Memoria e Futuro

Back to the nineties

di Marco Di Salvo 18 Gennaio 2025

C’è da dirlo, ogni tanto ci vuole. Un bagno di realtà, un “come eravamo” senza possibilità di sconti. No, non parliamo dell’ennesima serie su periodi storici evidentemente ancora non digeriti, viste le inutili polemiche che l’accompagnano. E neanche delle polemiche su “nucleare sì, nucleare no” che fanno tanto anni ottanta o dei treni a bassa velocità che rallentano per colpa del destino cinico e baro o dei sabotatori, manco fossimo all’inizio del novecento con gli anarchici luddisti che mettono i bastoni tra le ruote al progresso inevitabile.

Si tratta, invece, dell’ebbrezza di vivere isolati (da un paio di giorni) da tutto e tutti, grazie ad uno splendido intoppo dovuto all’ennesimo danno alla linea Vodafone. Chi vi scrive (da un lontano fin troppo vicino) non sta in una caverna nascosta sulle montagne e neanche in uno di quei splendidi borghi molto a la page dove i giovani e gli stranieri amano ritirarsi e da dove lavorano a distanza. No, si vive al centro nord del nostro splendido paese (se visto in cartolina o a distanza) e, grazie ad alcuni dei fornitori dei servizi telefonici ed informatici che si fanno la fiera concorrenza che conosciamo (costruendo cartelli di carta a spese degli utenti) e a cui saltano cabine e ponti di trasmissione (ancora gli anarchici?), abbiamo perso il contatto con il mondo (virtuale) esterno.

Che bellezza, l’assenza del continuo aggiornamento di mail e social, poter leggere un libro senza i “ping” ripetitivi e distraenti di smartphone e tablet, ascoltare un ellepì dall’inizio alla fine senza cedere alle piattaforme che ti prestano tutto lo scibile musicale scrollabile (a patto che ne guadagnino qualcosa), avere il piacere delle telefonate al posto dei messaggi audio su Whatsapp. La rete va e viene, viene e va, pare di essere negli anni novanta quando armeggiavamo coi modem ed attendevamo che si formassero le immagini (statiche) dei siti web davanti a noi.

Nell’angolo alto dello smartphone spunta ogni tanto una E che ci ricorda i gloriosi tempi dell’Etacs e che ci fa ben sperare per il weekend. Forse anche domenica saremo salvi dallo spam in casella. Ora scusate, vado a cercare una videocassetta per stasera. Buon fine settimana

ps questo pezzo è stato dettato al telefono al direttore Tondelli, dopo averlo scritto con una penna stilografica

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