Memoria e Futuro
Attaccàti al giudice
Fine anno col botto per la magistratura italiana. Questa funzione che si è via via trasformata in simbolo che domina le cronache da più di un trentennio, con alterne fortune, è sotto il tiro incrociato di ammiratori e detrattori, con un aumento di questi ultimi, nelle ultime settimane, anche tra le fila di coloro che prima erano pappa e ciccia con l’ordine togato.
Troppo morbidi per gli uni, troppo interventisti per gli altri, troppo comunque. Però, come potrebbe vivere la classe politica italiana cresciuta dopo Tangentopoli senza di loro? Sono tutti attaccati alla toga, in attesa di segnali benevoli, pronti a bacchettarli se le cose non vanno in loro favore e a rispettarli (a turno) quando le cose si sistemano meglio per i propri interessi. Di esempi ne abbiamo quotidianamente, anche se è da dire che le ultime mosse del governo fanno prevedere un 2025 di frizioni tra il potere esecutivo e e quello giudiziario.
La cui azione, diciamocelo, è stato nel corso degli anni un’altra bella scusa per l’immobilismo nel nostro paese. Quante volte abbiamo sentito parlare di “freno all’attività del governo per colpa della magistratura”? E quante volte le varie sentenze dei più diversi ordini e gradi, c’è da dire spesso non un esempio di chiarezza, sono state tirate da una parte o dall’altra secondo i più diversi interessi?
Magistratura, un avversario del potere esecutivo e della politica in generale o un ottimo specchietto per le allodole (i cittadini elettori), da impallinare alla bisogna con il contributo non si sa quanto involontario di qualche togato compiacente? E pensare che una delle riforme a cui si pensa oggi, quella che prevede un ordine giudiziario più vicino all’esecutivo, fu discussa ai tempi della Costituente e che fu stoppata solo quando un allora giovane parlamentare democristiano (e magistrato) dal nome di Oscar Luigi Scalfaro, presentò l’emendamento che permise l’ingresso dei laici dentro il CSM e la funzione di vicepresidenza dello stesso ad un non magistrato.
Ma erano tempi di altra magistratura, più legata al potere politico e governativo e che necessitava di maggiore indipendenza. Oggi pare sia richiesto il contrario, ma solo percè ad essere più debole, e senza idee, è la politica. Che per questo prova a sottomettere, con le buone o le cattive, i riottosi. Che non è che abbiamo migliori idee, hanno solo un potere più forte. Almeno fino ad oggi.
E’ prevedibile che anche l’anno che viene sarà tutto un “Attaccàti al giudice”, così da nascondere le vergogne, di maggioranza e opposizione. A tutti i livelli.
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