Questioni di genere
E tu donna torna ad essere l’angelo del focolare. ‘Azzolina
La Ministra Azzolina dopo aver dato prova di sé da Fazio ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera (17 aprile 2020) per dire sostanzialmente tre cose: 1) la didattica a distanza ha funzionato alla grande, la scuola ha chiuso ma non si è mai fermata. 2) i genitori possono tornare tranquilli al lavoro, perché sono garantiti dai congedi parentali e dal bonus baby-sitter. 3) a settembre si potrebbe anche ripartire con la didattica a distanza perché (rileggersi il punto 1) ha funzionato alla grande. ‘Azzolina! O mi sono distratto io, o si è distratta lei. Nel primo caso, non è così tanto grave. Queste 3.000 battute finiranno nell’oblio entro poche ore come la maggior parte dei tanti sproloqui che si stano facendo in questo tempo di coronavirus. Però se si è distratta lei….. ma non voglio neppure considerare plausibile l’ipotesi. Accogliamo per buone le sue parole e l’affermazione che la didattica a distanza ha raggiunto il 94% degli studenti. Diamo per scontato che le piattaforme siano tutte splendidamente accessibili e che le famiglie abbiano a disposizione più strumenti tecnologici per il magico accesso. Facciamo anche finta di credere che il rapporto insegnanti-docenti sia stato splendidamente superato dal medium tecnologico. Non possiamo però fingere di non sapere che per i bambini della primaria e perlomeno per i ragazzi della prima secondaria inferiore, l’accesso alla fantastica didattica a distanza sia garantito dalla presenza dei genitori. E diciamo “genitori”, utilizzando il politicamente corretto, ma perlomeno per il 94% dei casi (esatto la stessa percentuale di cui sopra) ci stiamo riferendo alle madri, alle donne. Ma per carità la sottolineatura non va neppure pronunciata perché, nella vita reale, è talmente scontato, ovvio e lapalissiano che ripeterlo sembrerebbe inutile. Tutto quello che si riesce a dire è che per ovviare alla difficoltà si mette a disposizione un sussidio, quando il problema non è solamente economico ma del diritto all’emancipazione femminile, frase che sembra appartenere agli anni ’70. Nel giro di una notte, quella del 9 marzo, quando è stato annunciato il lockdown, la figura della donna è stata ricollocata, senza farne menzione ovviamente, nella dolce casella: “angelo del focolare”. Prepara pranzi, pulisce, lava, fa da coadiuvante alle insegnanti, ritorna a cucinare, dialoga con la rappresentante dei genitori (donna anche lei), cercando, nel mentre, affannosamente di capire come, quando e se potrà rientrare al lavoro. E la Ministra Azzolina, donna anche lei, pensa di cavarsela con il bonus parentale! E siamo solo a maggio. C’è tutta l’estate e poi settembre e l’anno scolastico potrebbe ripartire con la favolosa didattica a distanza, senza neppure poter contare sui nonni (anzi sulle nonne!), perché andrà preservato loro l’incontro con i pargoli. Ciò che irrita è la facilità, la noncuranza, la superficialità, con cui senza la ben che minima riflessione, si sia dato per scontato che la donna, quasi per ordine divino, debba rinunciare alla sua indipendenza, abdicando, nel contempo, ad ogni idea di emancipazione, non solo economica ma soprattutto civile. Mi si dirà che non si possono fare miracoli, che è solo una misura temporanea. Va bene, ma sarebbe almeno bastato che il tema non fosse stato derubricato a mero incidente di percorso, anzi ad una vecchia pretesa del Novecento, nel silenzio responsabile e accudente dell’angelo del focolare. ‘Azzolina!
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