Partiti e politici

Sostiene Cencelli

8 Luglio 2018

Può capitare di incontrare Massimiliano Cencelli, seduto al caffé a piazza Sant’Eustachio, – parliamo dell’inventore del celebre Manuale per la spartizione dei posti nella prima Repubblica – e di sentirlo ragionare con un amico, casualmente, mentre ti trovi al tavolo vicino e non puoi fare a meno di ascoltare.

Sostiene Cencelli che a un certo punto, subito dopo le elezioni, il peso specifico dei parlamentari della Lega ha cominciato a variare in modo strano, a fluttuare. A contare molto meno, o molto di più, del suo valore numerico. Fratelli d’Italia, per esempio, ha un terzo dei parlamentari della Lega. Ma ai vertici di Camera e Senato – i rispettivi uffici di presidenza – Fratelli d’Italia ha più posti della Lega, che alla Camera non ha nemmeno una poltrona.

Ma poi arriva, con gli interessi, la compensazione. Nel quadro dell’accordo di governo coi grillini, il peso della Lega è sopravvalutato: di fronte all’alleato a cinque stelle che ha il doppio dei suoi parlamentari, Salvini ottiene quasi la metà dei posti nel governo, e la metà esatta nei vertici delle commissioni parlamentari (includendo i vice presidenti), spartiti come tra Troisi, Benigni e Leonardo da Vinci in Non ci resta che piangere: trentatré alla Lega, trentatré ai grillini e trentatré alle opposizioni (Forza Italia e Pd).

Sostiene Cencelli che, Manuale alla mano, i conti dovevano essere ben diversi. I Cinque stelle hanno pagato troppo caro l’accordo con la Lega che ha la metà della loro forza parlamentare. A meno che l’accordo non l’abbiano fatto con la coalizione di centro-destra: e allora i conti tornerebbero.

Ti trovi al tavolo vicino, e non puoi fare a meno di pensare, mentre Cencelli si alza e se ne va (almeno ti sembra). Ma allora Grillo sta governando con Berlusconi e la Meloni, ai quali chissà che cosa è stato promesso. E i Cinque stelle saranno tentati di «coprire» con politiche di sinistra il loro accordo inconfessabile con la destra: nel più classico stile consociativo, sotto lo sguardo benevolo del Pd.

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