Partiti e politici

Stacey Abrams, un’altra donna che può riscrivere la storia degli Stati Uniti

7 Dicembre 2020

Sempre più spesso per raccontare cosa sta accadendo nella politica made in Usa, non possiamo prescindere dalle figure femminili. Quando due anni fa il numero delle donne al Congresso era diventato significativo, non si poteva non nominare Alexandria Ocasio-Cortez e la sua splendida campagna elettorale dal basso. Per descrivere i cambiamenti del partito democratico americano e l’eterogeneità al proprio interno è opportuno menzionare Ilhan Omar, Ayanna Pressley e Rashida Tlaib con le loro storie personali di integrazione. Quando si parla di donne al potere, non si può non nominare Kamala Harris, che è stata la prima a ricoprire cariche prestigiose e ora sarà la prima donna Vicepresidente della Casa Bianca. È evidente che alcune donne stanno diventando il simbolo di quei cambiamenti che nella società avvengono velocemente e li stanno trasferendo in politica. Stanno smantellando pregiudizi e rompendo pezzo dopo pezzo quel soffitto di cristallo tante volte evocato.

La lista delle figure femminili è destinata a continuare. C’è infatti un’altra donna, la cui storia serve indirettamente a spiegare cosa accadrà a gennaio. Il 2021 non farà nemmeno in tempo a iniziare che un’altra elezione catturerà infatti l’attenzione degli americani e non solo. Eravamo rimasti alla vittoria di Joe Biden per la presidenza e a una Camera dei Rappresentanti che vede, sebbene di poco, i democratici sopra la maggioranza. Al Senato, però, la storia non è stata ancora scritta. I democratici sono fermi a 48, contro il GOP a 50 seggi, ma due seggi sono da assegnare con i ballottaggi che si terranno appunto il 5 gennaio in Georgia. Anche in questo caso una figura femminile ci può aiutare a capire cosa sta accadendo: Stacey Abrams. Nata in Wisconsin, il suo nome è tuttavia legato in maniera indissolubile allo Stato che andrà al voto a gennaio. Abrams ha fatto parte infatti della Camera dei Rappresentanti della Georgia dal 2007 al 2017. L’anno successivo, dopo aver vinto le primarie del suo partito, si è candidata come governatore di quello Stato per i democratici, diventando la prima donna afroamericana a correre per questa carica negli Stati Uniti. Il suo avversario politico era il repubblicano Brian Kemp che era, al tempo stesso, candidato governatore per la Georgia e Segretario di Stato della Georgia.

Molte sono state le polemiche relative al doppio ruolo, l’ex presidente Jimmy Carter chiese anche le dimissioni di Kemp da Segretario di Stato della Georgia per evitare che il repubblicano potesse essere supervisore di elezioni a cui egli stesso partecipava, ma alla fine le dimissioni non sono arrivate. Kemp ha vinto ed è diventato governatore della Georgia, con il 50,2% dei voti contro il 48,8% di Abrams. Lo scarto è stato di circa 54mila voti. Dopo quel controverso risultato, come spiegato su Politico, si è capito che i democratici per vincere, invece di continuare a concentrarsi sugli indecisi della stessa fetta di elettorato, potevano puntare a far registrare più persone, soprattutto gli afroamericani, spesso esclusi con cavilli burocratici ed estromessi quindi dal voto. Abrams ha fondato delle organizzazioni, New Georgia Project e Fair Fight Action, che hanno proprio lo scopo di garantire che, chi ne ha diritto, possa registrarsi per votare e che i voti vengano contati con precisione. È stato stimato che in Georgia 800mila persone in più si siano registrate per votare alle ultime presidenziali. La Georgia, che dal 1996 era stata sempre conquistata dal candidato repubblicano, è diventata blue e molti riconoscono i meriti di Abrams dietro questo risultato. La sua strategia può quindi diventare cruciale anche per i ballottaggi al Senato.

A contendersi i seggi ci sono i democratici Raphael Warnock e Jon Ossoff e i repubblicani Kelly Loeffler e David Perdue. “Abbiamo visto che cosa è possibile quando lavoriamo duramente e quando lavoriamo insieme. Sappiamo che possiamo vincere la Georgia. Facciamolo, di nuovo”, dice Abrams in un video fissato sul suo profilo Twitter dal 7 novembre. Perché non c’è stato nemmeno il tempo di guardare con soddisfazione al risultato delle presidenziali, che la sua attenzione era già al voto di gennaio. Non sappiamo come andranno queste elezioni, ma l’impegno di Abrams ha già mostrato risultati e potenzialità in prospettiva. Il nome di Stacey Abrams va aggiunto alla lista delle donne che stanno cambiando la politica americana.

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.