. Tu nel frattempo, tiri la carretta, bestemmi in auto per l’ennesimo ingorgo, ti lamenti del ritardo del treno che ti impedisce di arrivare puntuale per quel lavoro con cui paghi a malapena le spese quotidiane.
Ma, attenzione, che nulla di questo traspaia dalla tua vita virtuale, oramai a cui tieni come se fosse più vera del vero, che continui su Tik Tok (dove fai balletti come un deficiente anche se hai più di quarant’anni), Instagram e Facebook (che usi con parsimonia, perché non vuoi apparire vecchia/o come sei). Ti hanno spiegato che devi vivere libero dalle costrizioni sociali dell’età della maturità. E soprattutto devi vivere lontano dalle tristezze della vita.
E tu lo fai. Incrociando le dita, e sperando di non finire come quell’altra parte del mondo, quella che innanzitutto ignori e poi un po’ (un bel po’) disprezzi, quella dei poveri, dei senza casa, dei senza social (perché di cosa potrebbero vantarsi costoro, in queste vetrine della felicità?). Non lo sai ancora, ma sei afflitta/o da due malattie quella della vita parallela e l’aporofobia . Non lo sai perché queste malattie sono utili, servono a venderti, nel tempo, antidepressivi e programmi politici e soprattutto, servono a mantenere lo status quo. Mentre tu vivi sconnessa/o dalla realtà, manco fossi in Matrix. Un Matrix in cui qualsiasi pillola prendi non ti darà mai la verità.
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