Partiti e politici
Sel, senza la base dimenticate l’altezza. La strada è il Referendum
Ricorda il vecchio adagio: senza la base, dimenticate l’altezza.
Accade che in queste ore tanti militanti di Sinistra Ecologia Libertà firmano per il referendum (la base). Migliaia di elettori di Migliaia. L’altezza no.
L’altro giorno il coordinatore nazionale di Sel, Nicola Fratoianni, invitato a firmare da un volontario per le strade di Frosinone, ha rifiutato e non ha firmato.
“Condivido i quesiti ma non il modo con cui sono stati proposti” diceva e dice.
Anche Nichi Vendola, leader di Sel, non ha firmato.
Ammetto che sono rimasto stupito (come ho scritto qui in questi giorni, cliccate). Così come sono stupito della mancata partecipazione di Maurizio Landini.
Perchè stupito? Perchè penso che quei moduli referendari sono uguale per tutti.
E penso che quei tanti elettori di Sinistra Ecologia e Libertà confermano il desiderio di una Sinistra che “calpesti la strada”, che dia priorità al dibattito sui temi. Tralasciando antiche e stantie strategie geometriche.
Non firmare (mi rivolgo ai massimi esponenti, alla dirigenza), segnano, invece, lacune ormai evidenti nell’analizzare la situazione attuale e il pensiero degli elettori.
Si esulta per la sinistra greca (giustamente) e si dimentica la mobilitazione di decine di migliaia di elettori di sinistra che, da agosto, stanno affollando banchetti sparsi per tutte le città italiane.
Si snobba, come scrive il mio amico Antonio Sicilia, un fondamentale strumento di democrazia diretta, solo perché promosso da Civati e da Possibile.
Gli elettori non la pensano così. Hanno voglia di essere consultati e tornare a decidere del proprio futuro (come scrivevo qui, cliccate).
Sui moduli non c’è il simbolo di Possibile ne quantomeno una gigantografia di Civati.
Condividere i quesiti e non firmare significa ragionare per strategie.
Penso invece che la priorità (attuale e futura) è ridare voce al popolo.
Il campo nuovo si costruisce ripartendo dalla partecipazione diretta dei cittadini per restituire sovranità a questa politica. Per riacquistare fiducia e credibilità.
Il resto è noia che annoia. Da anni ormai.
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