Partiti e politici

Sorveglia gli alleati proprio come i nemici (L. Tolstoj)

28 Luglio 2022

Con chi mi alleo? Con quelli che hanno i baffi o quelle che portano il reggiseno color carne? Con quelle che fumano o con quelli che non mangiano il couscous? Amici di Carlotta o Nemici di Carlotta? Pro vita o Oi vita mia? Come faccio a fare alleanze con chi mi ha ampiamente criticato e pure messo in difficoltà colle sue astensioni in momenti delicati come la legge Cirinnà che poi, alla fine, è rimasta monca dell’adozione del figliastro proprio per le suddette astensioni? Come faccio alleanze con chi ha un’idea economica, sociale, imprenditoriale nella maggior parte dei casi divergente? Su cosa baso un programma elettorale comune in modo da fare orientare gli elettori, disillusi, per lo più?

Venute a mancare le larghe intese, quel rimboccarsi le maniche per cercare di affrontare i problemi di un paese che ne produce a getto  continuo, su che basi ci si allea per contrastare le destre, soprattutto quella estrema e antieuropeista, antitutto a dire il vero, della Meloni in cui sempre più italiani, spero e credo inconsapevoli, si rifugiano? E, anche se non si volesse prendere in considerazione questo meccanismo di contrasto, ce li avrei mai i numeri per poter vincere qualcosa, un minuscolo ambo, magari anche il premio di consolazione? Due mesi di campagna elettorale, coincidenti col periodo estivo, in cui un popolo che vuol cercare di riprendersi un po’ di relax dopo gli ultimi anni assai stressanti, sono un po’ pochini per potersi incontrare e discutere, anche elaborare e rendere noto ai più un piano comune con altri interlocutori. Che per il PD si riducono alle altre frattaglie di una sinistra che si è sempre frastagliata. Il frastagliamento si nota, di questi tempi, pure a destra e oltre perché si formano continuamente e ovunque nuove isole che poi scompaiono se sale la marea, magari riappaiono coi confini modificati ma viene un altro tsunami a cancellarlo, portandosi via stelle marine, sardelle, delfini (un tempo), nani (mi crocifiggeranno  per questo), ballerine, orche e balene. Gli squali restano sempre in cima alla catena alimentare e sopravvivono sempre. Ogni tanto uno squalo ne mangia un altro ma il MSd’I, Movimento Squali d’Italia, si dà sempre da fare.

E così, prova e riprova, oramai non è più nuova, come dice la canzone “Era nata a Novi”: le supernuove cinque stelle rifulgenti si sono oscurate, attratte da altri sistemi galattici ognuna per i fatti suoi, con grilli vocianti e sfanculanti che ricordano vecchi tempi, una sorta di preistoria, uno vale uno, senza capire che molto spesso quell’uno non vale proprio nulla, con uno, due, tre o mille mandati non influisce. Ma si vuol far credere che tutti valgano qualcosa. Se ognuno valesse qualcosa, forse, questo governo, per quanto attaccato colla sputazza, anomalo per quanto si vuole ma comunque indicato dal Presidente della Repubblica per arginare la deriva inquietante e non realmente percepita dal Paese, starebbe ancora lì, almeno fino alla scadenza.

È come aver buttato via in tempo di guerra una confezione di biscotti, magari non proprio buonissimi, però col latte al mattino o alla sera si possono mangiare, che sarebbero scaduti dopo un anno, in attesa di biscotti migliori. Ma evidentemente la situazione emergenziale del Paese viene vista come secondaria ai giochi dei parlamentari, che sono rappresentanti del Paese eletti e pagati dal Paese, in base alle scelte dei partiti. Partiti, appunto, per la tangente. Probabilmente non è neanche compresa dagli stessi attori, perché alcuni non sanno leggere il copione e altri continuano ad avere in mente un modello rousseauiano anacronistico e inattuabile. Tant’è che manco ai suoi tempi si attuò. Divertente come modello per un gioco da tavolo, chissà se qualcuno ci ha pensato.

Dimenticano i ribelli che c’è forse una guerra (vera) in cui siamo tutti coinvolti in quanto facenti parte di un’alleanza militare (vera), con tutte le conseguenze del caso. Può piacere o no, come i biscotti di cui sopra, ma così è, anche se non vi pare. Dimenticano che quasi tre anni di pandemie hanno messo a dura prova una popolazione, pur se, comunque, noi siamo sempre dei privilegiati rispetto ad altre popolazioni del mondo e il buonsenso dei più ha arginato i deliri di pochi, anche se quei pochi hanno davvero molestato parecchio. Questo significa che uno vale zero, il risibile illusionismo verbale è smascherato. Ma non vale solamente per le stelle cadenti e cadute. Uno vale zero anche per gli altri. Anche meno di zero, proseguirei coi numeri negativi e pure gli immaginari.

Vedremo il pastiche che ci sarà presentato quanta maionese avrà, o salse agrodolci, e, soprattutto, quanto sarà salato. Perché il sale ci sarà, ne abbiamo sempre prodotto, in Italia, e ci piace mangiare salato. Vedremo anche gli effetti sulla pressione. In genere è meglio mantenerla sotto controllo, la pressione, perché quando sfugge al controllo so’ cazzi.

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