Partiti e politici
Zingaretti e i radical chic
Dopo “la mutazione genetica” che operò Renzi, questo partito, come ha detto anche Zanda, capogruppo al Senato, è senza una visione.
In realtà, deve essere sottolineato che Zingaretti non ha la prospettiva di un Occhetto, di un Veltroni, di un D’Alema, stando ai nomi contemporanei senza scomodare Berlinguer, Moro, De Mita e, più indietro ancora, Togliatti o il Magnifico Gramsci.
È senza un disegno politico, capace solo di mantenere con grande pazienza lo status quo fra correnti, famelici e spietati appetiti dei vari capibastone.
Proprio perché non è in grado di imprimere una sua spinta propulsiva, adibita al recupero di un elettorato di base, di ceti popolari, ha sponsorizzato Conte e -grave a dirsi- non ha mai preteso di promuovere un progetto, un premier, un “civil servant” da indicare al paese.
Ha gettato la spugna, perché si vergognava delle richieste di “sistemazione” politica dei vari capicorrente.
Dicono i giornali era già stanchissimo per quello che è accaduto con la spartizione dei sottosegretari.
Il partito è vecchio, obsoleto, incapace di un’uscita innovativa di riavvicinamento all’elettorato. Si dovrebbe privare dei suoi radical chic, dei “pariolini”, di quelli delle terrazze romane descritte con ironia tagliente nella “grande bellezza” di Sorrentino.
Perché o si scende in mezzo al popolo, si abbandonano le banche e le lobbies si mandano alle ortiche, quelli del giglio fiorentino che hanno rovinato questo partito, o la destra populista fagociterà tutto.
1-Proponga una riforma elettorale seria, riscoprendo Renzo Ruffilli.
2- Ponga al centro la questione meridionale.
3- Vada a parlare di salvaguardia del potere dei salari e dei redditi fra i leghisti, ma senza indossare i Rolex e maglie di cachemire di 1000 euro.
4- Proponga un partito o manifesto della Costituzione per il recupero dei poveri, che oggi sono anche quegli imprenditori o professionisti rimasti soli e senza tutela.
5- E mandi alle ortiche i capi bastone, convocando un congresso aperto anche alla società civile, perché li soppianti e li sostituisca.
Altrimenti questo paese sarà del “Truce Salvini”.
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