Partiti e politici
Travaglio e il suo inconfondibile stile senza peli sulla lingua
“Tutti noi ce la prendiamo con la storia
ma io dico che la colpa é nostra
é evidente che la gente é poco seria
quando parla di sinistra o destra”.
Analisi lucida, corretta, appropriata, senza alcuna sbavatura che Travaglio, intervistato da Serena Bortone, fa della situazione di un governo alle strette tra crisi e rimpasto.
In un manicomio può succedere anche la cosa più folle: che L’Italia sia l’unico paese d’Europa che va alle elezioni anticipatamente mentre tutti gli altri si stanno occupando di vaccinazioni, di affinare il piano per il recovery fund che riguarda tutti i paesi membri della UE, di governare in una situazione difficile. Se c’è una maggioranza che non vuole le elezioni non è detto che la stessa maggioranza riesca poi a formare un governo, quindi, è anche possibile che caduto questo governo non si riesca a farne un altro e che Mattarella decida di sciogliere le camere.
Alla domanda sulla condotta che Conte dovrebbe assumere, se ha sbagliato qualcosa, cosa dovrebbe fare per uscirne, visto che si era paventata l’ipotesi di andare alle camere, come fece Prodi, e trovare una maggioranza alternativa a quella fornita da Matteo Renzi, Travaglio risponde che un governo non può rimanere tutti i giorni sotto ricatto di un microscopico partito che se si andasse alle elezioni scomparirebbe. Piuttosto che questi ricatti, meglio una “pattuglia di responsabili” purché gratuita, a differenza di quelli che venivano chiamati responsabili ai tempi di Berlusconi che li comprava, li pagava, rammentando il fatto che l’ex premier è stato condannato e poi prescritto per aver corrotto il senatore De Gregorio. Aggiunge, poi, che se questi responsabili si accontentano di mantenere il loro posto fino a fine legislatura come è previsto dalla nostra costituzione e non chiedono niente in cambio, il governo se ne gioverà per evitare i ricatti che gli arrivano da Italia Viva. Il paragone con Prodi, a cui mancarono voti, lo considera calzante perché se cade il governo, sia Prodi che Conte, rispetto ai politici di professione, un mestiere ce l’hanno; Conte è avvocato e professore universitario, quindi sa come sbarcare il lunario.
Conte, secondo Travaglio, quindi, farebbe bene ad andare al Senato a chiedere la fiducia sulla base di un progetto per il recovery fund, per le vaccinazioni, per la gestione del covid e per tutte le riforme che devono essere realizzate fino alla fine della legislatura e che sono nel suo programma di governo.
Spera che chi ha scatenato la crisi, si assumerà la responsabilità essendo punito severamente dagli elettori.
Bugiardi senza gloria, è l’ultimo libro di Travaglio. Il paragone cinematografico con Quentin Tarantino non è azzardato, dice, i bugiardi sono i giornalisti che invece di raccontare verità raccontano balle. Si racconta di dieci anni di bugie da parte della stampa istituzionale che ha fatto credere cose che non erano vere e ha nascosto delle altre, sono quei giornalisti che fanno diverse interviste al giorno a questo micro partito trasformandolo nel regista di tutta la politica italiana. È necessario dire la verità per immunizzarsi, vaccinarsi contro le bugie, che sono un’epidemia meno letale, ma altrettanto dannosa che stiamo combattendo in questo momento.
Infine Serena Bortone gli chiede in nome della passione sorcina, cosa potrebbe augurarci Renato. Citando una sua canzone, Travaglio risponde che la citazione migliore è “É meglio fingersi acrobati che sentirsi dei nani” che si attaglia alla situazione attuale.
Alla Bortone vorrei dire che il gusto per il citazionismo è il mio, ma mi ha intervistato Travaglio. E va bene così!
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