Partiti e politici

Tutti insieme nel centro-destra, per vincere senza poter governare

5 Agosto 2017

Un importante Istituto di ricerca, molto legato da anni a Silvio Berlusconi, ci informa in questi giorni che le loro analisi sulle prossime elezioni individuano nel centro-destra il quasi sicuro vincitore delle consultazioni politiche del 2018. La coalizione cui si riferiscono metterebbe insieme i seguenti partiti: Forza Italia, Lega Nord, Noi con Salvini, Fratelli d’Italia-AN, Udc, Scelta Civica e, forse, la stessa Alleanza Popolare di Alfano. Insomma, un po’ tutti, con l’eccezione dei 5 stelle, del Pd e dell’arcipelago di sinistra.

Con tutte quelle forze politiche unite in una grande coalizione, il centro-destra potrebbe sperare addirittura di arrivare al 40% dei voti validi, quota che – a legge elettorale invariata – gli permetterebbe di ottenere il tanto agognato premio di maggioranza, almeno alla camera. Al senato la situazione sarebbe leggermente peggiore, in termini di possibilità governativa, non essendoci alcun premio esplicito ma, grazie alle elevate quote di sbarramento all’entrata, lo scenario potrebbe alla fine premiare ugualmente la “grande coalizione” di Berlusconi-Salvini-Meloni.

Ma è credibile questo scenario? E’ possibile che tutti quei partiti si coalizzino realmente, anche partendo alcuni da esperienze diametralmente opposte, negli ultimi 4-5 anni? E’ certo difficile pensare che ciò che resta del partito di Monti, impegnato da tempo a sostenere i governi Renzi e Gentiloni, si allei ora con Berlusconi; o che lo stesso Casini, ormai estraneo da quell’area già dal 2008, torni alleato ripudiando la svolta che lo escluse allora dal governo; o che Alfano, separatosi da Forza Italia-PdL quando Berlusconi ritirò l’appoggio a Letta, torni ora all’ovile. Difficile, ma non impossibile.

Se il clima di opinione originatosi dopo la buona performance alle ultime amministrative di giugno, e alimentato successivamente dai negativi sondaggi per Movimento 5 stelle e Partito Democratico, continua sull’onda dell’entusiasmo a favorire i consensi verso il centro-destra, può anche darsi che una serie di alleanze “particolari” possa effettivamente vedere la luce.

L’indicatore “winner”, la profezia su chi vincerà le elezioni, vede il centro-destra gettonato ininterrottamente da oltre due mesi dagli italiani, come il più probabile vincitore delle prossime elezioni politiche, nella primavera del 2018. E, ormai lo sappiamo, quell’indicatore sbaglia molto molto raramente nelle sue previsioni.

Un costante clima di opinione favorevole a Berlusconi, Salvini & co., nei mesi che ci dividono dall’appuntamento legislativo, potrebbe convincere chi sarà sicuramente tagliato fuori da ogni possibilità di contare realmente sul tavolo elettorale, ad entrare a far parte di un raggruppamento forse un po’ bizzarro, nella sua composizione partitica, ma forse in grado di avvicinarsi quasi ad una possibile maggioranza di governo.

Insomma: meglio contare poco al governo che venire cancellato dagli scarsi consensi degli elettori, correndo in solitaria. E’ altrettanto ovvio che, una volta formatasi questa strana alleanza, la parte più difficile sarà realizzare realmente un esecutivo coeso, in grado di rimanere unito almeno per un certo periodo di tempo. Prodi ne sa qualcosa, con la sua grande coalizione del 2006. Ma intanto, dal punto di vista elettorale, tutto fa brodo…

Al domani si penserà domani. Al paese, come sempre, non ci si pensa affatto.

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