Partiti e politici

Terza media Pride: la ministro Bellanova non è sola…

6 Settembre 2019

E così, nella destrutturazione della politica e della società, si passa senza accorgersene dall’orgoglio del ricco curriculum all’orgoglio del non avere studiato una mazza. Succede al Governo con la nomina a ministro delle politiche agricole di Teresa Bellanova, il cui percorso di studi si è fermato alla terza media, e succede a Modena dove il senatore M5S Gabriele Lanzi  ha lasciato anch’egli la scuola prima del diploma. Che, ovviamente, non deve essere discriminatorio in assoluto il titolo di studio per valutare una persona, ma da qui a fare un merito non aver studiato, forse, ce ne passa. Ma la politica non è la medicina e non è l’ingegneria (pochi oserebbero farsi operare da un sedicente medico con la terza media e pochi affiderebbero la costruzione della propria casa a chi ha smesso di andare a scuola a 14 anni) e quindi vale tutto. La laurea? Un impiccio. Il diploma? Se proprio serve… La terza media è già tanto. Meglio sarebbe non aver nemmeno finito le elementari. Quello sì sarebbe il top. Zero titoli: ecco il profilo del politico perfetto che aver letto un libro porta scompiglio nei pensieri. Una sorta di ‘Terza media Pride”.

‘Teresa Bellanova, neoministro dell’agricoltura l’ho criticata spesso in aula, quando con la sua voce urlava sopra a colleghi che svolgevano il proprio intervento in Senato. La disapprovavo invitandola a stare in silenzio e non disturbare. Mi dava proprio fastidio la sua voce stridula ed acuta – afferma Lanzi – Sul vestito che indossava ieri al giuramento, ho la mia opinione proprio perché ho letto qualcosa, ma non tale da farne una critica pubblica sui social. Che si vesta come vuole! Ora la si critica perché non è laureata e ha la media inferiore. Qui bisogna che ci si accordi. Se una persona mente e si accredita titoli che non possiede, parte il dileggio a reti unificate tanto che ci sono state persone che si sono dimesse. Dimesse per la vergogna di avere mentito. Ma se una persona è trasparente, dice le cose come stanno e ha un vissuto ed esperienze tali che, da raccoglitrice di pomodori l’hanno portata a diventare Ministro, cosa ci vedete di male? Ma io le faccio i complimenti e grato pure che non sarà più in Senato a “disturbare”. Nemmeno io sono laureato e nemmeno diplomato. Vengo da una famiglia numerosa (9 figli) e sono il primo maschio. Ho iniziato a lavorare giovanissimo. 43 anni di lavoro in industrie private. Da semplice operaio raggiunsi la posizione di Quadro Dirigente in una grande azienda internazionale del comprensorio sassolese passo dopo passo, promozione dopo promozione, studiando da solo la sera e quando potevo. Successivamente il mio impegno politico mi ha portato ad essere eletto come Senatore della Repubblica e la mia condizione non è mai stata nascosta. Quindi nessuno nega i valori dei titoli di studio ma chi ha studiato di più dovrebbe avere l’intelligenza di dimostrare di avere qualcosa in più e non lasciarsi andare a giudizi lapidari, gretti e meschini’.

Insomma si può giudicare un parlamentare per la voce stridula e acuta… E via, anche per il vestito. Ma non certo per non aver studiato una mazza di niente. Questo sì è un giudizio lapidario e meschino.

Giuseppe Leonelli

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