Partiti e politici

Sum#02,tra brainstorming sulle “Cinque Stelle” e teatrino politico

9 Aprile 2018

Sono stato a Sum#02 a Ivrea, l’evento tutto sommato positivo per i temi affrontati mi ha dato la sensazione di indefinito, non si capisce bene lo scopo finale, oltre a che ascoltare alcuni riflessioni valide e case histories interessanti e celebrare Gianroberto Casaleggio. E’ sbagliato definirlo una Leopolda dei Cinque Stelle perché la Leopolda, soprattutto quella degli inizi, era un incontro Politico che coinvolgeva i cittadini e che nasceva per costruire una comunità di persone: c’era il palco dove avveniva l’evento, ma c’era un mondo di persone proveniente da tutta Italia che si aprivano al confronto per proporre idee. Questo a Ivrea sabato non si è visto. Sum #02 vuole essere un incontro non politico, ma sul futuro, anche se i legami con la politica sono forti e inevitabili innanzitutto per la presenza di Di Maio e di tutte le figure di rilievo del partito, ma anche per i temi affrontati, acqua, mobilità sostenibile, sviluppo, connettività e ambiente che altro non sono che le Cinque Stelle simbolo e logo del Movimento. D’altronde che cos’è la politica se non costruire il futuro? Due questioni queste che non possono scindersi in nessuno modo. Al convegno si è cercato quindi di lasciare fuori la cronaca politica e concentrarsi su temi alti. Alfonso Fuggetta di Cefriel ha parlato dell’importanza dell’Università e di avere giovani qualificati e preparati, Roberto Cingolani ci ha raccontato di risorse naturali, acqua e energia del futuro, Moni Ovadia di quanto la parola sia importante. In Estonia il 99% di tutti i servizi pubblici sono digitali, Marco Attisani di Watly ha detto, ovviamente come provocazione, di voler vincere “Il Premio Nobel per la pace” cedendo i diritti della sua creazione, un computer in grado di depurare l’acqua e creare energia. Rossano Ercolini infine ha affrontato la questione relativa alla gestione dei rifiuti, che non devono essere considerati come tale, ma come risorse citando più volte nel suo intervento Virginia Raggi e introducendo sul palco, secondo dopo Fusaro che ha parlato di “Macelleria sociale” del PD, la cronaca politica. Come ogni assemblea non è mancato il dietro le quinte al bar dove la maggior parte dei politici ha sostato riunendosi a gruppetti, chiaccherando fra loro dando la sensazione della più classica riunione di partito in cui all’interno si ascoltano gli interventi mentre fuori succedono i fatti tra la ricerca di una intervista in cui commentare l’attualità politica e un caffè. Il pubblico difficilmente inquadrabile, politici con staff al seguito, alcuni imprenditori e un buon numero di operatori del settore, i lobbisti. Presenti anche cittadini comuni, pronti a scaldarsi appena si parla di PD (Fusaro) o appena Mentana si permette di prendere le difese del giornalista Jacopo Jacoboni de “La Stampa” a cui non è stato permesso di entrare perché non gradito. Specifichiamo qui una cosa, un giornalista che va a un incontro aperto ai cittadini non può essere messo sul loro stesso piano. Un giornalista è una persona che va a lavorare e come tale va messo nelle condizioni di farlo. Sbagliato non concedergli di entrare. Sum #02 resta, a mio parere, un evento non ancora definito, non ancora sbocciato, in cui si vuole lasciare la politica fuori, ma che invece è ben presente sia per la presenza di politici sia per il clima da stadio appena si toccano argomenti legati alla attualità. Una iniziativa comunque destinata a crescere tanto quanto crescerà il lato istituzionale del Movimento Cinque Stelle e quanto quest’ultimo sarà capace di sgrezzarsi e a trasformare la protesta in proposta partendo proprio dalla capacità di saper comunicare i temi affrontati durante la giornata di sabato. L’organizzatore di sabato, Davide Casaleggio, era posizionato in piedi al lato del palco per tutto il giorno, lontano da stampa e telecamere, attento a non farsi distrarre dai continui approcci di chi passava di lì perché “Scusami, ma voglio ascoltare cosa stanno dicendo”. Questo e il suo brevissimo e semplice “non” intervento finale in cui ha solo spiegato lo spirito dell’evento, la coreografia e ringraziato volontari e relatori sembrano mostrare una persona molto meno manovratore oscuro di quello che si pensa e, forse, più interessato ai temi promossi da suo padre, Gianroberto Casaleggio, a cui la giornata era dedicata.

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