Partiti e politici

Valditara, questa si chiama censura!

23 Febbraio 2023

Riassumo velocemente i fatti noti tristemente a tutti. Degli studenti appartenenti ad Azione Studentesca, un gruppo neofascista ricevuto al Ministero in Viale Trastevere e quivi lodato dalla Sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti, nota per i suoi trascorsi nel Fronte della Gioventù, hanno picchiato senza nessun motivo, nessun preavviso e nessuna giustificazione ufficiale (se mai ve ne potesse essere una) degli studenti davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze.

La Questura di Firenze sta indagando sul fatto e attendiamo le conclusioni ufficiali dell’inchiesta, anche se non vi sono più ragionevoli dubbi sul fatto che siano ricominciati i vecchi pestaggi, cari alla destra che conosciamo da sempre e che non ha padri nobili come Dante (rivendicato pretestuosamente dal Ministro San Giuliano), ma padri finiti a testa in giù a Piazzale Loreto, dopo una guerra mondiale che avremmo perso se non ci fossimo alleati con i nostri nemici della prima ora.

Certo, non vi sono dubbi sul mio orientamento politico, sono una libertaria antifascista, ma  in Italia il problema sta tornando ad essere quello della libertà di espressione, garantita non solo dalla nostra costituzione, ma dalla nostra stessa essenza di paese europeo, democratico, dove vige di fatto una common law basata sull’idea che tutti i cittadini sono liberi di esprimere il loro pensiero politico. A certe condizioni, certo, prima fra tutte il fatto che non si possa fare apologia del fascismo.

E che cosa fa il nostro Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara? Censura la preside del liceo Michelangelo, Annalisa Savino, che ha scritto una lettera ai suoi studenti ricordando loro che il fascismo “non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti.”

Valditara censura la lettera nel senso letterale del termine, definendola “impropria”, ma soprattutto minaccia la preside di prendere misure contro di lei se dovesse ancora esprimere liberamente le sue opinioni sui fatti successi sul marciapiede della scuola che presiede:  “Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole; se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure”.

Il Ministro dell’Istruzione, insomma, invece di preoccuparsi di fare il suo lavoro, ovvero di capire come migliorare i risultati molto modesti raggiunti in molte aree del nostro paese dalla scuola italiana, rilevati da tutte le più recenti indagini OCSE-PISA, si dà invece a un altro mestiere, non previsto tra quelli attribuiti al suo alto profilo di servitore dello stato: censura e minaccia di ritorsioni  – “prendere misure” –  chi esprime le proprie opinioni su fatti che riguardano dei cittadini italiani (che in questo particolare caso sono ANCHE studenti di una scuola pubblica italiana).

Se quindi da una parte c’è la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che si preoccupa di essere accreditata come leader europea, e quindi contrasta i suoi avversari politici senza mai correre il rischio di incorrere in sanzioni civili o penali (per quello che dice), dall’altra parte alcuni degli uomini e delle donne del suo governo si stanno pericolosamente avviando a violazioni che riguardano la sfera delle libertà civili, che mai vorremmo venissero minacciate nel nostro paese.

Sembra arrivato il momento per il Ministro Valditara e la sua compare Paola Frassinetti di fare un corso accelerato (con un avvocato, magari, visto che potrebbero finire presto in qualche GROSSO guaio) per capire come si vive in una democrazia. Dovrebbero imparare quali sono le cose che si possono dire o quando invece minacciare di “prendere misure” potrebbe portare un Ministro dritto alle dimissioni, che a questo punto sarebbero l’unico modo per togliere il governo Meloni dall’imbarazzo di avere un Ministro che fa il censore invece di fare il Ministro.

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