Partiti e politici

Turarsi il naso

20 Febbraio 2018

La campagna elettorale delle principali forze politiche italiane sta finendo come è iniziata: con troppe promesse confuse (di bonus, abolizioni di tasse, sgravi fiscali, ricchi premi e cotillons), zero visione politica a lungo termine e abbondanza di attacchi e delegittimazioni contro i veri avversari (cioè il M5S per destra e Pd e viceversa).

Nel vuoto di contenuti pregnanti e credibili, la polemica contro “gli altri” è infatti lievitata fino a riempire quasi tutto lo spazio disponibile: non c’ stato giorno senza sputtanamento reciproco, con crescente virulenza, fino a precipitare in una campagna stile catfight alla quale hanno allegramente contribuito i giornali di area.

Negli ultimi giorni, alla canea si sono aggiunte due inchieste giornalistiche dirompenti: la prima, della trasmissione televisiva Le Iene, ha rivelato l’esistenza tra i Cinque Stelle di un certo numero di “furbetti del bonifico”, cioè parlamentari che fingevano di devolvere parte del loro stipendio secondo quanto prescritto dalle regole del Movimento; la seconda, della testata on-line Fanpage, ha gettato l’ombra del sospetto su Roberto De Luca (figlio del potente Presidente della Campania e fratello di Piero, candidato alla Camera per il Pd).

Mentre i Cinque Stelle hanno reagito rivendicando la correttezza della gran parte dei loro parlamentari, a sorpresa il Segretario del Pd ha invitato a votare il suo partito “turandosi il naso“, secondo la celebre espressione di Montanelli.

C’è proprio da turarsi il naso per mettere la croce sul simbolo di partiti che, per loro ammissione, stanno portando in Parlamento persone indegne o comunque poco credibili; soprattutto perché il malefico Rosatellum impedisce di esprimere una preferenza per scalzare i capilista sgradevoli e far eleggere un candidato più meritevole. Gli imbroglioni e i presunti corrotti sono insomma i rospi giganteschi da ingoiare per sostenere il proprio partito di riferimento.

L’appello del Segretario del Pd è stato però decisamente incauto: perché con il naso turato di miasmi non se ne sente più nessuno e, dopo una campagna giocata da tutti solo sull’additare il marciume altrui, all’elettore in apnea sembrerà davvero che un partito valga l’altro.  A quel punto, basterà un evento casuale dell’ultimo minuto – un fatto di cronaca, l’emergere di un candidato telegenico o di uno slogan azzeccato – per orientare il voto di chi è stato invitato a rinunciare all’olfatto, cioè -in definitiva- al proprio senso critico.

Per non parlare del rischio, ancora più concreto, che moltissimi elettori rimasti senza ossigeno politico finiscano per disertare le urne: il prossimo Parlamento sarebbe così il meno democraticamente legittimato della nostra Storia, perché eletto con un basso numero di voti validi. Proprio l’opposto di ciò di cui avremmo bisogno…

Noi elettori abbiamo ancora un po’ di tempo per informarci sui candidati delle varie liste e coalizioni (non solo quelli presenti sul nostro territorio ma anche altrove, dato che 2/3 delle Camere saranno eletti con metodo proporzionale) e sui programmi che, per quanto poco pubblicizzati e destinati a rimanere irrealizzati, ci dicono qualcosa dei valori, delle intenzioni e dei progetti di ciascuna forza politica.

Invece di ascoltare le baruffe tra questo e quel leader, proviamo a farci una nostra opinione da soli: forse il panorama ci sembrerà un pochino meno desolante e riusciremo a esprimere un voto, se non proprio convinto, almeno con il naso libero e gli occhi aperti…

(immagine da Flickr)

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